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From commitment to action. Il percorso dell’Open Government italiano

10/02/2017

raffaele

Cos’è l’Open Government? Perché è importante per i cittadini e per chi fa si occupa di comunicazione? Qual è la governance in Italia? Sono le domande a cui risponde Angela Creta, community manager Formez, ospite della rubrica di Raffaele Paciello.

 

L’Open Government è un modello di amministrazione che cerca di rendere procedimenti e decisioni dei Governi più trasparenti e aperti alla partecipazione dei cittadini. Il movimento nasce nel 2007 e nel 2009, con l’ amministrazione Obama, si afferma sul piano internazionale grazie alla Direttiva sull'Open Government incentrata sui principi di Trasparenza, Partecipazione e Collaborazione.

Nel tempo, l’Open Government è diventato un caposaldo dell’azione di governo per una settantina di paesi nel Mondo (75 per l’esattezza) che hanno deciso di aderire all’Open Government Partnership (OGP). L’OGP è un’iniziativa multilaterale che impegna gli stati in azioni concrete di promozione della trasparenza, sostegno alla partecipazione civica, lotta alla corruzione e di diffusione, dentro e fuori le Pubbliche Amministrazioni, dell’innovazione. I paesi aderenti all’OGP, tra cui l’Italia, attraverso una dichiarazione comune, la Open Government Declaration, si impegnano ad intraprendere iniziative precise che ogni due anni sono sottoposte a verifica esterna.

L’Italia ha aderito a OGP fin dal settembre 2011. Anche se negli anni sono stati realizzati progetti come OpenCoesione e SoldiPubblici, considerati buone prassi a livello internazionale, i risultati non stati sempre soddisfacenti. Nel 2014, ad esempio, l’Italia aveva da poco presentato il suo primo piano di azione ricevendo una sostanziale bocciatura all’interno del rapporto di monitoraggio dell’Indipendent Reporting Mechanism OGP.

Lo scorso dicembre, in occasione dell’OGP Summit 2016, il nostro Paese è invece citato come buona pratica internazionale, sia dal segretario generale OGP Angel Gurria che, cosa più importante, dal report OCSE sull’Open Government, presentato proprio in occasione del Summit.

Cosa è cambiato in questi anni? Grazie ad un commitment politico forte e ad un processo costante di ascolto e lavoro collaborativo, il 2016 ha rappresentato un anno molto importante per il movimento opengov italiano.

Il Dipartimento della Funzione Pubblica e il  Team OGP - appositamente costituito - hanno dato il via ad una nuova governance nell’ambito del terzo ciclo di attività (2016-2018), rendendo l’Open Government una palestra in cui amministrazioni e società civile si sono, di fatto, allenate alla collaborazione.

La prima evidente novità è senza dubbio la metodologia applicata al processo di redazione del piano d’azione, coadiuvata da molto lavoro di squadra.

Il terzo Piano per l’Open Government che contiene 34 azioni portate da più di 20 amministrazioni - centrali e, per la prima volta, locali - ha visto un percorso di partecipazione della società civile, chiamata, nel processo di stesura, ad esprimersi sulle azioni presentate dalle amministrazioni pubbliche - attraverso una consultazione pubblica in due fasi - e successivamente a monitorare l’attuazione degli impegni presi.

Al percorso di partecipazione è stato affiancato un processo di collaborazione con le diverse amministrazioni coinvolte che, riunite in un gruppo di lavoro istituzionale, hanno recepito le indicazioni provenienti dalla società civile e si impegnano ad attuare le azioni previste nel piano d’azione, suddivise nei seguenti ambiti: trasparenza e open data, partecipazione e accountability, cittadinanza e competenze digitali.

L’Open Government Forum, una novità assoluta e formalizzata in questo ciclo di attività, rappresenta invece il luogo di un confronto ampio e partecipato sui temi del “governo aperto” tra le istituzioni, Ministro compreso, e la società civile. L’OG Forum è anche la sede di lavoro collaborativo e di discussione nella fase di monitoraggio delle azioni contenute nel Piano.

Attualmente è infatti attiva, all’interno del sito open.gov.it, una sezione “Monitora” che tiene costantemente aggiornati i cittadini sullo stato di attuazione del Piano, per favorire il monitoraggio civico delle 34 azioni contenute nel Piano.

From commitment to action” non è solo il motto di OGP, rappresenta un impegno che riguarda tutti. La sfida che attende il movimento opengov nei prossimi mesi è, infatti, duplice e riguarda non solo l’attuazione da parte delle amministrazioni dei progetti presentati, ma consiste nella capacità di far diventare l’Open government un linguaggio comune e diffuso all’interno dell’intera cittadinanza, portandolo fuori dai discorsi degli addetti ai lavori.

In questo senso va l’organizzazione della Settimana dell’Amministrazione Aperta (dal 4 all’11 marzo), un appuntamento annuale durante il quale Istituzioni e società civile sono chiamate ad animare e far conoscere i temi dell’innovazione e dell’amministrazione aperta nelle scuole, nei contesti lavorativi, e della società civile.

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