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Nuovi strumenti per la CSR

27/01/2009

Dalla tradizionale mappa degli stakeholders alla rete neurale complessa. Un saggio di Luca Poma per sollecitare i lettori ed i colleghi a riflettere sul rapporto esistente tra il ruolo di un’impresa ed un’istituzione al giorno d’oggi, ed i rispettivi pubblici d’interesse.

Questo breve saggio è stato elaborato tra il dicembre 2008 ed il gennaio 2009, sulla base di appunti
precedenti, e segue i miei ragionamenti di fine 2007 sulla Teoria dei giochi applicata alle relazioni pubbliche, e quelli di settembre 2008 sulla dimensione etica della vita d’impresa nei periodi di crisi.
In questo lavoro vorrei sollecitare i lettori – ed in particolare i colleghi – a riflettere sul rapporto esistente tra il ruolo di un’impresa ed un’istituzione al giorno d’oggi, ed i rispettivi pubblici d’interesse. Ma vorrei andare oltre le note ipotesi di dottrina, e tentare di fornire un contributo per quanto possibile originale alla discussione su questi temi, ponendo in correlazione gli algoritmi di apprendimento delle intelligenze artificiali con la dottrina della Corporate Social Responsibility, la Responsabilità Sociale d’Impresa, nota agli addetti ai lavori con l’acronimo “CSR”.


Partiamo da ciò che è noto. E’ ormai consapevolezza diffusa che le aziende – complice anche un accesso più diretto all’informazione da parte degli utenti – sono fortemente interconnesse all’ambiente che le circondano, ben più che rispetto al passato, o perlomeno esse sono maggiormente coscienti di questo loro ruolo, e quindi investite di nuove responsabilità che non possono ignorare, se non a rischio di essere relegate ai margini del quadro competitivo.


A tal proposito, tempo fa sul mio sito internet scrivevo: “Il Premio Nobel Milton Friedman dichiarò negli anni ’80 che l’unica azione “socialmente responsabile” a carico di un’azienda sarebbe stata pagare le tasse. Il tempo ha mutato profondamente questo concetto, ed oggi la globalizzazione ha generato nuove preoccupazioni ed aspettative nei consumatori, nelle comunità, nelle autorità pubbliche, negli investitori. Questo è vero per la grande multinazionale, come per il piccolo stabilimento: le aziende sono fortemente radicate e connesse con il territorio dove operano e con la società in generale, spesso molto più di quanto l’imprenditore stesso riesca a percepire. Come sia stato possibile per decenni considerare un’azienda, che è un organismo vivo, come totalmente avulsa dall’ambiente nel quale opera, resta un mistero”.


Ed infine aggiungevo: “Le aziende oggi devono decidersi a fare i conti con un mercato veramente ‘globale’ – non solo in senso geografico, com’è noto da decenni – bensì in quanto ‘parte della rete neuronale’ della società all’interno della quale operano”.


Dobbiamo ora riflettere sulle attuali modalità di “mappatura” di una rete di stakeholders, i pubblici
interessanti ed interessati per un’azienda, per un’istituzione, e – perché no – per un individuo (avete mai provato a disegnare la vostra ‘personale’ rete di stakeholders, le persone, i gruppi, le entità dalle quali dipendete come persone fisiche, sforzandovi di capire cosa state facendo per loro e cosa loro fanno – o non fanno – per voi? Illuminante…). Tradizionalmente, l’azienda è rappresentata al centro del foglio: intorno ad essa, collegati da una linea ciascuno, vi sono i vari portatori d’interesse.


Questa modalità di rappresentazione va a mio avviso ben oltre l’aspetto meramente grafico, e finisce per coinvolgere nel profondo l’aspetto filosofico di questa materia: il modo con il quale percepiamo il nostro ruolo ed intendiamo rapportarci – nel senso più ampio del termine – a ciò che ci circonda. Per comprendere il perché, dobbiamo prima approfondire alcuni aspetti legati alla storia della logica.



Indice:


- Le “contraddizioni” di Aristotele


- Vero o falso: paradossi e “sfumature”


- Dalla teoria alle applicazioni pratiche: lavatrici ed alta finanza


- Dalla logica fuzzy al “soft computing”: una prima evoluzione nella nostra mappa degli stakeholders


- Le reti neurali complesse


- Un nuovo compito per le reti neurali: la CSR



Continua a “leggere qui”: il saggio integrale “Le reti neurali complesse” di Luca Poma.
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