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Food Wine & Co. dal Made in Italy al Country Branding

01/12/2016

Si è svolta il 24 e 25 novembre la quinta edizione di Food Wine & Co. Eno-gastronomia e Marketing Territoriale, Seminario che ha coinvolti produttori di food & beverage ed esperti di comunicazione e marketing in una riflessione stimolante sulle potenzialità del nostro territorio, nella suggestiva location di Cinecittà.

 

Parlare di food & wine e dei servizi rivolti alla loro produzione, promozione, vendita e distribuzione, significa incrociare una serie di settori, quello turistico in primis, che rappresentano oggi nel nostro Paese un business in costante crescita. Il Seminario Food Wine & Co. organizzato dal Master in Economia e Gestione della Comunicazione e dei Media dell’Università “Tor Vergata” in partnership con Cinecittà Studios, Viaggi del Gusto e con il patrocinio di FERPI, si è rivelato anche quest’anno un’occasione per riflettere sulle potenzialità del nostro territorio in un’ottica di crescita e di innovazione.

Oltre alla visita a Cinecittà Si Mostra  e ai Set di Cinecittà Studios, si sono susseguiti diversi show cooking e laboratori di cucina che hanno caratterizzato le due giornate con consigli e approfondimenti su alcuni piatti rappresentativi della nostra tradizione. Dalle riflessioni culinarie sul risotto, portate dallo chef Nicola Delfino del ristorante “Da Benito al Ghetto”, agli errori da non fare sulla amatriciana dello chef Aurelio Carraffa dell’Istituto Meditarraneum, passando per i cannoli siciliani di Franco Neri e la pasta dello chef Fabio Campoli, autore e protagonista del programma tv di Alice, sono stati diversi i momenti esperienzali che hanno coinvolto un pubblico entusiasta.

“Siamo produttori di grande pregio, di cataloghi immensi, preziosi e di grande reputazione. Tutto questo costituisce il nostro modo di fare marca”, spiega Simonetta Pattuglia, docente di Marketing, Comunicazione e Media, Presidente Casp-FERPI e ideatrice del Seminario insieme a Paola Cambria, giornalista e sommelier, Direttore Comunicazione e immagine CIA-Agricoltori Italiani. Dello stesso avviso anche Lamberto Mancini, Direttore Generale Touring Club Italiano, per cui “Il turismo enogastronomico si presta ad essere sviluppato nel nostro Paese e rappresenta un driver di primaria importanza per lo sviluppo strategico dei prossimi anni”. É necessario però ripensare l’enogastronomia in una visione integrata con l’entertainment, il co-marketing, l’uso dei “nuovi luoghi” e le forme più innovative di comunicazione come lo storytelling.

Nelle due giornate sono state diverse le best practices e le testimonianze da parte di aziende e di esperti che hanno dimostrato quanto la qualità e la scelta di driver performanti premino il nostro Paese. La nuova campagna di comunicazione “Sei di Parma Se” del Consorzio del Prosciutto di Parma, l’utilizzo dell’Archivio Martini & Rossi per rafforzare l’autenticità del brand Martini, il concetto di “re(thinking)ale” ideato da Birra del Borgo,  la scelta di comunicazione di Pasta Garofalo Gente del Fud, di una azienda come Alce Nero o la scommessa vinta di “Bottega Gamberoni” ne sono alcuni esempi.

La tradizione e l’innovazione sono gli ambasciatori del Brand Italia spiega Claudia Golinelli, Vice Presidente e Partner, Ega Worldwide Congresses & Events e proprio gli eventi rappresentano un asset comunicativo solido per il settore enogastronomico. Eventi come Terra Madre, reingegnerizzati attorno alla sostenibilità, come il Despar Festival 2016, in grado di creare relazioni o ancora come gli itinerari “Sulle Vie della Zagara”,  il Cous Cous Fest e il Sicilia Store, fortemente radicati nella propria terra ma altrettanto globali, sono stati protagonisti delle due giornate.

Occorre unire la storia dei territori italiani con i nostri prodotti” spiega Beniamino Quintieri, Presidente SACE e già Presidente ICE e Padiglione italiano Shangai 2010, dal momento in cui la comunicazione enogastronomia parte e si costruisce nel proprio territorio.

Iniziare a comunicare le imprese con un marketing avanzato, come spiegato da Maurizio Vanni, Direttore del Lucca Center of Contemporary Art oppure investendo sulle realtà identitarie del nostro Paese come gli agriturismi, come ha illustrato Pamela De Pasquale di Campagna Amica o rilanciando il “brand agricoltura”, come spiegato da Claudia Merlino, Responsabile Settore Organizzazione e Sviluppo CIA-Agricoltori Italiani, sono alcuni spunti importanti scaturiti in occasione delle varie masterclass.

Un Seminario che, se da un lato, ha trovato linguaggi attraenti per illustrare il mondo del food in Italia, con la presentazione del documentario “Così Mangiavano - Gli italiani, la tavola, i film” di Giancarlo Rolandi, dall’altro, ha saputo raccontare un prodotto internazionale come il sake grazie a Marco Massarotto, il primo italiano a ricevere dall’associazione giapponese dei produttori di sake il titolo di Sake Samurai.

La quinta edizione di Food Wine & Co è riuscita pertanto ad aprire una riflessione importante sui punti di forza del settore enogastronomico, sugli strumenti da utilizzare, individuando allo stesso momento gli elementi distintivi e quindi caratteristici della nostra tradizione, da utilizzare come punto di partenza per una crescita costante.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
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