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“Si, noi possiamo!” Con un’ottima campagna elettorale e gli strumenti giusti

06/11/2008

Un cartello che recita il motto di una campagna elettorale che è entrata nella storia: quella di Barack Obama. La foto della settimana per la rubrica in collaborazione con Getty Images, non al nuovo Presidente degli Stati Uniti d'America – leader carismatico citato già migliaia di volte dai media di tutto il mondo - ma al suo messaggio e al sostegno ricevuto grazie a modalità agite dal basso.

La foto della settimana – in collaborazione con GettyImages – ad un sostenitore di Barack Obama che regge un cartello durante il discorso di vittoria elettorale nella notte del 4 novembre 2008 a Chicago, Illinois.
“Yes, we can” recita il motto di questa campagna e la vittoria del nuovo Presidente degli Stati Uniti lo conferma.


Per argomentare questa che ormai è storia, citiamo due recenti post “pescati” dalla Rete, che tanto ha aiutato questo leader, focalizzati su due elementi caratterizzanti questa campagna elettorale appena conclusa.


Un team strategico per la comunicazione politica
Giovanna Cosenza in un suo recente post: http://giovannacosenza.wordpress.com/


“Dopo 5 minuti da quando ha preso la parola, Obama ringrazia David Plouffe, il suo campaign manager e David Axelrod, il suo chief strategist e tutti coloro che definisce gli «eroi di questa campagna», coloro «che hanno costruito la migliore campagna politica nella storia degli Stati Uniti d’America», e a questo scopo hanno composto – come dice senza falsi pudori – «the best campaign team ever assembled in the history of politics».
È proprio mentre ringrazia queste persone che – facci caso – Obama, prima serio, finalmente sorride.


Questo magnifico staff (che nel 2004 già sostenne Obama nella campagna per il Senato) ci ha insegnato come si fa comunicazione politica oggi. Dalle loro lezioni nessuno potrà più prescindere. Ma il loro livello è talmente alto che la cosa più frequente e stupida a cui assisteremo, prevedo, saranno tristi tentativi di imitazione. Come in parte è già capitato.”


Internet e la rete sociale
Sergio Maistrello in un articolo apparso su ApogeOnline


“Ha vinto il “candidato di Internet”: un piccolo passo per un politico, ma forse un passo enorme per la società contemporanea. Tuttavia Barack Obama non si è imposto perché ha usato i social network: ha trionfato perché ha costruito una rete sociale sulle proprie idee e l’ha popolata di persone.


Molto amato e sostenuto negli spazi digitali, ma anche perché la sua candidatura è emersa da un sostanziale anonimato grazie a un uso consapevole e innovativo di quelle dinamiche di rete di cui da tempo andiamo parlando. Obama non ha vinto grazie a Internet, ma usando Internet per fare quello che qualunque politico dovrebbe porsi come obiettivo: ascoltare le persone, confrontare le idee, fare sintesi.


È il classico ribaltamento di paradigma che sta contagiando tutti i settori nei quali l’intermediazione non è più irrinunciabile, dall’informazione al mercato: ciò che un tempo doveva necessariamente essere incanalato dall’alto per poter raggiungere progressivamente la base della società – la trasmissione delle notizie, la promozione di un marchio, la candidatura di un politico – oggi si riorganizza spontaneamente dal basso e, nei casi più validi e fortunati, si impone all’attenzione generale.”



Scelte intraprese dal nuovo Presidente che lo hanno portato alla vittoria: un mix di elementi che si prestano sicuramente come un ottimo esempio da seguire.


(dg)


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