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Oscar di Bilancio: verso la sessantesima edizione

04/12/2023

Federica Zar

Una storia, quella dell'Oscar, che si intreccia con quella di FERPI dal 1980, sebbene la prima edizione firmata dalla Federazione sia quella del 1984. 

L’Oscar di Bilancio nasce nel 1954 per volontà di Roberto Tremelloni, futuro Ministro delle Finanze e allora presidente dell’IPR – Istituto per le Relazioni Pubbliche – con “l’intento di stimolare le aziende a una migliore presentazione, redazione e diffusione della relazione annuale di bilancio” per la prima volta presentato come strumento per fare conoscere la realtà aziendale a una molteplicità di pubblici “dal cittadino come consumatore dei prodotti, ai pubblici poteri, al risparmiatore, all’azionista, ai dipendenti, ai clienti e fornitori, allo studioso di economia aziendale”. 

Per vent’anni, dal 1955 al 1975, il Premio è assegnato alle aziende nella più assoluta indifferenza del mondo politico, economico, finanziario e nella scarsa attenzione dei media. Dal 1975 al 1982 il Premio non si svolge a causa della crisi operativa nella quale era incorso l’IPR, dopo che Tremelloni aveva lasciato la presidenza. 

Nel 1980 l’Istituto viene rilevato dalla FERPI – Federazione Relazioni Pubbliche Italiana – che valuta l’Oscar come l’eredità più meritevole di essere raccolta e sviluppata. La stesura del nuovo regolamento richiede due anni ed è svolta grazie a una rete di relazioni con una pluralità di istituzioni e organizzazioni ancora oggi in continua evoluzione. 

Nel 1983 finalmente riparte l’Oscar di Bilancio che si afferma l’anno successivo come osservatorio permanente e propositivo dei cambiamenti socio-economici italiani.  

Nel 1989 i bilanci sono suddivisi in 6 categorie che rispondono a realtà differenti per dimensione, territorio e settore: quotate, capogruppo quotate, non quotate, enti pubblici e aziende municipalizzate, assicurazioni, istituti di credito. Categorie che subiranno diverse trasformazioni nel corso degli anni grazie al continuo lavoro di aggiornamento del Premio. 

Significativo anche il susseguirsi della istituzione di Premi Speciali, indice del crescente interesse per specifiche aree di rendicontazione: 

1992 – Premio Speciale Bilancio Ambientale
1995 – Premio Speciale Bilancio Sociale
1997- Premio Speciale Bilancio Enti Locali: Regione, Provincia, Comune
1999 – Premio Speciale Bilancio Organizzazioni Nonprofit
2000 – Premio Speciale Bilancio Online
2005- Premio Speciale alla trasparenza e ricchezza dell’informazione
2009- Premio Speciale per la Governance Societaria 

Nel 2001 l’Oscar diventa Oscar di Bilancio e della Comunicazione e viene ripartito in tre aree – impresa, enti locali, no profit – per rappresentare adeguatamente le diverse anime aziendali, che avendo differente natura e finalità, necessitano di disposizioni e valutazioni studiate ad hoc. Ciascun Oscar prevede l’assegnazione di più “Oscar di categoria”, ha un proprio regolamento e diversi criteri di valutazione. 

Nel 2003 si decide però di ritornare ad assegnare un solo Oscar di bilancio impostando un nuovo regolamento che preveda tutte le tipologie di riferimento: imprese, enti pubblici, organizzazioni nonprofit perché è sempre più chiaro che non esiste differenza tra queste diverse organizzazioni rispetto al diritto–dovere alla trasparenza economica, ambientale e sociale. Accanto all’unico Oscar permangono i 5 Oscar di categoria. 

Nel 2004 l’Oscar di Bilancio compie 50 anni. Il regolamento di quell’anno prevede l’assegnazione dell’Oscar al miglior rendiconto finanziario ed economico patrimoniale correlato a quelli relativi alle performance sociale ed ambientale, in coerenza con le raccomandazioni del Global Reporting Iniziative. Le componenti economica, sociale ed ambientale devono essere contemporanee. 

 

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