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Permacrisi climatica: relazioni pubbliche e comunicazione possono dare un contributo?

28/07/2023

Biagio Oppi e Sergio Vazzoler

È ora di accelerare l’impegno di FERPI sulla questione ambientale. La riflessione di Biagio Oppi e Sergio Vazzoler.

Più volte in passato ci siamo occupati di comunicazione in emergenza e di crisi in caso di disastri ambientali. Un percorso lungo e profondo che partendo dall’Aquila ci ha portato a Bled con l’idea dei relatori pubblici di comunità nel ruolo di potenziali tessitori sociali.

Oggi però c’è un evidente salto di qualità nell’agenda politica e quindi anche nell’agenda di un’associazione che come la nostra vuole incidere sul dibattito pubblico e sul futuro del Paese.

La crisi climatica si è plasticamente manifestata in questi ultimi due mesi con ferocia in diverse occasioni: dalla tragica “doppia” alluvione in Romagna alle grandinate dei giorni scorsi, dagli incendi al caldo torrido, dalle piogge torrenziali al surriscaldamento del Mar Mediterraneo. Mai come nei giorni scorsi è risultato evidente l’impatto sulle dimensioni sociali ed economiche del Paese, hotspot di questa permacrisi.

Non intendiamo entrare nel tanto chiassoso quanto superficiale dibattito (sempre più politicizzato e mediatizzato) “cambiamento climatico sì, cambiamento climatico no”, che – al di là di un merito che non dovrebbe lasciare più alcun dubbio - rischia di farci perdere solo tempo. Preferiamo concentrarci su alcune aree di nostra competenza e sulle relative modalità di azione. Consapevoli dei confini del nostro perimetro di proposta e intervento ma altresì convinti della necessità urgente di fare qualcosa.

Le aree di intervento

Issue management

Dobbiamo tematizzare la crisi climatica e portarla all’interno dell’agenda di organizzazioni pubbliche, private, profit e non profit, non trascurando il conflitto generazionale in atto sul tema Alzare il livello della discussione e tematizzare le responsabilità, per costruire un percorso responsabile di:

Comunicazione ambientale (diffusa)

Se vogliamo davvero comunicare la portata della sfida climatica, occorre far crescere la consapevolezza nell’adozione di comportamenti ben più faticosi del chiudere il rubinetto mentre ci si lava i denti o di spegnere le luci di casa. E per farlo il ruolo dei comunicatori professionisti può essere particolarmente prezioso per contrastare il virus di un dibattito pubblico binario e conflittuale, evitando  atteggiamenti stizziti o spocchiosi di fronte ai ritardi o alle incoerenze di chi sbaglia o svicola da un necessario quanto urgente cambio di passo: solo a persone coinvolte attivamente e prese sul serio è possibile chiedere aiuto, condivisione di obiettivi e cambiamenti di comportamento, abitudini, prospettive, spesso faticose e certamente costose.

Comunicazione di emergenza

In collaborazione con i comunicatori pubblici e gli operatori dell’informazione, possiamo e dobbiamo sviluppare una comunicazione di emergenza – che principalmente è responsabilità del pubblico ma non solo – per gestire le criticità immediate: come ci si comporta in emergenza, dove andare, cosa fare, etc.

Comunicazione di crisi

Territori flagellati – come la Sicilia e la Sardegna oggi – possono essere supportati nella comunicazione di crisi solo se c’è un’adeguata preparazione.

Comunicazione e relazioni pubbliche di ricostruzione

Le comunità colpite debbono rialzarsi (cfr. Carta di Rieti) e possono farlo se alla base c’è un piano per ricostruire il capitale sociale, per ascoltare le persone e gli stakeholder del territorio, per definire una visione e un futuro.

Le modalità

Laboratorio di ascolto e dialogo:

La nostra proposta è di partire da Faenza, una delle città colpite, dove a metà ottobre ci riuniremo per dare un forte segnale di solidarietà ascoltando i comunicatori, condividendo competenze e buone pratiche e confrontandoci su questi temi. Vogliamo farlo insieme ai giornalisti, agli operatori dell’informazione e ai comunicatori pubblici che coinvolgeremo attivamente nell’organizzazione della giornata.

Seminari di formazione: insieme a CASP organizzazione di 3 seminari di formazione sui temi individuati

Paper: chiediamo a FerpiLAB, alla Commissione “Comunicazione Responsabile (18° Goal Agenda 2030)” e a tutti di lanciare una call for paper sui temi individuati.

 

 

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