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Energia: il valore strategico della comunicazione

25/11/2014

Da sistema complesso, esclusivo retaggio di tecnici ed addetti specializzati, l’energia, complice la crisi, ha iniziato ad avere una percezione differente da parte dei cittadini – consumatori. Dietro questo fenomeno, il costante lavoro di comunicazione da parte degli operatori. È uno dei temi emersi durante il corso Ferpi, condotto da Patrizia Rutigliano e Cristina Corazza, lo scorso 19 novembre a Roma.

Si è svolto a Roma, lo scorso 19 novembre, Comunicare l’Energia, corso di formazione organizzato da Casp – Commissione di Aggiornamento e di Specializzazione Professionale di Ferpi, in collaborazione con l’Autorità per l’Energia elettrica, il Gas e il Sistema idrico e l’ENEA – Agenzia Nazionale per le Nuove Tecnologie, l’Energia e lo Sviluppo Economico e Sostenibile; la cui storica sede – su Lungotevere Thaon di Revel, 76 – è stata anche location dell’incontro.

La giornata ha preso il via con i saluti istituzionali di Simonetta Pattuglia, Presidente Casp – Ferpi e docente di marketing e comunicazione presso l’Università di Roma Tor Vergata, che ha sottolineato come la Federazione riservi una sempre maggiore importanza alle attività formative, soprattutto dopo la promulgazione della legge 4/2013 e i suoi adempimenti che hanno riconosciuto Ferpi come associazione professionale in grado di “qualificare” i comunicatori. Ha quindi delineato quelli che saranno gli obiettivi futuri di una formazione per lacomunicazione sempre più integrata, innovativa, tecnologica ed emozionale, di prodotto e servizio come istituzionale e di responsabilità sociale. Un’offerta formativa Ferpi volta ad esplorare la comunicazione come funzione trasversale in tutte le sue forme – dalle relazioni pubbliche , alla comunicazione di marketing, al digital – ma anche in un’ottica più verticale, ossia orientata verso un’analisi più approfondita delle singole aree, quali ad esempio l’Energia stessa, loSport, il Turismo e tante altre che via via verranno esplorate con nuovi seminari formativi e di qualificazione. Una serie di incontri volti ad attivare e coinvolgere tutte quelle communities di interessi settoriali e non, che ruotano attorno alla variegato mondo della comunicazione. Una formazione rivolta sicuramente ai Soci ma, sempre più auspicabilmente, anche ad Iscritti esterni che desiderino approfondire e ulteriormente specializzarsi su queste ed altre tematiche.

L’energia, nello specifico, ha affermato in conclusione, è uno dei settori industriali portanti per il Paese ed un mercato strategico attraverso cui ancora potersi distinguere, per cui è fondamentale approfondire la tematica e analizzarla sotto tutti gli aspetti, non solo economici ed infrastrutturali ma anche strategici e comunicativi.

Ha quindi preso la parola Patrizia Rutigliano, Presidente Ferpi e Direttore Relazioni Istituzionali e Comunicazione di Snam, che ha posto l’accento su alcuni specifici aspetti, primo fra tutti l’importanza, oggi, di fare una comunicazione nel e sull’ambito energetico che sia quanto più possibile aperta, attrattiva e facilmente comprensibile a tutti.

Il mondo dell’energia, infatti, negli ultimi anni è completamente cambiato a causa del verificarsi di una serie di crisi a livello mondiale, quali quella economica e finanziaria generale degli ultimi anni, o più in particolare, l’impatto della denuclearizzazione partito dall’Asia e poi allargatosi man mano, lo stop alle oil companies negli Usa a favore dello shale gas, la caduta di alcuni regimi ed i nuovi assetti geo-politici in Nord Africa, le recenti tensioni tra Russia ed Ucraina e la “guerra per il gas”, non ultimi tutti gli interventi normativi in materia da parte dell’UE.

Una serie di eventi concatenati che ha indotto le grandi aziende del comparto a doversi indirizzare maggiormente verso nuove fonti di approvvigionamento ed aprire così scenari del tutto nuovi; ma ha anche sollevato un interesse sempre maggiore di gran parte degli utenti-consumatori verso i temi connessi all’energia e, di conseguenza, una richiesta sempre più pressante di informazioni e comunicazione.

Da sistema complesso, esclusivo retaggio di tecnici ed addetti specializzati, l’energia si è pian piano iniziata a percepire in modo del tutto nuovo e differente, qualcosa di più vicino, concreto e che riguarda la vita e la quotidianità di ciascuno.

Anche chi fino a poco tempo fa non sapeva nulla di energia,oggi, si interessa e si informa per conoscere e saperne sempre di più. Dietro vi è stato e c’è tutt’oggi, un imponente e costante lavoro di comunicazione da parte di tutti gli operatori, che è stato possibile soprattutto grazie alle forti competenze e gli strumenti che sono stati da essi sviluppati ed affinati; per esser perfettamente in grado di relazionarsi con tutti i pubblici nazionali ed internazionali; non solo stampa e media ma anche i politici, le istituzioni, enti, associazioni, amministrazioni sia in ambito pubblico che privato, solo per citarne alcuni.

In chiusura dell’intervento, Rutigliano, ha riassunto alcune delle imprescindibili caratteristiche che deve avere la comunicazione in questo settore: oltre alla semplicità, la forte trasparenza, l’efficacia, rendere più facile possibile l’accountability e la misurabilità delle diverse componenti, infine un occhio sempre più attento a tutte le tematiche che riguardano la sostenibilità e la responsabilità sociale d’impresa.

Cristina Corazza, SubCommissario ENEA, ha voluto affrontare il delicato tema della responsabilità che hanno tutti i soggetti che fanno comunicazione, in particolare sui temi legati all’energia, sia nelle Istituzioni che nelle aziende. Oggi la grande e vera sfida è continuare ad essere autorevoli senza mai rischiare di perdere credibilità, cosa che già non è semplice per gli enti e le amministrazioni ed i soggetti terzi più in generale, ma che diventa ancor più complicata per le società private, che notoriamente perseguono interessi.

Ha così delineato quelli che dovrebbero essere, a suo avviso, i punti qualificanti di una comunicazione corretta e completa su questi temi, che sia rivolta tanto verso l’esterno quanto verso l’interno. E’ importante, ad esempio far percepire a tutti la necessità di realizzare le grandi e piccole infrastrutture di cui il Paese ha bisogno per ripartire, ed in questo gioca un ruolo molto forte e strategico una buona attività comunicativa già a livello territoriale e che poi ha inevitabili ripercussioni anche a livello nazionale.

Altrettanto determinante, però, avere anche dei tecnici – ingegneri in primis – che sappiano comunicare nei modi e con i giusti codici e con assoluta trasparenza. Le regole che deve seguire un buon comunicatore sono poche ma fondamentali: prontezza e preparazione degli addetti della comunicazione (le notizie più sono ben costruite e per tempo più sono efficaci); la tempestività nel comunicare e seguire costantemente gli avvenimenti; la riservatezza aziendale va sempre rispettata ma ciò non deve costituire un fattore paralizzante, si possono trovare sempre modi diversi per dire determinate cose; conoscenza profonda dei prodotti/servizi offerti e per ciascuno di essi individuare uno o più esperti che siano capaci di comunicare valore e veicolarlo; fidelizzazione di stampa e media in generale. In conclusione dell’intervento, Corazza ha illustrato il funzionamento della macrostruttura ENEA, deputata alla comunicazione, le novità introdotte con la newsletter, l’importanza della web-tv e la presenza istituzionale ormai necessaria anche sui canali social Facebook, Twitter e You Tube. Insomma, un canale diverso per ogni tipo di pubblico.

Stefano Porro, Direttore Comunicazione di ACEA ha analizzato nello specifico la comunicazione di crisi in ambito energetico, riportando una serie di case studies a carattere anche internazionale, di particolare interesse e rilevanza. Primo caso affrontato è quello relativo alla crisi scoppiata in seguito al terremoto del 2011 in Giappone e l’incidente presso la centrale nucleare di Fukushima e tutte le ripercussioni che ha avuto anche in Italia, a cominciare dal risveglio della sindrome Nimby. Secondo caso quello relativo alle crisi del gas scoppiate sempre nel 2011 in Nord Africa, in seguito alla chiusura del “greenstream”, uno dei principali gasdotti libici; e nel 2012 in seguito alle allarmanti dichiarazioni del governo russo di voler ridurre le forniture di gas per i Paesi Europei. Infine, Porro, ha delineato le linee guida principali della S.E.N. – Strategia Energetica Nazionale – primo esempio, di una pianificazione energetica di lungo periodo che fu fortemente voluta dall’allora ministro Passera.

Cecilia Gatti, Direttore Relazioni Esterne presso l’Autorità per l’Energia elettrica, il Gas e il Sistema idrico, ha affrontato tutti gli aspetti legati allacomunicazione verso le Istituzioni ed ai rapporti con le commissioni parlamentari nello specifico, sottolineando le numerose difficoltà che vengono quotidianamente riscontrate nel corso dell’iter legislativo e in occasione della presentazione degli emendamenti in particolare. E’ fondamentale che alla base vi siano delle ottime relazioni con i singoli esponenti politici ed un rapporto consolidato nel tempo di reciproca fiducia.

Infine ha preso la parola Sandro Staffolani, Area Comunicazione dell’Autorità per l’Energia elettrica, il Gas e il Sistema idrico, che ha affrontato gli aspetti legati alla comunicazione dell’Autorità in particolare attraverso i new media, canali web e social (Facebook, Twitter, YouTube), focalizzandosi su due obiettivi principali: informare e fare presidio. Ultimo intervento quello di Barbara Corrao, giornalista di FirstOnline – già il Messaggero – specializzata su tematiche energetiche, che ha concluso la lunga giornata di lavori con una riflessione sulle sfide che ancora attendono tutti coloro che lavorano nel settore della comunicazione energetica ed i colleghi giornalisti nello specifico.
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