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Dalla GRI il manuale di bilancio sociale pubblico: un articolo di Paolo D'Anselmi

15/11/2004
E' pubblicata la prima release del supplemento per il settore pubblico delle linee guida per il bilancio sociale. Lo fa la GRI – Global Reporting Initiative: che è una non profit con base ad Amsterdam. La redazione del Supplemento è finanziata dalla UE e da due amministrazioni locali australiane. La GRI si è messa in testa di stendere delle linee guida del triple bottom line report per ogni settore industriale e finanziario, incluso il settore pubblico. Essa appare molto sensata in quanto pubblica proposte per indicatori molto specifici, classificati con codici, in modo che possano essere rintracciati con facilità anche all'interno di documenti di formato diverso.  Inquadra, tassonomizza, codifica. Molto matter of fact.Il nuovo Supplemento include gli indicatori generali che vanno bene pure per il settore pubblico e gli indicatori specifici per catturare le caratteristiche delle istituzioni. Mentre esso è molto specifico per quanto riguarda il trattamento del personale, il sociale e l'ambiente, non altrettanto lo è per la bottom line economica: l'output e l'outcome della istituzione pubblica che lo redige.Questo punto è cruciale: la bottom line economica di una istituzione pubblica deve definire il prodotto (sociale) della istituzione stessa (e.g.: nel caso di una prigione: avere detenuti). Deve tentare una misura della sua efficienza di produzione (e.g.: indicatore: detenuti*anni di detenzione; misura di efficienza: costo/detenuto*anno).Dovrebbe pure tentare una misura di efficacia, cioé del suo impatto sulla realtà (e.g.: indicatore: effetto riabilitazione dei detenuti misurato con detenuti*anni di corretto comportamento; misura di efficacia: costo/indicatore).Come già sostenuto in passato (vedi archivio) il tentativo di creare una bottom line economica per la istituzione pubblica è il compito principe del bilancio sociale pubblico - BSP, non essendo le entrate di detto bilancio soggette al vaglio del mercato. E' questa la strada maestra del BSP, la strada che tra un secolo farà fuori il bilancio contabile.La GRI dovrebbe quindi imbarcarsi a costruire una tassonomia delle istituzioni pubbliche (e.g.: 001 penitenziario, 002 istruzione, 003 esteri), dei programmi di azione pubblica (e.g.: istruzione elementare, istruzione media...) e degli indicatori per misurare la efficienza e la efficacia di quei programmi.I programmi sono le linee di produzione delle istituzioni e identificare all'interno di queste i programmi è il primo passo da compiere per descrivere in dettaglio cosa esse fanno. E' dei programmi che si misura il prodotto, non delle istituzioni.Fare le codifiche serve a omogeneizzare il linguaggio e i metodi di calcolo dei dati. Così si possono diffondere informazioni più specifiche e si possono fare i confronti. Viaggiamo verso un vero e proprio benchmark tra istituzioni e programmi di paesi e governi locali diversi. All'orizzonte c'è il rating delle istituzioni pubbliche. Questo non è lunare: lo si fa già implicito per la Turchia e la sua politica dei diritti umani. E' forse faraonico, ma non bisogna finire domattina e non appare privo di ritorno economico, viste le risorse macinate dai settori pubblici del mondo, e di ritorno sociale (vedi ancora la Turchia). Anche catalogare le malattie e le diagnostiche a livello globale ha portato ad una tassonomia di svariate migliaia di elementi, ma s'è fatto. Tutto di deve fare per liberare il settore pubblico dalla adhocrazia che lo governa.Paolo D'Anselmi
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