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Un mondo in crisi: il ruolo (e le responsabilità) delle Rp

11/07/2018

Toni Muzi Falconi

A Bled, 175 esperti da 35 Paesi (una decina gli italiani) per due giorni hanno discusso sul mondo in crisi e il ruolo delle relazioni pubbliche. Il commento di Toni Muzi Falconi.

Nel 1993 (25 anni fa) con la Slovenia appena liberata dal giogo jugoslavo, l’allora giovanissimo Dejan Vercic promosse la prima edizione del simposio di Bled (luogo incantevole e magico) sulle relazioni pubbliche, come sfida verso una integrazione Europea e Occidentale del suo Paese.

Oggi 25 anni dopo, come Vercic stesso ha brillantemente e provocatoriamente esplicitato nel suo intervento di apertura qualche giorno fa, il mondo è in piena crisi e le relazioni pubbliche hanno largamente contribuito a determinarla.

E’ sicuramente urgente per le relazioni pubbliche operare per ridurre i danni e sforzarsi di sviluppare i benefici di una attività che, stando allo studio presentato al simposio da chi scrive, occupa da 3 a 6 milioni di persone e produce annualmente nel mondo un valore (impatto?), nel bene e nel male, dai 300 ai 600 miliardi di dollari. In Italia si parla di 100.000 persone e di 25 mld anno di impatto economico.

I danni provocati dagli effetti di un assai timido discorso pubblico globale sull’emergenza ambientale; l’uso spregiudicato della rete e del sistema dei media per alimentare i molteplici e violenti conflitti locali; la crescita esponenziale del mercato delle armi che ha alimentato anche il terrorismo; la destrutturazione del globalismo e l’esaltazione del populismo e del ritorno nazionalista; la demonizzazione del fenomeno migratorio nonché l’esaltazione del successo economico individuale a scapito di una crescente inequità di reddito individuale…. sono tutti fenomeni che certo non vanno ascritti alle relazioni pubbliche ma che, altrettanto certamente, sono stati concepiti, sviluppati, diffusi e valorizzati nel mondo da una incessante attività di narrazione condotta e talvolta in larga parte condotta da relatori pubblici.

I 175 partecipanti, in larga parte studiosi, ma anche professionisti e ricercatori hanno partecipato a più di un centinaio di interventi organizzati impeccabilmente in sessioni parallele.

Impossibile seguirle tutte.

Fra gli Italiani anche Letizia Ciancio, Lara Pontarelli, Letizia Materassi, Leonardo Nobler, Biagio Carrano, Alessandro Lovari e chi scrive.

Clicca qui  per vedere il programma dettagliato dei temi e degli interventi.

 
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