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Strategie Digital PR e mercati esteri

30/06/2016

Enzo Rimedio

Continua la campagna di Enzo Rimedio nel porre attenzione alle Digital PR, non una panacea come spesso sottolinea, ma sicuramente un grande acceleratore per favorire business. Lo scorso 24 giugno ha partecipato alla presentazione del libro di Gabriele Carboni “Strategie web per i mercati esteri”.

 

Venerdì (N.d.R. 24 giugno 2016), il giorno dopo la Brexit, è stato anomalo ascoltare qualcuno discutere di sviluppo dei mercati esteri, ma non sarà la fuoriuscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea che segnerà il passo verso la globalizzazione che, insieme alla digitalizzazione, giorno dopo giorno ci coinvolgono sempre di più e che rappresentano un futuro difficile da eludere.

Così quando alcuni mesi fa Gabriele Carboni mi ha segnalato che stava scrivendo un libro che avrebbe intitolato “Strategie web per i mercati esteri” sono stato ben felice, per lui e per tutti coloro che volendo internazionalizzare la propria impresa avrebbero così avuto un testo da cui prendere spunto in una fase di modernizzazione.

La presentazione del libro, edito da Hoepli, è stata introdotta dallo stesso Giovanni Hoepli in rappresentanza della storica casa editrice, ritenendosi più che soddisfatto di pubblicare un libro così interessante che può aiutare le PMI italiane che vogliano immettersi nei mercati esteri.

All’evento moderato da Dario Vascellaro - direttore de “Il Giornale delle PMI”, oltre all’autore e all’editore, erano presenti anche Fabrizio Sala – Assessore all’Internazionalizzazione e Vicepresidente della Regione Lombardia e Alberto Maja – Amministratore della Hardy Coffee Company.

Gabriele Carboni autore del libro e co-fondatore di Weevo Srl, agenzia di comunicazione specializzata nel digitale con approcci ai mercati internazionali, ha espresso “Avviare un progetto di internazionalizzazione di un'azienda implica l'attuazione di metodologie complesse che necessitano di un'attenta pianificazione delle attività e dell'impiego delle risorse umane, nonché di investimenti di rilievo, ad esempio dotarsi di un export manager, di un ufficio estero, di una contabilità internazionale, ecc.” Carboni ne è consapevole e nel suo libro lo specifica, ma aggiunge anche “senza un adeguato piano di Digital PR e di Digital Marketing il tutto diventa inutile, perché non è sufficiente tradurre in un’altra lingua il piano utilizzato in Italia in quanto per ogni nazione-target, per via della differenza di cultura, sistema di fruizione, di acquisto, ecc. va tutto sempre ben calibrato, localizzato”.

Il libro “Strategie web per i mercati esteri” tiene così conto di tanta pratica, quella che Gabriele Carboni ha vissuto insieme ai propri clienti che hanno già avviato un’attività di internazionalizzazione.

Dario Vascellaro, direttore de Il Giornale delle PMI magazine digitale dedicato esclusivamente alle piccole e medie imprese, ha così introdotto Alberto Maja che ha sottolineato come la Weevo abbia supportato la Hardy Coffee Company nell’espansione in Europa posizionando la sua azienda come top brand per il caffè espresso nei mercati selezionati. Ha poi evidenziato come abbiano dovuto studiare un apposito piano di comunicazione visto che il precedente era basato sul target italiano, ovvero i bar, invece che i distributori che sono il target per l’estero.

E’ poi venuto il turno di Fabrizio Sala, Assessore all’Internazionalizzazione e Vicepresidente della Regione Lombardia, che si è soffermato sull’importanza che per mantenere la competitività delle imprese italiane è necessario portare i nostri prodotti e servizi anche all'estero perché “il Made in Italy è un valore aggiunto e grazie al web è possibile arrivare in tutto il mondo” sottolineando anche che c’è molto da fare nell’alfabetizzazione digitale delle imprese e che un manuale come questo libro è senza dubbio un supporto molto utile in tal senso.

Ha poi chiuso l’incontro Gabriele Carboni riprendendo l’ultimo argomento toccato da Sala, ribadendo che uno dei limiti delle PMI è proprio il livello di alfabetizzazione web e social ancora troppo basso, questione che personalmente condivido al 100% visto che trovo spesso difficile parlare di Digital PR, quando il concetto dei media digitali si ferma all’essere in grado di postare foto delle vacanze, al sito web aziendale o nell’essere pratici ad acquistare online un prodotto (offerto da terzi, però).

L’incontro è stato comunque utile per comprendere che pur con dimensioni di fatturato limitate o con scarsa liquidità a disposizione, fattori che spesso costituiscono un ostacolo alla possibilità di pensare ad una espansione verso i mercati esteri, le imprese grazie ai Digital Media possono trovare la risposta per superare tali gap, a patto che gli imprenditori decidano di utilizzare degli strutturati piani di comunicazione, che purtroppo a volte, forse è lì tutto il problema, le PMI non adottano neanche per il mercato italiano.

 
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