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Quando l’audience può diventare attiva: un supporto per il public speaking

04/05/2011

Un dispositivo USB indossabile che, interagendo con un framework web, consente di provocare emozioni e sensazioni direttamente sul corpo dello speaker. Ideato per workshop, conferenze, seminari, dibattiti elettorali, talk show televisivi, _Conference BioFeedback_ apre prospettive di sviluppo del tutto nuove per il public speaking.

di Ferdinando Marino
Saper parlare in pubblico (o aiutare altri a farlo) e’ una delle practices di un buon relatore pubblico. Ma parlare in pubblico non significa solo tenere conferenze o intervenire a convegni. Significa innanzitutto riuscire a gestire adeguatamente la relazione con i destinatari durante il trasferimento dei contenuti. E da oggi, oltre all’esperienze e le doti tecniche, anche gli strumenti ci possono aiutare.
È necessario, infatti, rendere le occasioni di public speaking maggiormente interattive, coinvolgendo attivamente l’uditorio all’interno del discorso che il relatore sta tenendo. E il modo migliore e più che veloce per farlo sta nelle infinite potenzialità che il web 2.0 mette a disposizione degli utenti per generare contenuti. Questa la considerazione alla base dell’idea sviluppata da Salvatore Iaconesi, Presidente di FakePress (associazione che investiga, sviluppa e realizza modelli di publishing e progetti editoriali coerenti con i nuovi scenari tecnologici, produttivi e culturali contemporanei), e Kapusons, studio di comunicazione e sviluppo software di Roma.
*Conference BioFeedback (CBF) è un piccolo gadget USB indossabile che, interagendo con un framework web, consente di provocare emozioni e sensazioni direttamente sul corpo del suo utilizzatore. Pensato per essere applicato in contesti come workshop, conferenze, dibattiti elettorali, seminari, talk show televisivi, CBF espone chi lo indossa a “sentire sulla sua pelle” lo stato emotivo del pubblico rilevandone il gradimento. Scosse elettriche a basso voltaggio, associate a led lampeggianti e dispositivi sonori, si palesano sul corpo e nell’ambiente circostante introducendo un nuovo spazio di relazione: un feedback sensoriale-emotivo in costante mutamento.
D’altro canto, esigenza del relatore è quella di avere la percezione costante dello stato dell’uditorio, del suo interesse e del coinvolgimento nel discorso che si sta portando avanti. Le tecniche di public speaking aiutano sicuramente a riconoscere nel pubblico quei segnali inquivocabili che indicano disattenzione e/o disinteresse per il tema trattato. Ma l’idea di base di CBF è certamente rivoluzionaria perché offre un parametro oggettivo di valutazione dell’attenzione e dell’interesse del pubblico.
Da un punto di vista tecnologico, CBF ha quattro punti di forza:
• wearable computing, un dispositivo digitale indossabile;
• low information device, una tecnologia semplice, realizzabile e alla portata di tutti che permette l’interazione tra un framework web e un gadget USB indossabile;
• body emotional feedback, un device in grado di fornire riscontri emotivi in tempo reale sul corpo dell’oratore
• knowledge dissemination, una tecnologia in grado si aumentare la conoscenza e l’interazione.
Nello specifico, secondo Salvatore Iaconesi, Conference BioFeedback “risponde all’esigenza di attivare processi multidirezionali in attività che per definizione stessa sono monodirezionali, come nel caso del public speaking. In questo modo, l’osservazione diventa attiva, partecipativa e misurabile. L’emozione diventa parte integrante del processo di informazione che da monodirezionale si trasforma in multidirezionale”.
CBF – sviluppato nel’ambito del progetto di ricerca antropologica sull’applicabilità delle tecnologie nella vita quotidiana – ha un potenziale enorme in occasione di dibattiti pubblici anche in ambito politico, ma non solo. Nel settore della formazione aziendale, ad esempio, CBF può rivestire un ruolo centrale nelle sessioni dedicate alle tecniche di public speaking.
Conference BioFeedback è stato già presentanto con successo in diversi contesti accademici italiani ed esteri, tra i quali l’ ESA Sociology of Culture Research Network dell’Università Bocconi di Milano, il 10th Annual Planetary Collegium International Research Conference di Londra e a Monaco di Baviera in occasione della conferenza annuale Experiencing Design, Behaving Media.
In un Paese in campagna elettorale, sarebbe davvero curioso se qualche candidato sindaco utilizzasse CBF nei suoi ultimi comizi elettorali! Ugo Esposito di Kapusons si chiede se “ci sarà qualcuno dei grandi oratori della nostra politica che vorrà finalmente sperimentarsi in tal senso? Ci sarà qualche CEO disposto a raccogliere in tempo reale i feedback dei suoi manager o dipendenti? O meglio ancora: sarà mai possibile far capire a chi ci sta parlando, chiunque esso sia, che ci sta annoiando?”
Per le platee broadcast si prospetta un’alternativa. Oltre a cambiare canale, giocare sul proprio smartphone durante una conference o addormentarsi, possiamo anche cercare di modificare da subito la situazione comunicativa di cui siamo destinatari, finalmente attivi, finalmente prosumer in real time.
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