Blockchain, quando il controllo della filiera diventa strategico
12/04/2018
La blockchain è una tecnologia di cui si sente sempre più spesso parlare. Nata in origine come mezzo per favorire le transazioni dei bitcoin, oggi sta avendo un impatto importante in diversi ambiti, come il settore agroalimentare o energetico. Un passo avanti verso la collaborazione e la condivisione, come sostiene Rossella Sobrero nella sua rubrica #ValoreCondiviso.
Sempre più spesso si sente parlare dell’importanza del controllo della filiera e di blockchain come strumento di trasparenza. Blockchain, per chi non conosce questo termine, è un registro digitale, una sorta di database decentralizzato che registra le transazioni di qualsiasi tipo e fa rispettare i contratti automaticamente in base alle condizioni decise dai partecipanti.
La cronologia delle transazioni viene aggiunta alla “catena” (non è necessario tenere traccia cartacea) e poiché il sistema è distribuito e crittografato non può essere manomesso o hackerato. Nata in origine come mezzo per favorire le transazioni dei bitcoin, le monete virtuali che permettono di comprare o scambiare beni e servizi online, oggi questa tecnologia sta avendo un impatto importante in diversi ambiti.
Per esempio, nel settore agroalimentare dove il sistema di monitoraggio verifica la provenienza degli alimenti mentre si “spostano” lungo la catena della fornitura, generando avvisi proattivi rispetto a eventi che potrebbero indicare potenziali manomissioni, alterazioni o sofisticazioni, o un cambiamento delle condizioni ambientali che potrebbe creare problemi per la sicurezza alimentare.
Per affrontare un argomento così complesso sono state create nuove alleanze che coinvolgono soggetti diversi: IBM, Walmart, JD.com e l’Università di Tsinghua hanno avviato una collaborazione che punta alla realizzazione di progetti blockchain innovativi finalizzati proprio alla creazione di soluzioni per la sicurezza nella filiera agroalimentare.
Ma anche nel mondo dell’energia qualcosa si muove. Per esempio, nel settore dell’energia elettrica prodotta dai pannelli solari, grazie alla blockchain è possibile rilasciare certificati al raggiungimento di determinati soglie di produzione di energie rinnovabili e distribuirli in base a contratti preventivamente sottoscritti.
Una piccola rivoluzione, un passo avanti verso la collaborazione e la condivisione. Anche in questo caso possiamo parlare di #ValoreCondiviso.