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Gualtiero Marchesi: il ricordo di Orietta Colacicco

11/01/2018

Nei giorni scorsi, è scomparso a Milano il celebre chef, Gualtiero Marchesi, unanimemente considerato il fondatore della nuova cucina italiana. Orietta Colacicco, socia Ferpi e professionista della comunicazione di lungo corso, per anni PR del Maestro, ci ha offerto un suo ricordo.

Com’era lavorare per Gualtiero Marchesi?
E Gualtiero disse: “Mi è venuta un'idea!" Essere la sua PR per tanti anni è stato sempre stimolante, arricchente, un’esperienza unica. Era il 1985, Gualtiero curava la cucina dell’Hotel Michelangelo, uno dei miei clienti, quindi dovevamo confrontarci spesso.  Una mattina mi dice: “Lei dovrebbe occuparsi di me. Che cosa può fare?”  Lui ha portato la cultura della cucina, noi l’abbiamo divulgata, e con lui abbiamo enfatizzato la figura del cuoco, “un cuoco senza pregiudizi” diceva lui. E con le  tre stelle nasceva un re, una star. Ma lui era semplice e si scherniva sempre. Conoscerlo e lavorare per lui è stato un onore. Non era solo il maestro della cucina, ma un Maestro, da cui imparare, un uomo di intelligenza vibrante, che sapeva volare alto. Grazie per la stima! A gennaio di quest’anno (N.d.R. 2017), quando il Club del Marketing e della Comunicazione  mi assegnò il Premio alla Carriera, lui era lì, commosso, e diceva: "Quante cose abbiamo fatto!”.

Non solo un cuoco, ma un innovatore…
Aveva curato la linea di surgelati Surgela, un’idea di Gualtiero Marchesi. Una rivoluzione. Nel 1985 parlare di surgelati era difficile, figuriamoci per un maestro della cucina! Critiche, attacchi a cui rispondeva sempre con semplicità e chiarezza e io, fiera di essere il tutore della sua immagine, ero sempre pronta, preparata. In Versiliana, al Caffè di Romano Battaglia (fra i due si creò un feeling di grande stima e simpatia) arrivò con tutta la sua brigata. Al termine dell'incontro, affollatissimo, entrarono, apparecchiarono e tagliarono a vista per tutti la quiche di spinaci con pinoli e uvetta. La gente era sbalordita! L'anno dopo, già un tre stelle, portammo in Versiliana “Il re dei ghiottoni”, uno scherzo musical-gastronomico, così lo aveva chiamato un altro grande, Sandro Massimini, che curava la regia, su musiche di Gioachino Rossini, tipo l'uva, i piselli, l'insalata. Teatro esaurito, addirittura Manrico Nicolai, allora Assessore alla Cultura di Pietrasanta, aveva previsto i carabinieri a cavallo. Il titolo completo era “Scherzo vocal-gastronomico composto in musica dal signor Gioachino Rossini, cucinato per il palato dal signor Gualtiero Marchesi, servito a teatro dal signor Sandro Massimini”. Gualtiero era lì certamente e da lì con noi in tournée in Italia,  portando con tutti noi la cultura della cucina e dell'alimentazione. Un progetto di comunicazione da manuale. Indimenticabile.
Grazie. Ci ha lasciato, ma il suo ricordo rimarrà indelebile. A Simona Marchesi, a Paola e a tutta la famiglia la mia vicinanza.
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