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La Comunicazione è (sempre) integrata

21/09/2016

L’evoluzione della comunicazione d’impresa è sempre più una dimensione integrata, che fa cadere il confine che divideva tradizionalmente la pubblicità dalle relazioni pubbliche. Lo sostiene Beppe Facchetti nella nuova edizione del suo libro “La Comunicazione è (sempre) integrata”, percorso interamente dalla sfida dei tempi nuovi, che hanno modificato e messo in crisi convinzioni che gli studiosi della comunicazione avevano considerato, fino a pochissimo tempo fa, il massimo dell’innovazione possibile.

 

A metà tra una nuova edizione del libro del 2015 e un libro nuovo per aggiornamenti e modifiche formali e sostanziali, è uscito e reperibile sia in libreria che soprattutto sui siti on line, il nuovo volume di Beppe Facchetti sulla comunicazione integrata.

Il libro, di circa 400 pagine, si intitola “La Comunicazione è (sempre) integrata”, ed è edito da “Libellula Università” delle edizioni “Youcanprint” (20 euro, 7,99 in edizione ebook) ed è indirizzato innanzitutto a studenti dei corsi universitari di comunicazione, a cominciare da quello di “Pubblicità e comunicazione integrata” del Corso magistrale di comunicazione pubblica e d’impresa dell’Università Statale di Milano, di cui Facchetti è titolare insieme a Susanna Revoltella.

Come nel precedente libro, l’idea di fondo sostenuta da Facchetti è che l’evoluzione della comunicazione d’impresa, specie sotto la spinta della diffusione del digitale, delle digital PR e dei social, sia sempre più una dimensione integrata, facendo cadere in particolare il confine che divideva tradizionalmente la pubblicità dalle relazioni pubbliche.

Oggi non più possibile, se mai lo è stato, concepire un piano di comunicazione che sia basato solo sulla pubblicità o solo sulle specializzazioni che un tempo si definivano “below the line”.

Oggi è necessario per l’appunto integrare gli uni e gli altri, trovando sempre il giusto mix tra azioni relazionali e iniziative push, tra razionalità ed emozione.

Il libro è percorso interamente dalla sfida dei tempi nuovi, che hanno modificato e messo in crisi convinzioni che gli studiosi della comunicazione avevano considerato, fino a pochissimo tempo fa, il massimo dell’innovazione possibile.

La scienza della comunicazione è infatti giovanissima, specie in Italia, dove le Università l’hanno accolta da pochi lustri con incertezza e diffidenza, anche per certi sbrigativi giudizi, provenienti per di più dal mondo della comunicazione stessa, che hanno negato la scientificità di questa materia.

E’ pur vero che in pochi anni molte realtà di fatto sono profondamente cambiate. Il simbolo di tutto questo è lo smartphone, che consente appunto di saltare ogni mediazione e attingere direttamente all’informazione, ma non solo di poter aprire un grande canale di comunicazione potenzialmente infinito, tramite i social e in generale le applicazioni tecnologiche 2.0, in attesa dell’affermazione del 3.0 che ancor più contribuirà a rendere coinvolgente l’esperienza della partecipazione individuale al sociale.

La spinta a questo cambiamento viene proprio dall’affermazione delle nuove tecnologie e dal nuovo potere del consumatore (ma anche dell’elettore, del cittadino) nell’affrontare le complessità del mondo attuale, tanto più in una fase di profonda crisi economica globale.

Nell’ambito specifico della comunicazione e delle sue teorie, è proprio la “comunicazione integrata” che ha affermato il suo protagonismo e la sua capacità di superare ed assorbire la specificità di tanti settori della comunicazione, a cominciare proprio da quelli tradizionalmente più importanti, la pubblicità e le relazioni pubbliche.

Non certo per annullarne il valore e il ruolo, ma per appunto integrarlo in una nuova dimensione sinergica che consente a chi opera nella comunicazione d’impresa (e non solo: nelle associazioni, nel non profit, nella politica) con un’attrezzatura culturale e strumentale adeguata alle nuove necessità.

Il libro di Beppe Facchetti, impegnato nella comunicazione d’impresa da molti decenni, già presidente di Assorel, sarà utile a studenti ma anche studiosi ed operatori per misurare le tendenze del mercato sia della domanda che dell’offerta di comunicazione e il fatto stesso che a distanza di un solo anno sia stato necessario aggiornare il volume, sta ad indicare quanto è veloce e continua la trasformazione del settore.

 
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