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BP sposa il rigore e tiene d'occhio l'editore

31/05/2005

Il colosso dell'energia continua nella sua linea di rigore e snobba, nelle proprie scelte pubblicitarie, gli editori discutibili.

Come già ha fatto Morgan Stanley, anche BP ha adottato una ad-pull policy per le pubblicazioni a stampa. Le sue inserzioni devono essere automaticamente ritirate da qualsiasi edizione contenente una copertura editoriale discutibile. Tolleranza zero dunque per BP, memore del recente episodio di crisis management che ha visto l'esplosione della sua più grande raffineria negli Stati Uniti, avvenuta in Texas lo scorso 23 marzo.La nuova strategia del gigante energetico è sintetizzata in un documento intitolato "2005 BP Corporate-RFP". In realtà, come precisa il portavoce di BP, Scott Dean, la direttiva riguarda unicamente la pubblicità del circuito dei maggiori magazine e non quella sui quotidiani o sulle reti televisive. Il gruppo MindShare, che gestisce l'advertising dell'azienda, spiega dettagliatamente le condizioni di ad-pull policy, specificando che BP ha speso 18,6 milioni di dollari in Usa nel 2004 per inserzioni sui magazine.Secondo gli accordi MindShare verrà informata tempestivamente su qualsiasi articolo o inserzione riguardante BP o in generale tematiche energetiche. Inoltre il colosso americano ha la potestà di ritirare immediatamente, in qualsiasi momento, le proprie inserzioni, senza alcuna penalità.La politica di BP ricorda, oltre al già citato Morgan Stanley, l'iniziativa di General Motors, che in aprile aveva ritirato tutta la propria pubblicità dal Los Angeles Times, in risposta a una serie di articoli non graditi pubblicati dal quotidiano americano.
Emanuela Di Pasqua-Totem
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