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Intelligenze con Luca Vescovi e Accoglienza con Paola Zanotto

09/05/2024

Anna Romanin

Intelligenze al plurale perché – come scrisse Gardner e come ci dirà lo speaker Luca Vescovi - ogni persona è dotata di almeno nove tipi di intelligenza; con Accoglienza tratteremo uno degli aspetti di cui si fa carico questa parola piena di significati: Paola Zanotto ci parlerà di come dovrebbero essere accoglienti le case e le città di oggi e di domani.

È da subito emerso nel brainstorming coordinato da Caterina Garofalo, Presidentessa AINEM, Associazione Italiana NEuroMarketing, che le intelligenze sono molteplici, come ha insegnato d’altronde anche Howard Gardner nel 1983 con il suo libro Formae Mentis. I soci FERPI nel Focus Group hanno evidenziato come il nocciolo della questione sia saper “camminare con gli altri”.  E anche Luca Vescovi lo speaker che sul palco di InspiringPR 2024 indagherà questa parola ci tiene a precisare come l’intelligenza sia frutto di collaborazione.

Poi aggiunge anche altre cose interessanti: “Intelligenza è essere disposti al cambiamento e capaci di gestire gli imprevisti, a mettere insieme conoscenza, immaginazione, empatia, motivazione, autocontrollo, consapevolezza. Intelligenza è anche riuscire a capire le proprie emozioni, le emozioni degli altri, gestire problemi matematici o correlazioni tra cose apparentemente diverse". Luca Vescovi è pioniere del settore digitale e fondatore di uno dei primi laboratori italiani di neuromarketing online (qui la sua intervista completa). Ai comunicatori Luca consiglia di focalizzarsi sull'intelligenza emotiva e avere un buon mix tra analisi scientifiche, come il neuromarketing, le tecnologie che aiutano per attività “creative”.

Accoglienza è stata forse la parola che ci ha fatto pensare di più, perché poteva essere declinata in molti modi diversi e ne abbiamo scelto uno tra tanti. Forse non il più scontato.

Le parole chiave emerse nel Focus Group sono state: reciprocità̀, ascolto apertura verso gli altri, dono (di sé stessi), custodia delle relazioni (che bello!) condivisione (anche di cibo), impegno, accettazione delle diversità, ecc... “Accoglienza è la parola chiave di questi tempi perché racchiude il senso di una cultura e di una civiltà e sintetizza il nostro modo ed il nostro stile di stare al mondo: aperti o chiusi?”hanno detto i colleghi.

Con Paola Zanotto, architetta che vive da 11 anni a Londra, tratteremo a Venezia uno degli aspetti quello che ha a che fare con l’accoglienza dei luoghi, che si porta dietro il senso di una cultura e di una civiltà (pensiamo a migranti, sfollati, rifugiati politici, ma anche ai fenomeni globali delle migrazioni, di politiche inclusive, di scelte o aspirazioni individuali). 

“Si è parlato di architettura inclusiva che secondo me è molto attinente al concetto di accoglienza, che in inglese è difficile da tradurre a metà tra welcoming e inclusivity.” – dice Paola. Analizziamo le parole: l’inclusività implica l'apertura verso l'altro. “Le città hanno la necessità di essere inclusive, è con questo spirito che vanno progettati gli edifici e gli spazi urbani. – continua Paola che ha lavorato in un grande studio londinese che si occupa di social housing e ora in uno studio che introduce l'ecologia nella progettazione degli spazi della città. Le città, le abitazioni, devono accogliere, per coscienza civica e perché così le città sono più efficienti e funzionanti. “Più città e più case che accolgono” - conclude Paola.

L’Accoglienza riguarda anche le tante occasioni di ognuno di noi nel proprio lavoro e nella vita quotidiana in generale: nuovi colleghi, nuovi amici, nuovi vicini di casa, nuovi clienti, e guarda pertanto anche all’accoglienza di nuove idee e nuovi punti di vista.

 

 

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