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L’Intelligenza: non una ma tante e le esploreremo con Luca Vescovi

08/05/2024

Anna Romanin

Intelligenze al plurale. Cinquantuno anni fa lo psicologo Gardner ha scritto che ogni persona è dotata di almeno nove tipi di intelligenza ovvero, è intelligente in almeno nove modi diversi. Come declinare l’intelligenza a InspiringPR 2024 lo spiegherà Luca Vescovi.

È da subito emerso nel brainstorming coordinato da Caterina Garofalo, Presidentessa AINEM, Associazione Italiana NEuroMarketing, che le intelligenze sono molteplici, come ha insegnato Howard Gardner già nel 1983 con il suo Formae Mentis. Da subito tra i soci FERPI è emerso che il nocciolo della questione è saper “camminare con gli altri”. “L’intelligenza è frutto di collaborazione” - lo dice anche Luca Vescovi, lo speaker che sul palco di InspiringPR 2024 indagherà questa parola. L’uomo d’altronde – dice Vescovi - è un animale sociale.

Lo stesso InspiringPR nasce da una stretta collaborazione tra tanti soci.  Spesso la diamo per scontata, non le diamo il giusto valore. Cosa ne pensi?
Riuscire a lavorare in team è questione di intelligenza. Presuppone riuscire a mettere insieme conoscenza, immaginazione, empatia, motivazione, autocontrollo, consapevolezza. Intelligenza è anche riuscire a capire le proprie emozioni, le emozioni degli altri, gestire problemi matematici o correlazioni tra cose apparentemente diverse.

Caterina Garofalo che ha coordinato il focus Group ha tenuto a precisare che l’intelligenza artificiale non è intelligenza.
Qual è il valore aggiunto dell'intelligenza umana rispetto all'intelligenza artificiale? La capacità di interpretare, di fare domande. Come comunicatori dobbiamo essere bravi oggi a collaborare con i sistemi di intelligenza artificiale, che hanno una progressiva capacità di mettere in relazione cose diverse e possono lavorare per contesti.  Il valore umano è nel pensare, nell'usare degli strumenti che ci rendono più efficaci nel nostro lavoro di tutti i giorni. Oggi siamo sommersi da informazioni, da – come dice Caterina Garofalo – “Inquinamento cognitivo”. Come l'inquinamento atmosferico rovina la salute, l’inquinamento cognitivo distrugge la nostra capacità cognitiva.

Qual è una forma di intelligenza oggi?
Intelligenza è essere disposti al cambiamento, essere propensi a gestire degli imprevisti, ed essere molto veloci a farlo. Perché nel momento in cui c'è un qualcosa di nuovo e ci metti troppo tempo ad adeguarti non va bene. Noi comunicatori dobbiamo essere bravi a far sì che queste tecnologie non siano il nostro cigno nero ma un'opportunità.  Un sistema di intelligenza artificiale generativa può descrivere un concetto complesso o rielaborare un testo secondo un preciso stile narrativo in pochi secondi, apparentemente scalzandoci da un ruolo che da sempre appartiene a noi comunicatori.

E quindi il nostro ruolo qual è?
Non è più quello di trovare informazioni e semplicemente adattarle a un contesto, ma capire la connessione tra cose estremamente diverse e portare avanti un obiettivo di comunicazione.  L'intelligenza, dal mio punto di vista, è la velocità nell’adottare un cambiamento, prevedendone gli impatti sul medio e lungo periodo. È importante vedere questo nuovo strumento come un abilitatore di competenze. Non sostituisce l'uomo inteso come persona capace di creare, e polarizzare una comunità verso un obiettivo comune, è un “semplice” strumento basato su regole statistiche.

Nel pratico cosa dobbiamo/possiamo fare noi comunicatori?
Focalizzarsi molto sull'intelligenza emotiva e usare questi nuovi strumenti, chiamati “intelligenti”, per ottimizzare il nostro lavoro. Evitare i pregiudizi di tecnofobia, derivati dal timore di dover cambiare il nostro modo di lavorare e non aver paura dell’apparente complessità di queste tecnologie. Oggi siamo sottoposti a stimoli polarizzati a seconda dei nostri interessi.
Quindi anche se io ho quasi cinquant'anni vedo le stesse cose che può vedere un teenager e paradossalmente abbiamo gli stessi comportamenti, cosa che una volta non succedeva. Oggi due ore del nostro tempo lo passiamo all'interno di piattaforme digitali che ci danno degli stimoli costruiti su noi stessi e sono tutti diversi. E quindi il comunicatore oggi deve lavorare molto su questo, la polarizzazione dell'interesse del proprio pubblico. Avere un buon mix tra analisi scientifiche, come il neuromarketing, le tecnologie che aiutano per attività “creative”. 




Chi è Luca Vescovi?
È un pioniere nel settore digitale. Le sue aziende hanno contribuito all'evoluzione di Internet, specializzandosi in neuromarketing, intelligenza artificiale e web marketing, con un focus particolare sul turismo. Luca ha esplorato a fondo le dinamiche decisionali umane, ponendo l'accento su come le emozioni influenzano le scelte più di quanto comunemente si creda, sfidando così la tradizionale enfasi sulla razionalità. Ha fondato uno dei primi laboratori italiani di neuromarketing online, dove ha approfondito questi temi tramite l’uso di strumenti biometrici. Ha dato vita a numerose iniziative che sfruttano il neuromarketing e l'intelligenza artificiale per migliorare la comunicazione digitale. Oggi, Luca dirige le attività di sviluppo e web marketing presso Jampaa.it.  È coordinatore del Dipartimento del Turismo online per l'Associazione Italiana di Neuromarketing, dove promuove l'importanza del neuromarketing come strumento decisionale.  Ha pubblicato "Neuromarketing per il turismo online" (Flaccovio editore).

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