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La fantasia secondo Luca Raffaelli

29/04/2024

Michela de Faveri

Il suo mondo è fatto di fumetti e di cinema d’animazione. Conosce e frequenta i maggiori autori nazionali e internazionali, scrive di questa materia da sempre, ha fondato e diretto vari Festival del Fumetto, è figura di riferimento nazionale, chi meglio di lui a InspiringPR 2024 poteva parlare di Fantasia? 

Avete presente i cavalieri medievali che armati di fede, determinazione e coraggio compivano imprese incredibili? Ecco, Luca Raffaelli è un moderno cavaliere, probabilmente discendente di quella stirpe di audaci che compivano atti eroici e impensabili. Anche lui seguendo personali codici etici e armato di inesauribile determinazione la sua missione l’ha compiuta eccome! 
Quale? Dare dignità ai fumetti tanto da essere considerato uno dei massimi esperti italiani di comics e di cinema d’animazione. 

In un mondo in cui il fumetto era relegato alla sfera dei  “giornaletti” e non vedeva riconosciuta la sua valenza di linguaggio espressivo complesso e portatore di valori, Luca a 13 anni decise che avrebbe fatto di questa missione la sua  ragione di vita.

Fantasia è la parola che Luca Raffaelli declinerà sul palco di InspiringPR 2024.
L’abbiamo sentito in anteprima.

Che cos’è per te la fantasia?
La Fantasia è il collegamento che esiste tra la parte più profonda di sé stessi e l’ invenzione. I sogni che facciamo, per esempio, sono la nostra fantasia automatica, inevitabile. Poi c’è quella che costruiamo. Ma l’origine è sempre quella, la nostra interiorità. 

Quali sono i linguaggi della fantasia ?
Sono tutti i cosiddetti mezzi di comunicazione. E tutti quelli nuovi che la fantasia riesce ad inventare.


Tu sei considerato uno dei massimi esperti di fumetto e cinema d’animazione, puoi condividere con noi qualche esempio di cosa fosse la fantasia per alcuni autori di fumetto che hai conosciuto? Come la esprimevano?
Amo il fumetto perché è un mezzo di comunicazione che ha bisogno della partecipazione attiva del lettore (un mezzo di comunicazione freddo, dice il sociologo  McLuhan. E quindi va “scaldato”, richiede molta più attenzione e partecipazione di una serie tv). E amo il cinema d’animazione per la sua enorme capacità di sintesi e perché mostra la realtà ponendola su un altro piano. Però mi sa tanto di non aver risposto alla domanda. O forse sì. I più grandi autori di fumetto sono quelli che trasmettono sé stessi sulla carta, che hanno un contatto diretto con la propria creazione. Ho risposto stavolta?

Al Focus Group sul termine fantasia abbiamo coinvolto solo ragazzi che ci hanno restituito le loro indicazioni sul termine. Cosa pensi della loro visione?
Oddio, mi sono sentito come fossi ancora a scuola con loro! Alcune risposte sono divertentissime: qual è il contrario della fantasia? La politica. Accidenti. E pensare che dovrebbe essere il contrario. Però io credo di ricordarmi di come sia fondamentale il passaggio dall’età bambina (in cui si sviluppano fantasie che non si sanno raccontare) a quella adolescenziale (in cui si comincia a saper raccontare ma la fantasia sembra svanire). Ed è giusta la domanda sul colore che si vede quando si chiudono gli occhi. La fantasia non è per aria, non è fuori di te: sta dentro.

Quale colore abbina Luca Raffaelli alla fantasia?
Arcobaleno, ovviamente. Non si devono porre dei limiti alla fantasia.

Tu sei anche un appassionato di musica classica, che suono ha per te la fantasia?
Un tempo si scriveva la musica per creare sulla terra le armonie celesti (penso a Bach, a Mahler). Ecco, sicuramente quello è uno dei suoni. L’altro forse ammette il ritmo, il battito del cuore (penso a Beethoven, a Ravel). E penso a tutto quello che, nato dalla creatività (e dunque dalla fantasia) ci fa staccare il corpo da terra portandoci in dimensioni che sono umane ma spesso si ha paura di affrontare.

Quale spazio dovrebbe avere secondo te la fantasia nella vita di ogni persona?
Per arrivare alla fantasia credo si debba respirare e avere la mente sgombra da altri pensieri. Quelli quotidiani, quelli ossessivi, quelli che riportano sempre a sé stessi. Dunque, se la fantasia avesse il giusto spazio nella vita di tutti, il mondo sarebbe certamente migliore di quello che è.




Luca Raffaelli da sempre lavora per dare dignità al fumetto, organizzando, inventando e dirigendo riviste, scrivendo soggetti e sceneggiature e collaborando a riviste e quotidiani. È nel Guinness dei primati come columnist più longevo per i 28 anni e mezzo della rubrica Nuvolette sul settimanale Lanciostory. Da più di 30 anni collabora a Repubblica e suoi supplementi. Nel 2013 è stato uno dei sei giornalisti al mondo invitato a Tokyo per l’ultima intervista pubblica del Premio Oscar e Leone d’oro Hayao Miyazaki.
È inoltre autore televisivo, scrittore e saggista. Ha pubblicato vari libri per bambini (tra gli altri Un fantasma in cucina; Gianga e Perepè per Mondadori e Il Fumetto per il Saggiatore-Flammarion). Tunè ha di recente ripubblicato Le anime disegnate. Il pensiero dei cartoon da Disney ai giapponesi e oltre, considerato il testo fondamentale sul cartone animato. Con Valerio Bindi ha scritto Che cosè il fumetto per Carocci.
Come sceneggiatore ha collaborato tra l’altro alla scrittura di Johan Padan, film animato di Giulio Cingoli tratto da un testo di Dario Fo. 
Mina ha inciso una sua canzone, Ninna Pa’, pubblicata nell’album Lochness. 
Ha fondato e diretto vari Festival di Fumetto ed animazione italiani (Cartoombria, Castelli Animati, Romics, La Città Incantata, Sardinia Film Festival) .
Nel 2022 ha pubblicato il romanzo Lo Spazio Dentro (Mincione Edizioni).
È il  Direttore Artistico del PAFF! International Museum of Comic Art di Pordenone.

 

 

 

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