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Social media monitoring: nasce Eco Social

18/05/2018

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Nonostante il potenziale dei social media sia stato capito dalle aziende, molte non utilizzano alcuna dashboard per il monitoraggio. L'Eco della Stampa lancia Eco Social, una dashboard proprietaria per il social media monitoring, creata proprio per supportare gli uffici stampa e le nuove figure digital nella comprensione del posizionamento del proprio brand.

Perché è importante una dashboard per il social media monitoring?  Visto che ormai tutti comprendono il potenziale dei social media, è incredibile che migliaia di aziende non utilizzino alcuna dashboard.

Anche tra chi comunica pesantemente su più canali social, moltissimi non utilizzano sistemi di monitoraggio.

Ma è soprattutto una questione di tempo. Per comprendere il proprio posizionamento, bisognerà prima o poi scegliere tra l'assunzione di un team di persone in grado di gestire e misurare gli sforzi social oppure l'utilizzo di dashboard automatizzate per velocizzare il processo.

Vediamo in cosa consistono i vantaggi che rendono una dashboard la scelta ideale nella maggior parte dei casi.

1. Monitoraggio unitario dei social media

Una reale gestione della reputazione online è impossibile senza uno strumento in grado di coprire la totalità dei social media.

Comparare anche solo visivamente le diverse tipologie di engagement delle pagine aziendali, permette di capire un sacco di cose.

Se le interazioni dei nostri post Facebook saranno principalmente like, mentre su Twitter avremo soprattutto commenti, bisognerà evidentemente analizzare l'audience per capire come differenziare la comunicazione tra diversi canali social media.

Per approfondire meglio il significato della modalità di engagement nei diversi settori di mercato, questo articolo è davvero esaustivo.

La reach potenziale, ovvero il numero di persone che potrebbero aver visto i post monitorati, è un altro aspetto importante.

Stiamo parlando di operazioni davvero semplici da fare con qualsiasi dashboard.

2. Impostazione di alert email

Ovviamente non sempre è possibile accedere alla propria dashboard, dal pc o da mobile. Soprattutto quando siamo in viaggio, la soluzione migliore è quella di ricevere le informazioni dritte sul proprio smartphone tramite un messaggio.

Quasi tutte le dashboard permettono di impostare alert email ad hoc per restare informati su specifiche ricerche o autori influenti. L'alert conterrà tutti i post più rilevanti seguendo le indicazioni indicate.

Un esempio di applicazione virtuosa di alert email potrebbe essere quello del capo ufficio stampa che vuole tenere traccia di ogni citazione negativa del proprio prodotto su Facebook.

3. Integrazione con stampa e web

La possibilità di importare i post più importanti in rassegna stampa è una cosa che pochi tool permettono. Solo chi ha un background solido nel campo della rassegna stampa è in grado di integrare al meglio queste due realtà così diverse ma sempre più integrabili.

Il mondo non inizia e finisce con Twitter, Facebook ed Instagram.

Infatti, anche scoprire quante volte sono stati condivisi sui social media gli articoli web in rassegna è importante. Ci sono migliaia di siti autorevoli che esercitano un'influenza significativa su settori e ambiti specifici.

4. Monitoraggio della concorrenza

Conoscere l'andamento della propria visibilità online è solo un pezzo del puzzle. Per restare sempre "sul pezzo" è obbligatorio tenere traccia dei rivali, monitorare le loro attività ed i loro successi.

L'impostazione della ricerca tramite parole chiave consente all'azienda di scoprire con precisione ciò che viene detto sul brand, i suoi prodotti ed i servizi dei competitor.

5. Sentiment associato al brand o al prodotto

Il sentiment automatico permette di capire se le citazioni del proprio brand o dei competitor avvengono con un tono positivo, negativo o neutro.
Questo è cruciale per evidenziare le eccellenze e gestire le negatività prima che passi troppo tempo. Il rischio è sempre quello che un singolo post negativo possa diventare virale generando una crisi d'immagine di proporzioni bibliche.

Ma oltre a questa eventualità remota, il sentiment automatico dei post può dire davvero tante cose. Anche se l'accuratezza non è sempre del 100%, prendendo in considerazione volumi ampi difficilmente troveremo valori di sentiment ingiustificati.

6. Influencer e autori più attivi

Una cosa è sapere chi sta parlando di noi, ma un'altra è sapere chi tra questi è in grado di coinvolgere maggiori porzioni di pubblico. Questo è il fattore fondamentale per capire quali sono i promotori del nostro brand online e quali potrebbero diveltarlo nel prossimo futuro.

Osservando la loro attività, il tono dei post, pubblico di riferimento e "valori" che veicolano, possiamo facilmente comprendere se si tratta di soggetti interessanti per il nostro brand.

7. Ottimizzazione delle risorse

A volte può essere difficile giustificare le risorse necessarie per dedicare un intero team al monitoraggio e alla gestione dei social media.

Anche dedicare pochi minuti al giorno alla ricerca manuale delle citazioni può causare un'enorme perdita di tempo. Soprattutto se consideriamo che l'alternativa automatizzata può fare lo stesso lavoro in pochi secondi. Il tempo risparmiato con una dashboard può essere utilizzato per la verifica dei risultati più importante e l'analisi dei macro trend nel periodo.

Generare una reportistica dettagliata con aspetti di analisi qualitativa permette anche di consegnare un feedback al management.

8. Semplicità di utilizzo

Ultimo aspetto ma certamente non meno importante, l'intuitività della dashboard. Esiste un legame fortissimo tra la piacevolezza di utilizzo e la percentuale giornaliera di utenti attivi.

Paradossalmente, quelle società che hanno sviluppato per prime le proprie dashboard partono qui da una situazione di svantaggio. Questo accade perché le regole e limitazioni per il monitoraggio dei social media cambiano in continuazione.

Le aziende che lanciavano dashboard per il social media monitoring nel 2014 prevedevano tantissime funzioni che adesso non sono più disponibili. Tante altre invece, non erano previste e sono state aggiunte in qualche modo.

Questo ha impedito una progettazione organica basata sulle nuove possibilità di monitoraggio ed analisi dei social.

Adesso c'è molta più consapevolezza di quali siano le metriche rilevanti sui social media e quali gli aspetti più interessanti per le aziende.

Eco Social, la nuova dashboard

Dopo anni di partnership con i più importanti operatori nel settore, L'Eco della Stampa ha lanciato una dashboard proprietaria per il social media monitoring. Si chiama Eco Social ed è stata creata proprio per supportare gli uffici stampa e le nuove figure digital.

Eco Social (che copre Twitter, Facebook, Instagram, Youtube e Google+) dispone di tutte le funzionalità presentate sopra.

Gli aspetti più importanti sono comunque l'intuitività e velocità di risposta. Le capacità di importazione dei post in rassegna, integrazione dei grafici di analisi social con gli altri media e evidenza del numero di condivisioni degli articoli web, permettono di considerare il tool realmente integrato con la rassegna.

Per chi volesse approfondire tutte le funzioni di Eco Social, è possibile partecipare gratuitamente al webinar di presentazione previsto per il 24 maggio alle 14.30.

Esiste un'alternativa alle dashboard di social media monitoring?

Naturalmente, una dashboard per il social media monitoring è tutt'altro che obbligatoria. Se si è disposti a sopportare carichi di lavoro e spese costanti, è possibile gestire manualmente una campagna di successo sui social.

Ma alcuni sacrifici vanno fatti. Ad esempio, una volta che la comunicazione social è decollata, anche le attività più basilari come la gestione delle citazioni con sentiment negativo possono diventare un lavoro a tempo pieno per un intero team di persone.

Il monitoraggio dei competitor invece, potrebbe occupare intere giornate.

Non esattamente un'alternativa valida, ma comunque un'opzione.
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