Ferpi > News > Rp Lab – Le startup nuovo orizzonte per la comunicazione

Rp Lab – Le startup nuovo orizzonte per la comunicazione

03/10/2012

Anche se in Italia, il tasso di mortalità è ancora molto elevato, si tratta di una vera sfida non solo per gli imprenditori ma anche per i comunicatori. Il mondo delle startup è il prossimo “territorio di conquista” delle Relazioni pubbliche. Ne è convinto _Gabriele Cazzulini,_ come afferma nel nuovo episodio della sua rubrica _Rp Lab._

di Gabriele Cazzulini
Siamo abituati a vedere le Relazioni pubbliche come un servizio che entra in gioco quando c’è un prodotto, un marchio, un luogo. Quando c’è qualcosa e qualcuno già attivi. Ma quando l’impresa non esiste ancora? Quando l’impresa sta nascendo? Parliamo di startup, una delle pochissime parole chiave che oggi ci permettono di guardare al domani senza rimpiangere tutto quello che avevamo ieri. Oggi la startup è molto di più di un progetto: è una sfida, una filosofia di vita, una scommessa sulla propria idea, ma anche un movimento d’opinione, un cluster di legami deboli e forti. E’ qualcosa di indefinibile secondo parametri fissi.
Uno dei pochi dati certi, è che le startup hanno una grandissima fame di comunicazione, sensibilizzazione, promozione. Devono farsi conoscere dal grande pubblico, dagli investitori, dai potenziali clienti, dalle imprese. E’ tutto pane per le Relazioni pubbliche. Finora le Rp nel multiforme universo delle startup sono essenzialmente operazioni di marketing oppure, quando si tratta di annodare contatti per i finanziamenti, si lascia fare ai singoli e alle loro improvvisate capacità di negoziazione. E’ un peccato, sia per la Rp sia per le startup, non trovare un vero terreno d’incontro, a tutto campo, per fare sinergia. Le startup sono un mondo in continua espansione, ideale per assorbire le professionalità, specialmente quelle più giovani, che nel settore delle Relazioni pubbliche, in Italia, faticano ad affermarsi e a veder riconosciuti i propri talenti.
Inoltre, soprattutto in Italia, il tasso di mortalità delle startup è ancora molto elevato. E’ colpa di tanti fattori, certamente. Ma anche di una comunicazione e di una “socializzazione” pubblica sotto tono. La professionalità delle Relazioni pubbliche non si può improvvisare e anche la migliore invenzione al mondo, se mal comunicata o incapace di presentarsi ad un network sociale di qualità, rischia di fare una brutta fine.
Sono tutti ragionamenti di una mostruosa semplicità. Quindi non ci devono essere ostacoli ad un felice incontro tra le professioni delle Relazioni pubbliche e il palpitante mondo delle startup.

Gli articoli precedenti:
Primarie USA: quando la tv è un’arma letale
Media, web e mobile: come cambiano le Relazioni pubbliche
Gamification, quando il marketing è un gioco
McTwitter, un flop o un’esperienza utile?
Il “fattore V”: volgarità e violenza
Tutti siamo personaggi
Il consulente deve identificarsi col cliente?
I social network non sono un gioco
Come cambiano i professionisti della comunicazione
Dove va la professione dopo le amministrative?
Relazioni o contenuti?
La media war di Chicago ed il dilemma tra piazza e palazzo
Un bon ton per il social web
Vendere realtà o fiction?
Una questione di etica
Arrivano le donne vere
Pubblico o privato? Distinguere non serve più
Storytelling, la comunicazione fa la storia
I social network non sono una perdita di tempo
Eventi