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Comunicazione "pubblica": verso un nuovo paradigma

24/11/2016

Il corso “L’evoluzione della comunicazione pubblica in Italia. Una parabola con incerto destino”, in programma a Roma il 13 dicembre intende ripensare alla comunicazione pubblica come un fondamentale strumento di partecipazione e come leva strategica delle dinamiche relazionali tra cittadini e amministrazione.

 

La comunicazione pubblica in Italia, a differenza dei paesi anglosassoni, è ambito dell’amministrazione relativamente recente come recente è la sua strutturazione in area di discussione e di pubblico interesse. È stata la Legge 150/2000 a istituzionalizzare il dibattito intorno alla comunicazione pubblica, iniziato già negli anni ‘80. Questa prima normativa è stata avviata per garantire i diritti di informazione, di accesso e di partecipazione ai cittadini e per promuovere l’evoluzione digitale.

Successivamente sono state due le iniziative che hanno ampliato la funzione della comunicazione pubblica: il DPR 1 settembre 2001 n 422 per la definizione dei requisiti per lo svolgimento delle attività di informazione e comunicazione e la Direttiva Frattini 7 febbraio 2002 per l’organizzazione delle strutture, le modalità di programmazione, il budget e altre funzioni legate alle iniziative di comunicazione.

Di fatto la Legge 150/2000 ha migliorato le modalità di utilizzo della rete come strumento di integrazione, di comunicazione e interazione verso l’esterno, ma ha dimostrato un disallineamento organizzativo rispetto al quadro di coordinamento per la gestione delle nuove tecnologie.

Successivamente, con la Legge 4 marzo 2009 (Riforma Brunetta),  si è andata ad affermare una concezione di amministrazione pubblica trasparente e totalmente accessibile per il cittadino, in relazione ai criteri di fruizione effettiva dei servizi, assicurata dalla performance complessiva dell’amministrazione di accountability.

Naturalmente, però, la crisi economica e la digitalizzazione, hanno fortemente stressato questo sistema, come dimostrano alcune recenti campagne di comunicazione pubblica che rendono ormai necessario un salto di qualità oggettivo.

Un primo passo passo verso questo definitivamente cambiamento culturale è sicuramente la concezione della comunicazione pubblica non solo come comunicazione di servizio, ma come anche comunicazione dell’identità competitiva e solidale, accompagnando la società ad affrontare bisogni evoluti.

Come afferma Stefano Rolando, uno dei maggiori esperti di comunicazione pubblica nel saggio “Comunicazione, poteri e società”: “Comunicazione pubblica non è solo la strumentazione di potere ma soprattutto è un territorio in cui molto soggetti raccontano legittimi interessi e usano l’informazione e la comunicazione non tanto per vendere qualcosa ma per raccontare la loro identità, visione e obiettivi”.

È importante quindi pensare alla comunicazione pubblica come un “architetto sociale” in grado di sviluppare delle relazioni fra amministrazioni e  imprese che si riconoscano come attori di un medesimo territorio della “pubblica utilità”, in cui hanno diritto di cittadinanza insieme ai singoli cittadini.

L’emergere di temi nuovi e globali come il country branding e il branding istituzionale, la comunicazione di crisi, l’irreversibilità della comunicazione online prettamente “social” e collaborativa, rendono interessante riprendere e portare avanti il “discorso pubblico” per i professionisti pubblici, e non solo, delle media relations e della comunicazione integrata.

Questi saranno alcuni dei temi affrontati in occasione del Corso “L’evoluzione della Comunicazione Pubblica” in Italia. Una parabola con incerto destino”, introdotto e moderato da Simonetta Pattuglia, Docente di Marketing, comunicazione e media, Direttore del Master in Economia e Gestione della Comunicazione e dei Media all’Università di Roma “Tor Vergata” e Presidente CASP-FERPI, in programma a Roma il 13 dicembre 2016 presso la sede dello Studio Orrick (Piazza della Croce Rossa, 2). Interverranno esperti di comunicazione pubblica come Stefano Rolando, Docente di Politiche pubbliche per le comunicazioni e di Teoria e tecniche della comunicazione pubblica e Direttore Scientifico del Master universitario Management della comunicazione sociale, politica e istituzionale all’Università IULM di Milano, Sergio Talamo, Dirigente Formez PA, giornalista e docente in comunicazione e trasparenza della PA, Sergio Bruno, Direttore Comunicazione e Stampa, Autorità di Regolazione dei Trasporti e membro del Consiglio Nazionale FERPI e Raffaele Paciello, Senior Communication Expert, Agenzia per la Coesione Territoriale, Membro del Consiglio Nazionale FERPI con Delega all'Open Government e Rapporti con la PA.

Il corso è rivolto a soci e iscritti esterni, dirigenti e funzionari, manager e professionisti, giornalisti, consulenti, operanti nella comunicazione delle amministrazioni pubbliche a vario livello e darà diritto al riconoscimento di 50 crediti ai soci Ferpi ai fini della qualificazione necessaria all’aggiornamento professionale interno.

 

Per esigenze di natura organizzativa e logistica, il corso si svolgerà solo al raggiungimento di un numero minimo di iscritti.

Per ulteriori informazioni e iscrizioni: casp@ferpi.it
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