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La comunicazione strumento di sviluppo del territorio

04/04/2012

Una città “smart” è una città dove esistono condizioni di vita e servizi qualitativi che attraggono le aziende innovative per creare lavoro e sviluppo (sostenibile) per il territorio e per assicurare benessere alla comunità. Del caso di Genova si parlerà durante l’incontro organizzato dalla delegazione Ferpi Liguria, in programma giovedì 12 aprile.

Dalle nuove sfide energetiche alle perenni difficoltà infrastrutturali, passando per il dissesto idrogeologico del territorio, il tessuto urbano italiano vive tra necessità di modernizzazione e crisi di fiducia e consenso, innanzitutto verso la rappresentanza politica.
Superfluo rimarcare quanto la comunicazione – intesa nel suo significato originale di “messa in comune” – assuma un valore strategico nella facilitazione delle scelte da compiere e nella costruzione di “ponti” tra gli interessi contrastanti e spesso conflittuali in campo.
Le città che investono in politiche ambientali coraggiose utilizzano la leva della comunicazione come motore per facilitare quel patto tra amministratori, mondo economico e cittadinanza, essenziale per superare i tanti ostacoli presenti sulla strada che porta alla sostenibilità.
È il caso emblematico del progetto europeo Smart City: un ambizioso obiettivo politico (la sostenibilità urbana) che trova linfa vitale innanzitutto in una semplice e immediata idea comunicativa.
Sotto il cappello “smart” o della tripletta 20-20-20 che fissa i parametri ambientali da raggiungere entro il 2020, passano impegni amministrativi, azioni tangibili e programmi tecnici complessi. Ma a Torino, Genova, Milano e Bari (le città italiane che per prime si sono mosse in questa direzione) si sono avviati progetti a doppio binario:

lo “scouting” delle professionalità tecniche utili a impostare il lavoro hardware;
il lancio di un dibattito pubblico che sappia coinvolgere sin dalle prime battute tutti i settori della comunità territoriale verso un obiettivo condiviso e i cui risvolti utili devono essere immediatamente percepibili.

Gli strumenti utilizzati sono i più disparati: incontri aperti, divulgazione e informazione, educational ambientali per i più giovani, reti corte tra imprese, associazioni e cittadini, partnership con le categorie, raccolta e dimostrazione di buone pratiche … insomma tutto ciò che possa sensibilizzare e indurre a cambiamenti di comportamento una intera comunità, non dimenticandosi le fasce deboli.
Inutile nascondersi come in fatto di sostenibilità, i bassi redditi e le differenze linguistiche e culturali costituiscano un grosso ostacolo ai comportamenti virtuosi: ed è proprio qui che la comunicazione svolge la sua funzione più preziosa per tenere insieme una visione a medio-lungo termine per aggregare tutte le migliori energie del tessuto locale e una rappresentazione quotidiana e tangibile per le signore che s’incontrano al mercato…
La chiusura del cerchio è data dall’aspetto economico: una città smart è una città dove esistono condizioni di vita e servizi qualitativi che attraggono le aziende innovative per creare lavoro e sviluppo per il territorio. Sviluppo sostenibile che, a sua volta, assicura benessere alla comunità.
Di questo e di altro se ne parlerà con Sabina Alzona (delegato Ferpi Liguria), Sergio Vazzoler (delegato Ambiente Ferpi), Paola Girdinio (preside facoltà ingegneri di Genova e responsabile comitato scientifico Smart City), Luigi Merlo (presidente autorità portuale Genova e membro Smart City) e Mario Lazzeri (direttore commerciale D’Appolonia e membro comitato scientifico Smart City) , giovedì 12 aprile alle 17.30 a Genova presso la Sala dei Capitani, Palazzo San Giorgio (Via della Mercanzia, 2)
Clicca qui per scaricare l’invito.
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