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Le relazioni pubbliche e il lobbying in Italia

23/11/2010

Il relatore pubblico è un ‘semplificatore’ della realtà, un professionista che lavora con l’obiettivo di rendere più semplici e comprensibili le realtà sempre più complesse delle aziende e delle istituzioni politiche. _Marco Mazzoni_ illustra in questo volume tecniche, abilità e saperi di un mestiere talvolta ancora poco conosciuto. La lettura di _Gianni Rizzuti._

di Gianni Rizzuti
“Più’ semplice!” urlano i manager; “Semplificare!”, evidenziano in blu o rosso negli appunti che tornano indietro dalla stanza dei bottoni.
E sì, la semplificazione e’ diventata il mantra delle aziende e delle organizzazioni. E anche dei programmi dei governi contemporanei, che la pongono in cima alle priorità dell’agenda, nel tentativo di rispondere all’esasperazione del cittadini.
Semplificare diventa allora la parola d’ordine per chi opera in sistemi sempre più’ complessi. E per chi, in questi sistemi, si relaziona con pubblici che diventano più’ numerosi e dai linguaggi difficili da decriptare.
Marco Mazzoni, ricercatore dell’Universita’ di Perugia dove insegna Comunicazione Pubblica, propone la definizione di professionista delle relazioni pubbliche proprio come un semplificatore della realtà. Un semplificatore per i suoi pubblici interni, perchè li agevola nell’interpretare la realtà esterna; e per i suoi interlocutori esterni, che hanno vieppiù bisogno di lui in una fase di risorse scarse e informazioni sempre più’ abbondanti e complesse.
Mazzoni, nel suo libro Le relazioni pubbliche e il lobbying in Italia, di interlocutori esterni ne sceglie due: i giornalisti e i decisori pubblici. Lo fa, non perchè gli sia estraneo il dibattito corrente sulle relazioni pubbliche come governo delle relazioni con una pluralità più ampia di stakeholder – sarebbe “semplicistico” – ma perchè ai suoi occhi di sociologo e osservatore della realtà italiana e’ apparso in questi anni che gli ambiti ancora prevalenti dei professionisti del settore siano proprio quelli più’ strettamente di comunicazione, intendendo – con Milbrath – anche il processo di Lobbying come un processo di comunicazione.
Fatta questa premessa, a me pare che la tesi del Mazzoni, con ampie citazioni di studiosi, colga nel segno e riecheggi, aggiornandola, la tesi del Manifesto di Bled di Vercic e Van Ruler collocandosi nel solco della scuola europea delle Rp. Il semplificatore, dunque, come (mi si perdoni il gioco di parole) semplificazione del ruolo riflettivo ed educativo del relatore pubblico.
Un professionista che si muove nella realtà italiana e in quella europea, quello descritto, e che non e’ solo al servizio di organizzazioni istituzionalizzate. Puo’ essere infatti di supporto alla sfera “debole” di una società civile non più condannata (Mazzoni non la cita espressamente) ad una inesorabile spirale del silenzio. E con una chance in più di fare il salto da un sempre più sterile share of voice ad un necessario share of mind.
Insomma, un libro che anche grazie a numerosi esempi concreti e’ di certo da leggere e tenere nel “cassetto” degli attrezzi. Possibilmente nel primo.

Le relazioni pubbliche e il lobbying in Italia
Marco Mazzoni
Editori Laterza, 2010
pp.184, 20,00 €
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