Luisa Crisigiovanni
Come scegliamo i prodotti da mettere nel carrello? Come sono cambiate le abitudini alimentari ai tempi del Covid-19? La spesa online è sempre sicura? La spesa che sfida è un progetto di Altroconsumo pensato per semplificare la vita dei consumatori, di cui si parlerà durante il webinar del 18 novembre, organizzato con il supporto di FERPI.
Decidere cosa mettere nel carrello, sia questo fisico o virtuale è un gesto che coinvolge trasversalmente tutti, ogni giorno, ogni settimana, secondo le abitudini e le necessità di ciascuno. Un gesto importante perché orienta il mercato, condiziona la salute della persona o della famiglia, impatta sull’ambiente. E’ spesso una scelta che è difficile riuscire a rendere consapevole e, proprio per questo, richiede competenze di comunicazione capaci di mettere in relazione questi diversi aspetti tra loro, trasferendoli al destinatario finale del messaggio per influenzarne il comportamento.
Lo scopo del progetto Altroconsumo “La spesa che sfida” - lanciato nel 2019 con altri due partner e finanziato dal Ministero dello Sviluppo economico con DM 7 febbraio 2018 - è quindi stato semplificare la vita dei consumatori, dire loro a cosa fare attenzione, indicando quali informazioni leggere in etichetta, perché scegliere una certa frutta e non un’altra, come non farsi ingannare da immagini e claim pubblicitari o dal posizionamento negli scaffali e da quali piattaforme comprare online. Pur essendo la patria della dieta mediterranea, in Italia sono infatti sempre più diffuse abitudini alimentari scorrette che, unite alla scarsa attività fisica, stanno portando a un aumento dei fenomeni di sovrappeso e obesità. La cattiva alimentazione causa ogni anno un numero sempre crescente di malattie quali diabete, malattie cardio-vascolari, obesità e tumori. Si aggiunga, accanto alla difficoltà di scelta da parte dei consumatori, anche la necessità di una educazione degli stessi ad una corretta conservazione e manipolazione degli alimenti, al fine di limitare l’insorgenza di tossinfezioni alimentari e di ridurre al tempo stesso lo spreco alimentare.
Perché è interessante parlarne ai soci Ferpi e dove sta la novità?
Il media mix di canali utilizzati e la co-creazione con i consumatori stessi del messaggio di video utilizzati come strumento di informazione e formazione per perseguire gli obiettivi del progetto è la novità, dato che il pubblico ricorda il 20% di quanto ascolta, il 30% di quanto vede o legge ed il 70% di quanto vede ed ascolta insieme. La condivisione online delle video storie dell’esperienza di apprendimento e cambiamento vissuta da dieci diversi nuclei familiari ci ha portato a raggiungere e coinvolgere un numero interessante di persone, ad oggi 512.721 visualizzazioni delle video storie ambientate in 10 diversi nuclei familiari che, da nord a sud hanno aperto il frigorifero e la dispensa, per condividere le loro abitudini quotidiane in tema di alimentazione e permetterci di fornire loro consigli per una dieta sana e sicura.
Il piano di comunicazione si è basato su un approccio bottom up, perché si è partiti dall’individuazione sul campo di abitudini alimentari sbagliate che abbiamo cercato di correggere grazie all’intervento dei consigli di un alimentarista esperto, dimostrando in dieci video pillole visibili qui la fattibilità e l’impatto delle buone pratiche che porteranno a correggere i comportamenti errati e speriamo suscitino un effetto imitativo in altri nuclei familiari. Per amplificare il messaggio abbiamo lavorato anche con alcuni food blogger.
Interessante è stato anche il risultato raggiunto delle sessioni formative on line destinate alle aziende, i cosiddetti learning snacks che, pur dovendosi adattare alla modalità online a causa della pandemia, ci hanno consentito di erogare una formazione che ha toccato ad oggi in 7 appuntamenti 135 persone. 647 sono invece stati i partecipanti agli eventi, in parte in presenza e in parte on-line che sono stati realizzati per comunicare i contenuti del progetto che ci hanno visto presenti anche a diversi festival, come il Festival del giornalismo alimentare, Giffoni Film Festival, il Festival Food&Science e la fiera Fa’ La Cosa Giusta.
Ho ricordato sopra come diete scorrette, obesità e sovrappeso, siano causa, secondo l’OMS, dell’insorgenza nella nostra società di malattie non trasmissibili, quali malattie cardio-vascolari, diabete di tipo 2, tumori, responsabili di numerosi decessi in tutta la Regione europea. Un consumo eccessivo di grassi saturi, zucchero e sale, accompagnato da un insufficiente consumo di frutta e verdura sono i principali responsabili. Benché qualche piccolo passo in questa direzione sia stato messo in atto dalle autorità nazionali e ancor più da parte dei produttori alimentari, che hanno diversificato notevolmente l’offerta di prodotti presentati come sani sul mercato nazionale, il consumatore risulta ancora molto confuso e necessita di essere accompagnato nelle scelte alimentari che effettua per sé e per la propria famiglia. In questo contesto riteniamo come organizzazione di consumatori di aver dato un importante contributo e speriamo che la comunità dei comunicatori di FERPI ci aiuti ad amplificare e far conoscere questi contenuti fruibili on line alla pagina del progetto www.altroconsumo.it/laspesachesfida dove sono disponibili anche un calendario interattivo della stagionalità di frutta e verdura le cui visite ad oggi sono state oltre 18.000 e un database interattivo sugli additivi scaricato da 12.000 persone.
Insomma, passate parola, perché la sfida della comunicazione e oltre quella della spesa, riguarda tutti.
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