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Pronto Soccorso AI, seconda tappa

05/07/2023

Beniamino Buonocore

Il miglior modo per affrontare le nostre paure è conoscerne le cause, e il corso FERPI di introduzione all'Intelligenza Artificiale ne è un ulteriore conferma.

Dopo la prima sessione formativa sui temi delle AI, condotta da Mafe de Baggis, abbiamo assistito a una seconda lezione con Alberto Puliafito. Alberto è un professionista altamente qualificato, empatico e disponibile verso tutti i partecipanti. Con lui, abbiamo esplorato il mondo degli utilizzatori di AI attraverso esempi pratici, esperimenti realizzati in tempo reale e, cosa affascinante, senza l’uso di slide.

Tra noi partecipanti e Alberto si è, da subito, instaurata un'interazione formativa basata su un dialogo tra pari, fatto di domande e risposte. Sebbene fossero fondate su esperienze personali, queste conversazioni si sono sempre mantenute pertinenti alle questioni in discussione, dimostrando di essere attuali e utili per tutti.

C'è un aspetto che, più di ogni altro, necessita non solo di essere ricordato, ma anche approfondito ed esplorato: l'AI è poco utile senza competenza. L'AI deve essere guidata e può essere un valido supporto all'attività solo se il professionista conosce già la materia e sa fornire le giuste direttive agli strumenti che l'AI offre.

C'è una frase che Alberto ha detto e che sono corso ad appuntarmi: “ChatGPT mette in bella le mie idee”; e questa affermazione, a mio avviso, rappresenta un approccio formidabile all'utilizzo delle AI.

Abbiamo discusso dei "prompt", ossia del modo in cui si deve interagire con l'AI per ottenere un risultato. C’è una sola fondamentale regola da ricordare: un prompt non si basa su formule, ma sul metodo. È necessaria una chiara visione (tipicamente umana), consapevolezza del processo che si vuole attuare e conoscenza dei compiti dell'AI e quelli dell'intelletto umano. Il prompt, in sintesi, è ciò che facilita l'interazione con l'AI. Ci possono essere elementi tecnici (più in Midjourney che in ChatGPT), ma per questo, come è stato suggerito, è utile leggere la documentazione disponibile sui siti delle AI.

Vedere la relazione che si riesce ad avere con un AI come ChatGPT attraverso efficacia di un prompt, ragionato nel metodo, è entusiasmante. 

Tra le molte informazioni interessanti che Alberto ci ha presentato, una mi ha particolarmente colpito, e con cui vorrei concludere: un prompt che inizia con "Facciamo brainstorming insieme su questo argomento...". Questo approccio, a mio parere, ci permette di vedere l'AI come un collaboratore al quale chiedere di partecipare attivamente al nostro lavoro e di "darci una mano". Mi è venuto in mente un libro che ho letto qualche tempo fa: Il Secolo della Solitudine, di Noreena Hertz. La solitudine è la cosa peggiore che possiamo sperimentare, perché sopprime la nostra curiosità e ci toglie la capacità di interagire con il mondo. Alcuni temono che l'AI distruggerà il mondo; forse, invece, dovremmo cominciare a pensare che se interagiamo con le AI in modo propositivo e accettiamo la loro collaborazione, potrebbero aiutarci a ritrovarci, almeno nel mondo professionale. Credo che sia qualcosa su cui riflettere.

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