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Rp: 9 parole per il 2016

14/01/2016

Le tendenze per l’anno appena iniziato in 9 parole che abbiamo chiesto ad alcuni tra i più autorevoli comunicatori italiani. Daniele Chieffi, Rossella Lucangelo, Giampietro Vecchiato, Silvia De Blasio, Paolo D’Ammassa, Sergio Vazzoler, Gianluca Comin, Toni Muzi Falconi e Rossella Sobrero delineano i nuovi scenari della professione.

1. Ascolto Daniele Chieffi
Ascolto inteso come comprensione e soddisfazione delle esigenze degli stakeholders, unico modo per costruire una comunicazione efficace in un ecosistema come quello digitale dove chiunque è per soddisfare bisogni e dove chiunque dimostra pubblicamente la propria soddisfazione. E da questa soddisfazione, quando positiva, nasce la reputazione. Quindi ascoltare significa costruire la propria reputazione.

2. Carta - Rossella Lucangelo
Nel 2015 il traffico da Facebook dei 30 principali siti di news è calato del  32%.Si sale fino al 42% considerando i 10 siti principali. Ma c’è chi ha fatto  peggio! L’Huffington Post USA è crollato del 60% (fonte Digiday). Cosa sta succedendo nell’editoria digitale? Disaffezione dei naviganti? Sopravvalutazione dei Social? News troppo brevi dove si perde il dettaglio? O semplicemente il desiderio di tornare ad annusare l’odore dell’inchiostro delle pagine di carta di giornale, per poi usarlo il giorno dopo per accendere il camino? Io ho la mia personale opinione in merito, visto che sguazzo nel mondo dell’editoria… ma ad ognuno di voi lancio la palla nell’identificare i motivi per i quali ci stiamo stufando tutti di perdere la vista davanti a 5 pollici di schermo!

3. Contenuti – Silvia De Blasio
Se è vero che content is king, è altrettanto vero che bisogna esser laddove sono i nostri interlocutori: a casa,  in treno, in vacanza, o in coda per il cinema…
Stando agli ultimi report la crescita dati da mobile a livello mondiale segna un +80% anno su anno, in Italia si prevede un raddoppio nei prossimi 3 anni (fonte Cisco).
Così il web e i social, dopo aver ridefinito il lessico e introdotto nuove modalità di linguaggio, stanno ridisegnando anche le nostre attività di PR.
Un esempio? Il video Olivia, realizzato per il web in occasione dei 20 anni di Vodafone in Italia, ha scalato in poche settimane la classifica di YouTube raggiungendo il primato con quasi  5 milioni di visualizzazioni.

4. Data DrivenPaolo D’Ammassa
Nel 2016 anche le RP sono e saranno sempre più data driven. Il professionista RP dovrà diventare anche un piccolo data scientist, in grado di leggere e interpretare i dati che i tool di oggi ci rendono disponibili. La lettura e interpretazione dei dati serve a identificare le audience corrette, i canali e gli influencer più rilevanti e a identificare i contenuti più ingaggianti.
E' un contesto dinamico, di monitoraggio e ottimizzazione continua.

5. Identità - Sergio Vazzoler
Mai come oggi sembra essere al centro dell’attenzione. Non solo per la diffusa percezione di minaccia: dal terrorismo dello Stato Islamico ai migranti che fuggono dalle guerre e chiedono accoglienza, passando per la sempre più sfuggente gestione dell’identità in rete, che si trova in mezzo tra acceleratori e moltiplicatori di condivisione e una scarsa consapevolezza verso gli strumenti di tutela della privacy.
Ma l’identità vive anche una riscoperta da parte delle organizzazioni pubbliche e private: dopo anni di crisi economica, per “agganciare” i timidi segnali di ripresa in atto, è più maturo l’approccio a ricominciare da chi si è (veramente), abbandonando le scorciatoie dell’immagine costruita a tavolino. E non guasta ricordare come il “governo delle relazioni” rappresenti il tassello decisivo per questa ripartenza.

6. OttimismoGianluca Comin
Dovremmo infarcire la nostra comunicazione 2016 di una buona dose di “ottimismo”. Un ministro del passato diceva “think positive” e non c’è dubbio che questa è la ricetta per far ripartire i consumi e per ridare fiducia alle famiglie e alle imprese. Mi si dirà: come fare una comunicazione ottimista se tutto intorno sembra crollare? Lasciamo la cronaca alla cronaca e occupiamoci delle percezioni, delle emozioni e delle tendenze, che in fondo sono sempre state la linfa del nostro lavoro. Torniamo a guardare i fondamentali delle persone: il loro bisogno di sicurezza, di calore, di sogni e di prospettive, traduciamolo in storie e raccontiamolo con fantasia. Ne saremo capaci?

7. Relazione - Giampietro Vecchiato
“La tecnologia si fa sempre più complessa e così il nostro approccio al mercato. Ma c'è un punto su cui dobbiamo essere lucidi ed è che i clienti devono restare al centro del nostro servizio e il modo di relazionarci a loro deve restare etico. Perché qualsiasi tecnologia o nuovo modello di business dovesse riservarci il futuro, non ci faremo nulla se non sapremo comunicare tra noi, con creatività e ascolto reciproco”.
Avrei voluto scrivere io il concetto di fondo di questo intervento, ma Paul Frampton, (CEO di Havas Media, 2016) mi ha fregato sul tempo. Lo faccio comunque mio e lo preciso ancora meglio con alcune riflessioni.
NON conta se sei un ingegnere informatico o un social media manager: conta che tipo di persona sei! Una persona “per bene” o una persona “per male”.
NON si possono avere tre cuori: uno per la vita, uno per il business e uno per la comunicazione! Ognuno di noi ha e deve avere, solo un cuore.
NON possiamo perdere la fiducia! E' la medicina di cui abbiamo più bisogno: come singoli, come professionisti, come clienti, come comunità. Non distruggiamola.
NON sono le persone a fare la differenza, le persone “sono” la differenza!
NON dimentichiamo mai gli effetti sociali delle nostre azioni! Agiamo sempre  responsabilmente.
NON nascondiamoci dietro la tecnologia: ciò che conta è saper mettersi davvero al servizio degli altri.
“Perché la comunicazione non è se non relazione” (Eugenio Borgna).

8. Resilienza - Toni Muzi Falconi
Esploriamo il senso di sistemi di relazione resilienti con soggetti consapevoli che perseguono obiettivi di fiducia, impegno, soddisfazione e mutualità ispirati a comportamenti responsabili e sostenibili. Esploriamo il senso di territori resilienti rispetto a prevenzione e protezione, salvaguardia e valorizzazione dei rispettivi patrimoni ambientali e culturali. Esploriamo il senso di comunicazione resiliente: la colla che unisce e tiene insieme sistemi di relazione, territori, ambiente e cultura. E' una nuova interpretazione di ‘capitale sociale’ che vede le relazioni pubbliche in prima linea. Sempre che i relatori pubblici, per una volta, capiscano l’opportunità.

9. Sostenibilità Rossella Sobrero
Il 2016 sarà l’anno della sostenibilità. Perché non si potrà non essere sostenibili a partire dalle scelte personali all’insegna di una maggior sobrietà e di un reale cambiamento negli stili di vita e di consumo. Ma la sostenibilità diventerà una scelta obbligata anche per le imprese: per migliorare processi e prodotti ottimizzando risorse e materie prime, per restare in filiere sempre più green, per rispondere alle richieste del mercato, per rispettare leggi che saranno più restrittive. Aspettare che mutino scenari e regole o giocare d’anticipo attrezzandosi per il cambiamento?

 

 

 

 
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