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Città, imprese e organizzazioni internazionali: le sfide dell'alimentazione

25/06/2015

Patrizia Rutigliano

Soltanto favorendo la collaborazione e il coordinamento fra città, imprese e organizzazioni internazionali è possibile creare un sistema virtuoso che sappia affrontare e risolvere in modo efficace, una delle questioni più complesse dei nostri tempi. Lo sostiene Patrizia Rutigliano, in apertura del convegno "Food, Sustainability & Communication", organizzato da Ferpi e Global Alliance a Milano.

Nell’anno di Expo, l’Annual General Meeting di Global Alliance - l’associazione internazionale che riunisce, attraverso gli organismi di rappresentanza nazionali, i professionisti della comunicazione, della sostenibilità e delle relazioni istituzionali intende promuovere, proprio qui a Milano, un confronto fra le politiche di sviluppo futuro delle città metropolitane e le politiche per la sostenibilità messe in atto dalle filiere agroalimentari, per valutarne l’impatto e le reciproche influenze, anche in una logica di strategie di diffusione e comunicazione.

La giornata di oggi ha l’ambizione di rappresentare un’occasione per approfondire il confronto tra politiche di sviluppo metropolitano, organizzazioni internazionali e imprese attive nella filiera del food (e non solo), che possono a loro volta giocare un ruolo cruciale nella diffusione di un'alimentazione sana, di qualità e a basso impatto ambientale.

Nell’attuale fase storica, l’impresa non può più considerarsi un semplice attore economico che si adatta allo scenario competitivo e al mercato, ma si configura come un’organizzazione aperta all’ecosistema in cui opera, un attore sociale incastonato nel “milieu” sociale di riferimento.

Le istanze provenienti dal basso, grazie alle nuove possibilità di diffusione e coordinamento, sono in via di moltiplicazione: si propone infatti, in forma rinnovata, una forte domanda di cambiamento, catalizzata dai bisogni insoddisfatti - o ipersoddisfatti -  che la crisi porta a galla.

Ciò tende ad accentuarsi in modo ancor più significativo nell’ambito agroalimentare, sia per il suo connotato semantico e simbolico (dal latino alimentum, ovvero “ciò che fa crescere”), sia per la complessità intrinseca alla catena del valore del settore che dipende dalla quantità e specificità degli attori coinvolti, sia, non ultimo,  per la rilevanza dei flussi e delle scelte di consumo legate al mondo del cibo e dell’alimentazione.

Il cibo incrocia molte dimensioni dell'agire umano e della società e la sicurezza alimentare è un tema cruciale per garantire uno sviluppo sostenibile a più dimensioni. Integrare tutte queste dimensioni richiede un’azione specifica che consenta di capitalizzare queste sensibilità e le molte progettualità esistenti, trasformandole in una strategia unitaria di profilo istituzionale. L’incrocio tra produzione di cibo e dimensioni ambientali e sociali può avvenire a diverse scale: a scala macro è sempre più evidente l’importanza della connessione tra agricoltura, energia e cambiamenti climatici, come messo in evidenza anche nel recente summit italo-francese, che ha lanciato un percorso sulla sostenibilità delle pratiche agricole e la riduzione dei gas serra, in vista di Cop21; a scala micro l’impresa viene sollecitata su più aspetti che contribuiscono a definire l’interfaccia con altri stakeholder e l’impatto ambientale e sociale delle sue scelte.

Molte risposte alle istanze citate risiedono in una ridefinizione del ruolo dell’impresa come nodo (e snodo) capace di creare e rafforzare nuove relazioni, collaborazioni, partnership che siano in grado di rispondere in maniera efficace e convincente ai bisogni, latenti, emergenti o diffusi della collettività. Si tratta di rimettere al centro il fine ultimo di ogni impresa o iniziativa economica: quello di generare i presupposti per la creazione di valore, non necessariamente ed esclusivamente di tipo economico.

L’impresa contribuisce al cambiamento nella misura in cui – non solo attraverso pratiche di responsabilità sociale diviene in grado di creare valore per tutti gli stakeholder.

Dunque, come è possibile identificare opportunità provenienti non solo dall’integrazione della CSR nell’impresa, ma dall’integrazione della CSR tra le imprese, e tra impresa, territorio e soggetti istituzionali? Come abilitare la collaborazione tra soggetti diversi che agiscano in modo coordinato, coeso e inclusivo, per generare un impatto significativo rispetto alle sfide poste dal sistema alimentare globale?

Nel mondo che sta emergendo, la complessità è condizione irriducibile che, se da una parte genera confusione e incertezza, dall’altra offre, nelle attuali trasformazioni sociali, economiche, politiche e culturali, la possibilità di pensare noi stessi in modo nuovo. La relazione di interdipendenza tra imprese, istituzioni e società civile sta contribuendo a creare un fertile terreno di resilienza in cui la collaborazione è l’unica strada verso lo sviluppo. Le imprese devono integrare meccanismi partecipativi se vogliono indirizzarsi in modo efficace alle sfide poste dalla sostenibilità, aiutare a plasmare il contesto sociale in cui operano fino ad esplorare nuove opportunità di mercato.

Per raggiungere i risultati sperati di una qualunque politica o programma di sostenibilità nel settore alimentare, si richiede infatti che un numero anche molto esteso di soggetti di diversa natura (imprese, pubbliche amministrazioni e associazioni non profit, cittadini), che insistono su di un medesimo territorio – in senso lato, cooperi in modo attivo, efficace e integrato.

Città, imprese e organizzazioni internazionali, insieme per rispondere alle sfide alimentari del presente e del futuro.

E’ anche sulla base di queste premesse, che il Comune di Milano - in linea con quanto stanno sperimentando diverse aree urbane a livello globale (tra le altre, Londra, New York, Melbourne, Amsterdam, Toronto) - ha avviato un duplice percorso,  strutturato in un livello di intervento locale e nel lancio di una rete internazionale città impegnate su questi temi e nella definizione di un Patto. Il percorso locale è volto alla promozione di una Food Policy che renda Milano protagonista di una modalità innovativa di governare la città verso un futuro sostenibile, ponendo al centro dell'attenzione le tematiche legate al cibo e esprimendo l'intenzione di mettere a sistema le proprie politiche che incrociano i temi del cibo da diversi punti di vista: territorio, welfare, educazione, ambiente, benessere, relazioni internazionali, solo per citarne alcuni.

La città oggi appare il luogo ideale per sperimentare la collaborazione tra istituzioni e imprese perché laboratorio di:

  • concentrazione e densità, che portano all’urgenza dei problemi e delle questioni

  • sussidiarietà, ovvero di prossimità ai bisogni sociali;

  • snodo tra orizzontalità, perchè terreno fertile per l’applicazione di approcci collaborativi basati su aspetti relazionali e verticalità, per le possibilità offerte alle aree metropolitane dalle reti lunghe a scala globale


L’impresa, da centro dell’iniziativa di responsabilità sociale deve riconoscersi in una relazione continua e circolare con gli altri soggetti che operano nel medesimo territorio, in cui ognuno di essi è di volta in volta sia un interlocutore esterno nella relazione con il territorio, inteso come meccanismo complesso con cui si rapporta come “altro”, che interno ad esso, nel momento in cui si relaziona con gli altri soggetti che vi insistono per contribuire a politiche ed elaborare strategie e progettualità comuni. Ognuno dei soggetti coinvolti, pur non perdendo la sua specificità e i suoi obiettivi, diviene un ingranaggio di un unico meccanismo diretto a fronteggiare un bisogno sociale, meccanismo che come tale si carica di un profilo autonomo di responsabilità.

Il fenomeno da singolo diventa dunque collettivo: è dunque tempo di rimettere al centro il tema dell’impatto, poichè soltanto favorendo la collaborazione e il coordinamento fra i vari soggetti che in un determinato territorio hanno interesse alla soluzione di particolari problemi sociali è possibile creare un sistema virtuoso che sappia affrontare e risolvere in modo efficace, le questioni più complesse dei nostri tempi.

 
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