Anna Romanin
Alberto Gianfreda, scultore brianzolo sperimentatore della materia, arriva al Festival delle Relazioni Pubbliche a Venezia portando il colore e la forma delle emozioni, che hanno a che fare con la capacità di metterci in relazione con l'altro. L'intervista di Anna Romanin.
Alberto Gianfreda, artista e professore di Tecniche per la scultura all’Accademia di belle Arti di Firenze porterà sul palco di InspiringPR la dimensione emozionale dell’arte proponendo un percorso che muove dall’intimità personale del gesto creativo che Gianfreda definisce così “ci si può emozionare mentre si realizza una scultura, per un materiale per una forma ma più di tutto quello che emoziona è la scoperta” fino alle emozioni che centralizzano il ruolo del pubblico.
Le emozioni hanno forme e colori?
Sappiamo quanto l’arte sia associata alle emozioni, senza scomodare il più noto disturbo psico-somatico detto Sindrome di Stendhal o Sindrome di Firenze in cui chi è colpito cade in una sorta di estasi contemplativa di fronte a capolavori d’arte. Anche l’associazione colore-emozione è stata lungamente studiata. È del 2019 una ricerca su 711 volontari di diverse nazionalità e culture chiamati ad unire venti emozioni e dodici colori; ebbene: il modo in cui coloriamo un'emozione rivela la nostra provenienza, vale a dire che il rosso non è associato alla rabbia in tutti i Paesi. L’emozione è anche nella materia: il marmo di Carrara, per eccellenza il materiale delle grandi sculture della storia, solido, eterno e statico, nelle opere di Gianfreda inaspettatamente si muove e cambia forma. I piccoli blocchi di marmo di Carrara agganciati ad una maglia metallica mobile danno vita ad un “momento irripetibile in cui la materia assume una specifica forma”. Ad esempio, Via Lattea del 2013, uno dei primi lavori della serie “Resilienti”. “Le emozioni sono un tema delicato” – dice Alberto. “Sono personali, derivano da un’esperienza e riescono ad innescare un coinvolgimento empatico con l’altro”. Il lavoro dell'artista è un processo, un apprendimento, un arricchimento.
La fruizione dell’arte è opposta alla velocità e insegna a vivere l’attimo, spesso in silenzio. Di fronte ad un’incisione di Piranesi o il cartone della Scuola di Atene all’Ambrosiana o alle Fabbriche di Bacci ora alla Guggenheim o all’Italia di Gianfreda, l’experience ci isola dal contesto circostante e attiva la connessione con la parte più autentica di noi, quella che sa emozionarsi.
Gianfreda dalla rutilante Design Week al silenzio dei Tolentini
Per capire quanto il lavoro di Alberto Gianfreda abbia a che fare con le emozioni è bastato fare un salto al Fuorisalone 2023, dove, in via Tortona (cuore palpitante della Design Week meneghina) ospite di Superstudio c’era la magia palpitante di colori della grandiosa “Italia”.
“ITALIA” è il concentrato dell’arte ceramista italiana. Ventiquattro iconici oggetti, provenienti da dieci Regioni italiane note per la tradizione della ceramica sono stati donati all’artista che li ha distrutti e ricostruiti in un’unica forma circolare. L’opera d’arte composta di frammenti è il racconto per immagini della Penisola e incarna il valore di un insieme fatto di diversità. La distruzione si trasforma in potenziale e converte il dramma in emozioni e valori positivi. Tutto il processo di distruzione, compresa la traccia audio della rottura, è stato documentato attraverso video resi unici dalla tecnologia informatica NFT, che garantisce unicità al processo creativo, rendendolo un reale strumento di supporto dell’esperienza fisica della scultura.
Visto che InspiringPR si tiene a Venezia, non perdetevi altare e ambone nella Chiesa di San Nicola da Tolentino detta dei Tolentini, non lontano da Piazzale Roma e dalla Stazione ferroviaria. Le due opere sono uno dei rari interventi moderni di adeguamento interno concessi in una Chiesa rinascimentale nel centro storico. “Superfici opalescenti dove si addensano piccole “gemme” in Okite® azzurra e grigia rifrangono la luce e fanno vivere e pulsare questo altare proiettando piccoli bagliori lucenti” mantenendo un dialogo perfetto con il maestoso altare policromo tridentino.
Tra scultura e parola il messaggio di Gianfreda a InspiringPR
I testi scritti fanno parte del lavoro di scultore. Alberto Gianfreda scrive molto ispirato – come rivela - da Pietro Consagra, scultore e scrittore italiano, uno dei più prestigiosi esponenti dell'astrattismo internazionale. Incuriosito dalla capacità della scultura di potenziarsi attraverso relazioni interdisciplinari e trasversali, tra le quali l’architettura, Gianfreda ha messo a punto e raccolto in scritti, metodologie atte a riportare la scultura nei processi di pianificazione urbana. In questo lungo processo creativo, il pubblico - com’abbiamo detto all’inizio – resta un tassello basilare dell’arte di Gianfreda. Ecco allora che lo scultore anticipa il messaggio che vorrebbe lasciare a tutti dal palco di InspiringPR: “l’emozione in arte non può prescindere dalla relazione con l’altro, non siete semplicemente spettatori ma il completamento dell’opera stessa”.
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Test emozione-colore https://www.unige.ch/cisa/gew/