Ferpi > News > Il bilancio sociale di un comune: comprenderlo e realizzarlo

Il bilancio sociale di un comune: comprenderlo e realizzarlo

24/02/2010

Dopo il bilancio sociale di una non profit, Paolo D'Anselmi mostra come realizzare il bilancio sociale di un comune. Il principio chiave di un bilancio deve essere la trasparenza, ancor più nel bilancio sociale. Perchè in un bilancio sociale "si ammettono anche le cose che non vanno". Rende tutto più credibile.

di Paolo D’Anselmi
Il bilancio sociale del comune di Valmontone – per dire – comincia con una tabella che ripartisce nei diversi assessorati le uscite totali del comune. In questa tabella viene incluso il costo del personale dedicato a ciascun assessorato ed agli uffici che ad esso fanno capo pro tempore. Si passa quindi alle entrate: trasferimenti dallo stato centrale ed entrate proprie del comune, con dettaglio della fonte (ICI e multe, per esempio). Questi dati sono seguiti da una analisi della situazione finanziaria complessiva del comune, che mette in relazione i fondi propri e i fondi trasferiti con le spese cogenti e le spese per progetti. Essa serve a dare il grado di libertà che il comune ha nella spesa. Notabene: le spese cogenti includono il costo del personale. Questo primo pezzo del bilancio sociale costituisce anche il suo raccordo col bilancio contabile.
Si passa poi a illustrare lo stato di benessere del comune, dando l’andamento del reddito negli anni, che sarebbe l’omologo del Pil a livello locale. Visto che il Pil di questi tempi è sotto scrutinio, si darà qualche indicatore di benessere non monetario, per esempio: l’andamento della popolazione residente nel tempo e la posizione del comune in qualcuna delle numerose classifiche che Il Sole 24 Ore dedica all’argomento comuni. Magari con un commento critico sull’operato del giornale stesso. Fin qui il primo capitolo di visione d’insieme.
Al primo capitolo faranno seguito enne capitoli settoriali, uno per assessorato, sempre con gli uffici afferenti, che sono per esempio: promozione della città, persona e famiglia, infrastrutture, territorio, polizia municipale, legale. Ciascuno di questi capitoli riprende una colonna della tabella con cui comincia il documento e la dettaglia quanto alla spesa e spiega le attività che con quella spesa si comprano, vista anche la vaghezza dei nomi degli assessorati. Accanto alle attività del comune si presentano degli indici sullo stato della città relativo al campo nel quale si svolgono quelle attività stesse e si tenta un raccordo di causa effetto tra l’attività comunale e lo stato della realtà.
Facciamo degli esempi, limitandoci ai valori chiave di casa-lavoro-famiglia. Il capitolo dell’assessorato competente per la casa darà informazioni sulle case popolari totali in rapporto al numero di famiglie che si reputano indigenti sul territorio comunale e in rapporto al numero totale di famiglie del comune. Si parla del passato e di cose dell’immediato futuro, solo in coda le previsioni del piano regolatore.
Nel capitolo sul lavoro si forniscono dati sulle unità locali (imprese) presenti nel comune ed il numero degli occupati. Se forniamo una serie storica si vede se le cose vanno bene o male. È utile conoscere la lista d’attesa per i permessi, le pratiche respinte e quelle approvate nell’anno. In questo modo abbiamo un’idea di cosa fa il comune per agevolare l’insediamento imprenditoriale. Anche se i cittadini residenti lavorano in altri comuni, questi dati sono correlati al lavoro dei cittadini stessi: se vanno altrove è per star meglio, non per necessità.
Nel capitolo sulla famiglia si dirà quanti dei bambini del comune frequentano l’asilo comunale e in questo modo avremo dato informazioni sulla quantità del servizio comunale, sulla realtà delle nuove generazioni presenti nel comune e sul sostegno che il comune da alle famiglie con bambini piccoli.
Il raccordo delle attività del comune con le condizioni dei cittadini può anche fallire e il comune si dichiara incapace di gestire una situazione. Ciò avviene quando la concorrenza finlandese fa chiudere l’acciaieria a Terni o quando il referendum a Rosignano boccia l’allargamento della Solvay e la fabbrica viene costruita in Belgio. Nel bilancio sociale si ammettono le cose che non vanno. È tutto più credibile.
Eventi