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Al via il progetto per riscattare le auto blu

03/04/2014

Una macchina troppo piccola, un gruppo di ragazzi che scappano da conflitti e discriminazioni, un’idea provocatoria, un crowdfunding di utilità sociale: acquistare l’auto blu di Fini o Bossi per una diversa destinazione d’uso, l’accompagnamento di stranieri rifugiati in attesa di protezione internazionale. È la provocatoria idea lanciata dal _Consorzio Agorà_ di Genova.

Dopo l’annuncio del Premier Renzi di mettere all’asta le auto blu dello Stato Italiano, il Consorzio Agorà di Genova ha pensato di lanciare una campagna simbolica per l’acquisto di quella dell’On. Bossi o dell’On. Fini, fautori dell’attuale Legge sull’Immigrazione.
Da qui l’idea di lanciare una microcampagna, basata sulla creazione di un video ironico, che racconta le esigenze degli stranieri beneficiari del progetto – esempio, gli accompagnamenti dei singoli e delle famiglie con bambini – promossa dal Consorzio Agorà, impresa sociale, accreditata dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per gestire progetti a favore di stranieri e vittime di tratta di esseri umani.
Il video è scanzonato all’inizio perché inquadra una ventina di ragazzi, che hanno solo una macchina a disposizione e, in onore allo stile comico di un tempo dai colori seppiati, si stipano tutti dentro, per poi capire che… c’è un problema: l’auto è troppo piccola! E quindi insufficiente per rispondere alle loro necessità quotidiane.
La macchina troppo piccola e la necessità di averne una o più spaziose confortevoli è l’idea simbolica per far vivere una “seconda vita” alle auto blu, che così potrebbero assolvere a un uso concreto, abbandonando la valenza di rappresentanza! Così ha inizio il video autoprodotto dal Consorzio Agorà per promuovere l’iniziativa provocatoria: acquistare l’auto blu di Bossi o di Fini – autori della Legge sull’Immigrazione – per metterla a disposizione dei cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale.

L’idea progettuale è in lancio sulla piattaforma di crowdfunding (forma di reperimento fondi dal basso che, attraverso il web, mobilita persone e risorse, per promuovere l’innovazione e il cambiamento sociale) di Eppela, che consente di sostenere idee progettuali, coinvolgendo tutta la comunità. Il tempo che ci si è dato per raggiungere l’obiettivo economico di 10.000 € sono 40 giorni. Tutti possono partecipare dai 5€ in su. Ironia nelle modalità, ma serietà nell’impegno quotidiano. Ce la faranno i nostri eroi?
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