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Riflettendo su Rio

07/09/2016

Miriam Pelusi

Miriam Pelusi mostra come Rio2016 sia stato un trionfo di RP immersive. Sono riuscite a capovolgere una narrazione mediatica negativa in un festival che è in grado di far sentire bene le persone.

 

[caption id="attachment_27475" align="alignleft" width="249"]1 Foto: Miriam Pelusi[/caption]

Questo è il mio saluto alle Olimpiadi estive di Rio 2016, con il sentimento brasiliano di saudade.

Le questioni negative sono state sovraesposte sui media, mascherando il lato luminoso di Rio 2016. Spiegherò che le RP immersive sostengono i Giochi, mentre tutto il resto non conta.

I Brasiliani hanno trasformato la narrazione mediatica di una preparazione problematica con una gambiarra. È l’arte latina di riarrangiare le risorse con creatività. I primi Giochi sudamericani sono fioriti risvegliando l’antico spirito olimpico.

Umanizzare un mega-evento

Rio 2016 è sensibile, tenace e gioioso, come la prima medaglia d’oro del Brasile Rafaela Silva.

Le relazioni calorose toccano le persone con amore. Le RP immersive portano le RP alle proprie origini: le relazioni con il pubblico. Non è un target, ma un partecipante.

Nonostante le debolezze logistiche, Rio2016 lascia un’eredità essenziale nella gestione degli eventi. L’armoniosa fusione di elementi immersivi di RP crea un’allegra atmosfera. Un cocktail di natura, colori e musica immerge pienamente il pubblico in Rio2016.

La natura ispira il design olimpico dei Giochi. Le foglie caratterizzano i cerchi verdi della cerimonia d’apertura, le medaglie, il podio della vittoria e i capelli di Tom.

Lo scenario attorno a Rio ricorda Olympia in Grecia. I Giochi olimpici antichi si sono disputati in quel luogo sacro per sette secoli.

Gli spazi in zona Sud sono naturali e permettono di risparmiare soldi. La laguna Rodrigo de Freitas ospita gli eventi di canottaggio e canoa sprint. Marina da Glória è la serena casa all’aria aperta della vela. Il suo vicino Parco Flamengo dà il benvenuto alle competizioni di atletica e ciclismo su strada. La natura prospera a questi eventi.

Copacabana è il cuore. La sua iconica spiaggia riceve folle di vivaci sostenitori. Il suo forte è il punto di partenza per le gare di ciclismo su strada, maratona a nuoto e triathlon.

Il Brasile ci abbraccia con i colori della sua bandiera. Il blu dell’oceano Atlantico rianima. Il giallo del suo sole tropicale infonde energia. Il verde della sua ricca vegetazione rilassa.

Abbracciare l’umanità per un nuovo mondo

Piccoli dettagli creano l’universale abbraccio di questa XXXI edizione dei Giochi. E’ un mega-evento internazionale su una lunghezza d’onda intima.

La squadra olimpica dei rifugiati è stata una vittoria per la responsabilità sociale corporativa e lo spirito olimpico. Il passaggio della torcia olimpica illumina il campo rifugiati Eleonas in Grecia. È un abbraccio d’amore simbolico, per accoglierli come ospiti. E’ un messaggio di speranza.

Profeticamente Aquele Abraço ha concluso il passaggio da Londra a Rio. Quell’abbraccio porta al Maracaña. Qui un caleidoscopico e solare braciere riscalda la fiamma di Olympia.

Il Cristo Redentore benedice Rio2016. Il messaggio olimpico dalla collina del Corcovado è profondo: “Beati gli ultimi, perché saranno i primi”.

[caption id="attachment_27476" align="alignright" width="300"]2 Foto: Cesar Rodrigues da Silva[/caption]

La Cidade Maravilhosa accarezza l’umanità in un vibrante arcobaleno. Attraverso il linguaggio universale dei colori, la gioia coinvolge chiunque. Questa è un’eredità della cultura latina.

Come lo sport, la musica è un altro linguaggio universale. Le cerimonie di apertura e chiusura sono un viaggio appassionato. C’è un’atmosfera da carnevale. La felicità rinfresca.

In Brasile la musica si fonde con la danza: l’inno nazionale, samba, forrò, la danza bahiana, frevo dal Pernambuco, bossanova, funk carioca con la danza passinho e la tradizione indigena dei Guaranì. L’entusiasmo delle folle ripara gli effetti di una reputazione danneggiata.

Le Olimpiadi sono un evento incredibile da guardare. L’eredità visiva di Rio2016 è un movimento naturale.

Un grazioso logo porta alla luce unità, come un principio dell’Olympic Charter. I pittogrammi  incorporano le curve del corpo degli atleti per comunicare un’idea d’armonia esteticamente piacevole. Lo slogan ‘Un nuovo mondo’, ricarica l’idea di RP immersive di creatività. Questo motto reimmagina le Olimpiadi come un autentico incontro di persone.

Un’atmosfera amichevole avvicina le persone. Vinicius e Tom, le mascotte dei Giochi ci hanno fatto ridere ogni giorno. Le divertenti comiche di Elea Mercurio coinvolgono le persone con amore olimpico.

50,000 volontari accolgono il pubblico poliglotta con un sorriso. L’eredità di Londra 2012 continua. I Games Makers hanno ispirato una generazione e cambiato la gestione dei mega-eventi.

Rio 2016 è nell’era me-media dei mobile Games (letteralmente, dei cellulari). La sfida delle RP è connettere frammenti di conversazione da tutte le piattaforme. La voce delle persone diventa la narrazione ufficiale.

Nutrire campagne generate dai produsers è il futuro. L’eredità dei social media di Rio2016 è fatta d’immagini GIF, hashtag con emoij, video. Per esempio, ‪#RoadToRio è una mini-campagna.

Oggi ogni team che si occupa social media deve focalizzarsi sulle RP immersive: una relazione più intima e immediata con il pubblico. Le piattaforme brulicano di post: voci multiple che diventano una.

Lezioni di RP immersive dagli Olimpionici

Le Olimpiadi sono un viaggio interdisciplinare nelle RP. Gli olimpionici hanno qualità in comune con qualsiasi buon professionista di RP. Sono intraprendenti e lavorano sodo.

A Rio2016 ci hanno fatto respirare di nuovo i valori olimpici di rispetto, eccellenza, amicizia.  Un olimpionico è un’equilibrata mescolanza d’idealismo e pragmatismo.  Ecco i miei splendenti esempi.

L’abbraccio tra le corridrici D’Agostino e Hamblin incarna lo spirito olimpico. Majlinda Kelmendi dal Kosovo e la puertroricana Monica Puig ci hanno fatto venire la pelle d’oca realizzando i loro sogni.

La nuotatrice statunitense Simone Manuel rianima la natura egualitaria dei Giochi. Doaa Elghobashy ci rieduca a rispettare le differenze culturali. Uno spontaneo selfie tra le due ginnaste del Nord e Sud Korea valorizza l’amicizia.

“Non sono venuta qui da sola” riconosce la magica Simone Biles su Twitter ringraziando la sua allenatrice. La vittoria di medaglie di Team GB è radicata nell’etica della gestione dello sport che ricompensa il merito.

Il marketing e la cultura della celebrità trasformano gli atleti in prodotti da sponsorizzare mentre il maratoneta etiope Feyisa Lilesa converte il suo momento di celebrità in un appello al rispetto per la sua tribù degli Oromo.

La colorata parata degli atleti manda un messaggio di unità a tutti. Riesco ancora a sentire il battito di cuore danzante dall’emisfero sud al mondo.

Grazie, Rio2016!

Articolo apparso anche su Behind The Spin

 





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Miriam Pelusi
si laurea in Comunicazione a Bologna e in Relazioni Pubbliche a Leeds, in Inghilterra. Studia e lavora ai Giochi di Londra 2012. E’ corrispondente di Behind the Spin; collabora con Ferpi e PRIA. Propone le Rp immersive, per creare rapporti più veri e creativi tra le persone.  

 

 

 

 

 

 
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