Ada Sinigalia e Irene D’Agati
Saper comunicare è un contributo richiesto a prescindere dal ruolo ricoperto. Ne è convinta Roberta Zantedeschi, autrice di “Comunicare e scrivere per trovare lavoro - Dal CV al colloquio”, e protagonista del primo FERPITalk che si è tenuto lo scorso 13 giugno a Vicenza.
Anche nel mondo del lavoro saper comunicare è un contributo richiesto a prescindere dal ruolo ricoperto. Con queste parole, Roberta Zantedeschi ha iniziato la presentazione del suo libro “Comunicare e scrivere per trovare lavoro - Dal CV al colloquio”, pubblicato da Hoepli. La presentazione è avvenuta alla libreria Galla di Vicenza, all’interno della nuova iniziativa FERPITalk, ideata dalla delegazione FERPI Triveneto.
Intervistata dalla giornalista Giulia Armeni, Roberta Zantedeschi si è focalizzata sulle modalità attuali di cercare lavoro. L’autrice ha infatti lavorato a lungo come recruiter e formatrice, oggi si occupa di comunicazione efficace, scrittura professionale e relazione consapevole, nelle aziende e online.
Roberta Zantedeschi ha evidenziato che una particolare attenzione va riservata alla comunicazione, che “va curata con attenzione. Mi riferisco sia alla comunicazione scritta che serve per sviluppare un curriculum adeguato e per gestire i social network sia a quella personale che può essere utile per il colloquio e in ogni occasione di relazione”. È importante in ogni caso – ha detto l’autrice - evidenziare le proprie competenze ma anche specificità. “Va curata anche la struttura del curriculum – ha aggiunto - e quindi no a muri di parole ma è bene lasciare spazi per favorire la lettura”. Alla domanda se inserire o meno una fotografia nel curriculum, l’esperta ha risposto che non c’è una regola ma va fatta una scelta perché ci sono dei programmi ATS (software specifici per lo screening dei CV) che non le leggono. Allo stesso tempo può essere un modo per farsi riconoscere poi al colloquio.
Sempre a proposito di immagini, l’autrice ha detto: “noi siamo comunicazione e non vuol dire che siamo costretti a compiere attivamente l’azione di comunicare perché noi comunichiamo sempre, in ogni momento. Quello che dobbiamo fare è prenderci cura della nostra comunicazione e quindi della nostra immagine. Ad esempio su LinkedIn tutti usiamo le fotografie, ma non è semplicemente fare uso delle immagini, è il nostro modo di “raccontare la nostra immagine”, è appunto comunicazione”.
La ricerca del lavoro è approdata già da alcuni anni in modo specifico su Linkedin. Sulla scrittura del social network professionale Roberta Zantedeschi ha dato molti consigli: “scrivere su LinkedIn non vuol dire raccontare per forza il proprio lavoro. L’obiettivo è entrare in conversazione, è parlare con le persone. In realtà oggi quello che funziona di più non è scrivere i post, ma conversare, quindi interagire con i contenuti altrui, le cosiddette interazioni. Io consiglio di fare questa attività quotidianamente. La continuità ci serve a questo, a creare relazioni e ad essere riconosciuti.” .
E per superare la sindrome da pagina bianca? “Il segreto è solo uno: scrivete, perché più scrivete e più avrete idee e materiale su cui scrivere. Scrivete quando avete qualcosa da dire, non perché lo dice il piano editoriale”.
Bisogna curare però anche la comunicazione personale “perché è importante quando si va al colloquio di lavoro: è nella relazione che ci si gioca tutto”. Quindi si dovrebbe imparare a parlare di sé. Non siamo abituati a farlo ma è bene sapersi presentare, evidenziare le proprie peculiarità. “Il linguaggio e le parole – ha detto l’autrice - servono come atto di identità, per il riconoscimento tra le persone e per rappresentare la realtà che viviamo”.
