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Anche da remoto, il successo sta nel team

07/06/2020

Emanuela Fregonese

Un team può avere successo anche se lavora da remoto. Usando la tecnologia in modo corretto e coltivando i rapporti, si possono creare forti sinergie. L'analisi di Emanuela Fregonese.

In questo periodo si sta parlando spesso dell’efficacia della modalità di lavoro in smart working, riflettendo spesso sull’aspetto relazionale ad esso correlato.

E’ diffusa l’idea che per il successo di un team sia imprescindibile la quotidianità, fatta di abitudini consolidate accumunate da un comune spazio di lavoro. Ma ci siamo mai chiesti se la forza del team sia realmente fondata su queste “abitudini”?

Ci sono casi come quello raccontato dal Team di comunicatori di Wärtsilä, capitanato da Dinesh Subramaniam, che ci fa capire come la chiave per il successo di un team siano la fiducia e la cooperazione, anche se il team consta di persone sedute in differenti parti del mondo.

Questo articolo parla di un gruppo di comunicatori che si è conosciuto ad Helsinki nella primavera del 2018; in 3 giorni insieme questi colleghi provenienti da tutto il mondo hanno condiviso le giornate, dalla colazione alla cena, cercando di sfruttare ogni momento per conoscersi e capire come costruire le basi per una proficua futura collaborazione. Lo scopo era cercare di strutturare un piano di comunicazione da condividere in tutti i Paesi, scegliendo una comune strategia e cercando di capire come implementare la comunicazione all’interno dei singoli Paesi. Si sono condivise idee, a volte anche fragilità e paure, ma soprattutto ad Helsinki si sono costruite le basi per poter lavorare su futuri progetti nonostante le grandi distanze. Lavorare in un team globale vuol dire imparare a rispettare i tempi altrui, ricordando che tutti i colleghi sono persone e devono conciliare mille impegni, ecco che diventa importante rispettare i diversi fusi orari, capire le diverse abitudini e culture.

Lavorare in una azienda con 19.000 dipendenti situati in 200 sedi presenti in 80 diversi Paesi non è facile, ma diventa una ricchezza nel momento in cui si capisce il reale valore della diversità.

Ecco che dopo 2 anni in cui questo gruppo non si è più trovato insieme fisicamente, ma ha continuato a condividere idee, progetti e anche momenti personali, si può dire che la base del successo di un gruppo di lavoro non è la vicinanza fisica, ma la capacità di mantenere viva la fiducia e la sinergia attraverso la cooperazione. 

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