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Si scrive mail, si legge engagement

24/06/2015

Federico Capucci

Nonostante l’email sia uno degli strumenti di comunicazione più “antichi” delle storia dei nuovi media rimane comunque tra i più coinvolgenti ed efficicaci. Questo tema sarà oggetto di una sessione formativa a cura di Ferpi, a Milano e Roma il prossimo autunno.    

Nonostante il proliferare di nuovi servizi di messaggistica e altri canali di comunicazione e interazione digitale, recenti studi hanno dimostrato come l’email sia uno dei media in continua crescita e a più alto ROI per la gestione della relazione con i propri stakeholder (che siano clienti, contatti media, fonitori, singoli utenti o community). La multicanalità, al contrario di quanto ci si poteva aspettare, non ha indebolito ma bensì rafforzato il posizionamento dell’email come canale estremamente personale e “degno” della fiducia degli utenti.

Ecco alcuni dati interessanti, utili a comprendere come gli italiani si pongono nei confronti delle email. I tre grandi player del mercato  - Gmail, Microsoft, Italia On Line - la fanno da padrone e possiedono circa il 60% del totale delle caselle. Ogni utente internet italiano ha in media 2,4 caselle di posta elettronica (2,7% gli uomini e 2,2% le donne), delle quali solamente il 20% è dormiente (ovvero attivo ma non utilizzato). La differenziazione delle caselle dipende dai diversi usi per cui sono state create (lavoro, personale o utilizzata ad hoc per messaggi di poco interesse). Particolarmente curiosa è la contrapposizione delle modalità di consultazione tra uomini e donne: gli uomini la controllano real time mentre le donne preferiscono farlo nei momenti di relax.

La diffusione globale del mezzo, insomma, la capacità di posizionare messaggi diretti, la ricchezza dei database di aziende, enti e istituzioni, la tracciabilità degli effetti generati dalle singole comunicazioni e del comportamento degli utenti, sono solo alcuni degli aspetti del potenziale di engagement che sta dietro a un “semplice” indirizzo di posta elettronica.

Ciononostante, quella stessa email che così tanto pervade la nostra vita di professionisti della comunicazione, continua a essere utilizzata ben al di sotto delle proprie capacità di mezzo relazionale e non solamente utile per campagne di direct marketing, il che è dovuto probabilmente al mancato utilizzo di strumenti professionali adeguati e alla scarsa diffusione di conoscenze specialistiche.

L’email di conferma di registrazione a un sito o a un servizio è spesso il primo, preziosissimo, contatto diretto che abbiamo con i nostri interlocutori. La gestione di comunicazioni diversificate indirizzate a gruppi selezionati permette di ottimizzare al massimo l’efficacia del messaggio e la strutturazione di flussi comunicativi automatici funzionanti e funzionali consente notevoli risparmi gestionali e migliora l’experience (e la percezione) da parte degli stakeholder. Le newsletter,  come quella Ferpi,  avvicinano una volta alla settimana - o più o meno frequentemente - chi le manda e chi le riceve. La vita è frenetica, l’attenzione è continuamente solleticata da numerosi stimoli e questo momento, quest’occasione, vanno gestite al meglio.

Questi temi saranno oggetto di una sessione formativa della Commissione di Aggiornamento e Specializzazione Professionale di Ferpi che avrà luogo a Ottobre 2015, a Milano, e poi in seguito anche a Roma, nella quale i docenti saranno affiancati da interessanti testimonianze e case studies aziendali. Per maggiori informazioni e per avere conferma della data…non perdete di vista la newsletter associativa!
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