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Identificare gli interlocutori: c'è qualcuno là fuori che ce l'ha anche con te! E se fossimo noi ste

29/12/2004

E' cresciuto un nuovo segment di influenti: i detrattori determinati.

Il successo delle tecniche e-virali (sic!) che avevano indotto Al Ries, quello che inventò il concetto di posizionamento negli anni ottanta, a scrivere due anni fa il best seller The Fall of Advertising and the Rise of PR  - come sanno ormai tutti coloro che hanno una minima competenza di Internet - ha germogliato per reazione anche la crescita di un segment relativamente nuovo di influenti, ma sicuramente assai meglio organizzato di una volta: i detrattori determinati.Se ne è accorto anche il New York Times che Lunedì 27 Dicembre vi ha dedicato un lungo articolo nella sua sezione Business Day. La tesi dell'articolo è che il gigantesco iceberg della rete contiene anche infrastrutture latenti, non conosciute, ma già predisposte e pronte con bassissimi investimenti ad attaccare a cura di:- attivisti per la protezione del consumatore,- militanti di gruppi anti sistema,- singoli determinati contro un settore o un'azienda o un prodotto,- gruppi di interesse contrari alla crescita di un concorrente,- agenzie e società di servizi spregiudicate che sollevano i problemi per poi proporsi di risolverli... Si tratta di infrastrutture informatiche pronte a colpire nel momento in cui succede qualcosa che si presti ad un attacco contro l'avversario designato. In fondo stiamo parlando della differenza fra il crisis management (l'organizzazione che si predispone e si organizza per gestire una possibile crisi) e il crisis communication (l'organizzazione che reagisce alla crisi quando è già scoppiata).Questo nuovo segmento di influenti, in realtà fa del crisis management, mentre in larga parte delle organizzazioni si fa solo del crisis communication.... Ecco qualche esempio di questi mesi:- dalla recente campagna elettorale, si possono citare sia il caso di www.moveon.org contro Bush; quello, assai più specifico e micidiale, del Swift Boat Veterans for Truth contro l'esperienza di Kerry in Vietnam; e infine quello che ha quasi distrutto la carriera dell'anchorman Dan Rather che aveva impropriamente attaccato la credibilità di alcune affermazioni di Bush sulla sua non gloriosa carriera militare;- dalle implicazioni della guerra in Irak, si può citare la circolazione dell'elenco di aziende francesi da boicottare sul mercato americano, oppure la costituzione di una alleanza fra società di consulenza e agenzie Usa per migliorare la reputazione dell'America nei Paesi ove le questioni irakene hanno prodotto una brusca caduta della reputazione dei prodotti e dei servizi marchiati Usa;- dal mondo delle imprese si può citare il caso di Morgan Spurlock che ha attaccato McDonald's con il documentario Super Size Me; al più recente attacco all'iPod di Apple su www.ipodsdirtysecret.com in cui si sostiene che la batteria dura solo 18 mesi e non può essere sostituita; al caso di www.i-hatestarbucks.com oppure di www.watchingmicrosoft.com.L'articolo del New York Times in realtà non dice nulla di straordinariamente nuovo, ma rappresenta un segnale importante per la nostra comunità professionale: esplicita chiaramente, per chiunque intenda leggerlo in controluce, che esiste ormai sul mercato una offerta strutturata di consulenza e servizi alle imprese sostenuta, anche lei, da una imponente infrastruttura di relazioni pubbliche che tematizza e alimenta le angosce e le paure delle organizzazioni di fronte ad un 'terrorismo virtuale' che parrebbe gonfiarsi anche in funzione di quanto se ne parla sui giornali.Quest'ultima considerazione è sicuramente comprensibile ma alquanto inquietante per noi. Ricordo, tantissimi anni fa, un mio amministratore delegato che mi diceva: 'lei mi fa paura... poichè con la stessa abilità con cui si dimostra capace di sviluppare l'impatto delle cose per me positive è in grado di seminare e far germogliare quelle per me negative'. E c'è ancora chi si stupisce che le relazioni pubbliche siano sotto accusa da parte dell'opinione pubblica? Sarebbe interessante concoscere il parere di qualcuno dei nostri lettori. (tmf)  
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