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Russo: un altro modo di stare in Rete è possibile

26/01/2017

Per due giorni, il 17 e 18 febbraio, Trieste ospiterà  oltre 300 tra comunicatori, giornalisti, manager, politici, docenti e influencer per Parole O_stili. L’evento, patrocinato da Ferpi, ha un unico obiettivo: arginare e combattere le pratiche e i linguaggi negativi della Rete. Ne abbiamo parlato con la sua ideatrice, Rosy Russo.

Il cyberbullismo, la post – verità sono solo alcuni esempi di temi di attualità che toccano da vicino le dinamiche relazionali che il web è in grado di costruire. Come è nata l'idea di Parole O_Stili?
È successo tutto molto in fretta, da una discussione estiva tra amici che lavorano in Rete. Ci siamo incontrati subito su un punto: se parlare bene significa pensare bene, allora è una forma di rispetto – in primo luogo verso noi stessi – fare attenzione a quale linguaggio utilizziamo nella comunicazione, anche digitale. Solo le parole, la capacità di argomentare e di rispettare l’opinione e l’identità altrui ci possono mettere tutti sullo stesso piano. Parole O_Stili è un movimento di idee che nasce dalla paura di cadere nelle trappole della rete, di non riuscire a ”porgere l'altro tweet", di essere in difficoltà ad essere se stessi, di non avere più la voglia di confrontarsi perché c’è sempre un troll dietro l’angolo. Il rispetto e la fiducia sono le due anime nobili di una relazione che funziona, online e offline. Purtroppo però, a volte vengono utilizzati per comunicare in modo artificioso e manipolatorio.

Perché proprio adesso questo evento?
Quasi 7 italiani su 10 navigano in Rete e oltre metà della popolazione è attiva sui social. Chiunque lavori nella comunicazione digitale sa che le dinamiche dei social ricalcano quelle della vita di tutti i giorni e che “virtuale è reale”. Le parole costruiscono relazioni, esprimono valori, colorano i luoghi, ci muovono e ci commuovono, ma possono anche fare male. Comunicare l’odio è l’espressione indiretta di un disagio che non lascia spazio alla riflessione. È uno sfogo, un gesto spesso impulsivo o irrazionale o, ancora peggio, premeditato e vigliacco che mira a trasferire, temporaneamente, il proprio disagio su un altro soggetto. Una vittima vulnerabile, spesso inerme ma capace, nei casi più tragici, di un gesto estremo. L’entusiasmo e le dimostrazioni di interesse che abbiamo ricevuto e continuiamo a ricevere da parte di una platea trasversale di giornalisti, manager, politici, docenti, comunicatori e influencer sono una piacevole conferma che un altro modo di stare in Rete è possibile.

Durante i lavori sarà presentato il "Manifesto della comunicazione non ostile”. Qual è l'obiettivo di questo documento?
Il “Manifesto della comunicazione non ostile” è una carta che raccoglierà i princìpi proposti dalla community (per sottoporre il tuo principio, scrivi a manifesto@paroleostili.it) e che, a partire dal 31 gennaio, potranno essere votati online. Sarà quindi la community a definire il Manifesto, attraverso un processo trasparente e partecipativo. L’obiettivo non è quelli di stigmatizzare dei comportamenti o evocare censure ma ci interessa invece creare consapevolezza e sensibilizzare le persone al tema dell’ostilità verbale. Parole O_Stili vuole dare a chiunque la possibilità di esporre la propria visione senza filtri o costringimenti. E con un po’ di ambizione provare a facilitare l’arrivo di tutte queste sensibilità diverse a un luogo di approdo comune, in cui ognuno si riconosca e si senta rappresentato: questo è l’obiettivo del Manifesto della Comunicazione non Ostile. Non chiediamo cambiamenti di algoritmi, non invochiamo l’intervento di regolatori o censori: il cambiamento che auspichiamo parte da noi, senza alcun intermediario. Come racconta il filosofo e accademico Giovanni Grandi nel blog di Parole O_Stili, sarà uno strumento per manifestare un sentire e una preoccupazione, al limite un proprio impegno. Perché spetta a noi, innanzitutto, “scegliere le parole con cura”.

 




 

Rosy Russo

 

Rosy Russo

Creativa, fondatrice di UAUAcademy e TriesteSocialCreativa, ideatrice e membro del Comitato scientifico di Parole O_Stili. Crede nei sogni, tiene sempre i piedi ben ancorati a terra, ma senza smettere di guardare il cielo.
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