Relazioni Istituzionali: il racconto della giornata
20/07/2018
Una giornata intensa, articolata mixando la componente analitica con quella strategica, per contribuire all’arricchimento del panorama formativo italiano nel quale è ancora poco diffusa la cultura delle relazioni istituzionali e delle attività in cui si compone. Il racconto del corso dedicato da Ferpi alle Relazioni Istituzionali lo scorso 19 luglio.
Le Relazioni Istituzionali, tema delicato e ancora poco trattato e diffuso in formazione, comprendono non solo il lobbying, ma anche e soprattutto i pubblic affairs, il monitoraggio e gli studi di scenario istituzionale, lo sviluppo delle relazioni, la crisis communication, la comunicazione di supporto alla responsabilità. Di questo si è discusso il
19 luglio durante la Giornata di Formazione sulle “Relazioni Istituzionali, queste conosciute?”, tenutasi presso la sede romana della
Banca Monte dei Paschi di Siena.
La giornata è stata organizzata da
Ferpi e curata da
Chiara Galgani, Responsabile Relazioni Media della Banca Monte dei Paschi di Siena, membro CASP, e
Letizia Nassuato, Regional Communication Manager, Media Rel. & Corporate Communication di Vodafone Italia e membro CASP.
“
Il titolo, volutamente provocatorio – ha spiegato
Chiara Galgani –
racchiude l’obiettivo che ci siamo posti con questo Corso: contribuire all’arricchimento del panorama formativo italiano nel quale è ancora poco diffusa la cultura delle relazioni istituzionali e delle attività in cui si compone”.
La giornata si è aperta con un’introduzione sul tema “
Le Relazioni istituzionali. Area della comunicazione, ruolo e funzioni nelle organizzazioni”, affrontato da
Simonetta Pattuglia (Presidente CASP di Ferpi, Docente di Marketing Comunicazione e Media e Direttore del Master in Economia e Gestione della Comunicazione e dei Media dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata), che ha spiegato come “
Nel passato, fare ‘relazioni istituzionali' significava reagire a quanto accadeva attorno ad una organizzazione, azienda o p.a. che fosse. Come negli Stati Uniti, la disruption digitale generata da Trump: il lobbying va fatto su più livelli, come ad esempio il local engagement. Siamo passati da un atteggiamento rivendicativo delle relazioni istituzionali a uno di gestione di issue, in ottica issue management, di scoperta e analisi, proponendo la propria visione del mondo con trasparenza e co-creazione. Oggi si tratta di monitorare, individuare i decisori per prevenire, di anticipare per conoscere, poi proporre e proporsi per creare consenso. Come diceva Lincoln: con opinione pubblica a favore non puoi sbagliare. Con opinione pubblica contraria nulla riuscirà bene”
Nel passato, fare ‘
relazioni istituzionali’ significava reagire a quanto accadeva attorno ad un’organizzazione, azienda o P.A. che sia. L'atteggiamento viene considerato ‘rivendicativo'. Oggi si tratta di monitorare, individuare i decisori per prevenire, di anticipare per conoscere, per poi proporre e proporsi per creare consenso.
Il momento è stato impreziosito dalla presentazione e dalla lettura, con la voce di
Serena Bianchini (socia Delegazione Lazio e comunicatrice del Campus Biomedico di Roma), di alcuni passi del libro sul comunicatore-portavoce di Giovanni Paolo II, a un anno dalla sua scomparsa, “
Joaquín Navarro-Valls, Ricordi - Scritti - Testimonianze", a cura di
Paolo Arullani, Presidente del Biomedical University Foundation.
Successivamente sono intervenuti
Patrizio Perlini, Consigliere di Amministrazione di UTOPIA, e
Fabiana Nacci, Responsabile monitoraggio legislativo di UTOPIA, che hanno raccontato “
Il Monitoraggio istituzionale: tecniche di ricerca e valutazione dei contenuti. Illustrazione di casi concreti e analisi di un iter legislativo”. Dopo una presentazione del lavoro di UTOPIA da parte di Patrizio Perlini, Fabiana Nacci ha spiegato come fare monitoraggio significhi “
ricercare l'informazione puntuale che impatta positivamente o negativamente sul cliente".
Il Direttore Operativo di Reti
Antonio Iannamorelli, invece, ha approfondito lo “
Studio di Scenario Istituzionale: Tecniche di analisi e comprensione degli ambiti di interesse del soggetto. Individuazione dei possibili scenari di intervento”. Con un focus sull’attualità, ha evidenziato che “
Le vicende politiche di questi giorni ci confermano come sia importante per un’azienda o addirittura per un intero comparto industriale gestire in modo accurato e professionale le proprie relazioni con le istituzioni e con i decisori pubblici. Saper leggere i cambiamenti della politica e collocare le proprie istanze dentro scenari mutevoli è l’unico modo per non essere travolti da scelte che possono stravolgere pezzi interi della nostra economia.”
Iannamorelli ha portato come esempi le agenzie di lavoro interinale e il mondo della pubblicità, affermando che
“Solo con una attività di Public Affairs professionale, integrata in azienda o esternalizzata attraverso la consulenza, si può trasformare il rapporto tra impresa e decisione pubblica da minaccia in opportunità.”
Il discorso è stato poi proseguito da
Gianluca Giansante, Partner di Comin & Partners,
Federico Montesi, Public Affairs e Strategic Communication Consultant di Comin & Partners, e
Donato Sambugaro, Communication Consultant di Comin & Partners. Il loro intervento si è incentrato sull’evoluzione delle attività di stakeholder engagement e dell’opportunità per le Relazioni istituzionali di strumenti innovativi che sfruttino i
big data.
Michelangelo Suigo, Head of Governmental & Institutional Affairs di Vodafone Italia, ha in seguito presentato una Case History Vodafone a supporto di un approfondimento sulle “
Tecniche di sviluppo e di creazione di relazioni efficaci”.
Infine,
Manuela Kron, Direttore Relazioni Istituzionali di Nestlé, ha parlato delle “
Tecniche di sviluppo e di creazione di relazioni efficaci”, concludendo con una Case History Nestlé. In tema di corporate communication della grande multinazionale, si è costruita un’efficace
narrative d’impresa: con il problema dell’inchiostro Itx che rilascia colore a contatto con il grasso, il problema passa dall’essere Tetrapak ad essere Nestlé, che non può cambiare la propria mission aziendale.
Quella del 19 luglio è stata una giornata intensa, “
articolata mixando la componente analitica con quella strategica – ha sottolineato
Letizia Nassuato –
in modo da fornire ai partecipanti elementi utili ad identificare e definire piani di intervento efficaci all’interno dei processi decisionali”.