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Disponibile il 2023 Global Communication Report

01/05/2023

Biagio Oppi

Anche quest'anno FERPI è stata partner dell'indagine globale sulla comunicazione promossa dall'USC Center for Public Relations di Annenberg University. Disponibile sul sito il report integrale e qui una sintesi in italiano.

Il Global Communication Report 2023, intitolato "New Reputation", integra i temi esplorati nei precedenti report sul purpose e sull'attivismo aziendale nel più ampio tema della reputazione, da sempre focus di interesse e competenza del nostro settore. I professionisti delle relazioni pubbliche e della comunicazione stanno dedicando sempre più tempo ed energie alla costruzione e alla protezione della reputazione di organizzazioni e clienti. Un lavoro sempre più importante ed impegnativo, dato che le regole del gioco sono cambiate, costringendoci a pensare alla reputazione in un modo nuovo.

Il rapporto di quest'anno esamina i risultati del sondaggio di febbraio 2023 su professionisti della comunicazione e delle relazioni pubbliche, investitori, dipendenti di grandi aziende e consumatori. Vengono esaminati ed esposti i risultati delle indagini riguardanti la reputazione delle aziende, i termini utilizzati dai professionisti dei media e della comunicazione, la comprensione e l'interesse degli intervistati per ESG e relativo reporting.

Il Global Communication Report, ideato e prodotto annualmente dallo USC Annenberg Center for Public Relations per fornire informazioni sull'evoluzione del settore della comunicazione globale è stato realizzato in collaborazione con FERPI e altri soggeti tra cui Myriant (by United Minds), Worldcom Public Relations Group, Golin, AMEC, Arthur W. Page Society, Global Alliance for Public Relations and Communication Management, IABC, ICCO, Institute for Public Relations, MCC Consulting, PRCA, PR Council, PRSA e PRSSA.

“Gestire questa nuova reputazione è come risolvere un cubo di Rubik. Ogni mossa è collegata a un'altra. Cambiare i quadrati su un lato del cubo impatta i quadrati su un altro lato. Non è detto che ogni mossa ti avvicini alla soluzione perché i risultati sono difficili da misurare...” affermano i ricercatori dell’USC Center for PR.

La reputazione non è mai stata così importante. Una varietà di studi conferma vantaggi tangibili per le aziende che costruiscono e mantengono con successo solide reputazioni positive tra cui: garantire il miglioramento delle prestazioni finanziarie, attrarre e trattenere i migliori talenti, guidare decisioni di acquisizione e investimenti, oltre ad assicurare la licenza di operare nella società. Allo stesso tempo, la  gestione della reputazione non è mai stata così fragile: anche se non è mai stata data per acquisita neanche in passato, oggi più che mai si conferma il proverbio giapponese.

“La reputazione di mille anni può essere determinata dalla condotta di un’ora”. La reputazione oggi deve essere costruita, mantenuta e difesa in tempo reale in un contesto in cui valori e interessi degli stakeholder possono trasformarsi molto in fretta.

In sintesi

Ecco i principali takeway per i professionisti che desiderano utilizzare questo studio come uno strumento utile gestire al meglio la reputazione costruendo campagne di successo per le loro organizzazioni e/o per i loro clienti:

1. Consumatori, dipendenti e investitori vedono la reputazione in maniera più simile di quanto la maggior parte delle persone si aspetterebbe. Tutti considerano le performance aziendali come il motore principale del processo decisionale basato sulla reputazione: quali prodotti acquistare, dove lavorare e dove investire. E all'interno di quella categoria, tutti concordano sul fatto che una visione strategica per il futuro è più importante degli utili trimestrali e del prezzo delle azioni.
2. Il Social Purpose è vivo e vegeto. Lo dimostra il massiccio consenso che vede le aziende riconoscere la propria responsabilità nell’affrontare problemi sociali. Il purpose è un importante fattore reputazionale per tutti i gruppi, guidati principalmente dalla sostenibilità di prodotti e servizi e impegno per cause importanti.
3. La cultura aziendale è molto importante per i dipendenti, ma non tanto quanto le performance organizzative. Nell’area della cultura aziendale, i lavoratori sono più preoccupati per l'etica, la trasparenza, e la responsabilità di quanto non lo siano verso la diversità e la flessibilità sul posto di lavoro.
4. C'è allineamento quando si parla di quanto comunicazione influenzi la reputazione. Tutti e tre i gruppi hanno indicato le recensioni degli utenti-consumatori su prodotti e servizi come il driver principale di reputazione. Ciò suggerisce un cambio di paradigma per i professionisti delle relazioni pubbliche, che tradizionalmente si concentrano maggiormente sui media e sugli influencer, proprio quello valutato come meno rilevante. Le classifiche indipendenti sono ritenuti importanti ed influenti nella costruzione di una reputazione.
5. È troppo presto per dichiarare gli ESG come il nuovo "Purpose". Consumatori e lavoratori non hanno molta familiarità con il termine, ma entrambi i gruppi lo vedono come un potenziale mezzo per decidere quali prodotti acquistare e dove lavorare. Servono ancora formazione e regolamentazioni ad hoc, prima che gli ESG possano influenzare il loro processo decisionale.
6. Woke è la parola del momento. [molto legato agli US, ndr] Tutti hanno un'opinione al riguardo: alcuni positiva e altri no. Mentre consumatori, dipendenti e gli investitori ritengono che woke descriva al meglio un'azienda che assume una posizione sulle questioni sociali, i consumatori e i dipendenti americani che hanno votato i repubblicani sono meno propensi a condividere tale opinione.
7. La Gen Z “confonderà ulteriormente” questo Cubo di Rubik quando diventerà la generazione più influente. L'ottanta per cento degli under 30 è d'accordo che le imprese hanno la responsabilità di affrontare i problemi della società. Quando si arriva alla reputazione aziendale, gli appartenenti alla Gen Z mettono il purpose al primo posto. Attribuiscono all'impegno sui temi sociali un valore maggiore che alla sostenibilità.

Scarica il report.

 

 

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