Coesione europea e politiche pubbliche: la comunicazione come leva strategica
23/02/2016
Istituzioni, cittadini, imprese e relazioni. Una dimensione che negli ultimi tempi presenta numerosi fattori di criticità dovuti alla crisi di reputazione delle istituzioni, alla qualità e alla visione della comunicazione delle politiche pubbliche. A questi temi l’11 marzo a Roma, sarà dedicato il seminario, organizzato da Ferpi, “Coesione europea. Comunicazione e Crisis management delle politiche pubbliche”, a cura di Raffaele Paciello e Graziano Di Paola, in collaborazione con Cultura Lavoro.
L’Italia beneficia dei
Fondi strutturali e di investimento europei (Fondi SIE) che valgono oltre 50 miliardi di euro da impiegare in politiche per la crescita e l’occupazione entro il 2023. Rispetto agli anni passati, L’Europa chiede una particolare attenzione ai risultati e alla gestione partecipata dei fondi. I prossimi anni la strategia comunicativa
delle politiche sarà al centro e si dovrà deve misurare con le sfide dell’evidenza dei risultati e dell’approccio al partenariato, includendovi anche la
cittadinanza, da considerare fra i partner pertinenti della programmazione. Per realizzare questa visione, sarà destinato alla
comunicazione circa il 2% dei fondi europei. Oltre alla tradizionale spesa in pubblicità, servirà una nuova stagione in cui la
cura delle relazioni pubbliche sarà l’approccio adatto a garantire
reputazione, partecipazione e fiducia nelle pubbliche amministrazioni che li gestiranno.
Almeno due sono i fattori che hanno spostato l’asse della comunicazione dalla pubblicità e dalla propaganda al modello dialogico e quindi alle relazioni: il primo è la diffusione dei social media e in generale della
connettività digitale, che rendono possibili nuove forme di dialogo tra i cittadini e le istituzioni europee e nazionali. Il secondo è una crescente domanda di
trasparenza e partecipazione che hanno portato a modalità innovative di diffusione dei risultati di progetti e programmi europei.
Le politiche di coesione - in particolare il Fondo sociale europeo (FSE) e il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) e il Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale (FEASR) - hanno avuto un impatto fondamentale sul territorio e hanno migliorato la vita delle persone, toccando settori quali l’occupazione, lo sviluppo economico e locale, l’urbanizzazione, l’innovazione, la ricerca, la formazione, le pari opportunità, l’ambiente e la cooperazione transfrontaliera (oggi un tema sempre più caldo alla luce delle recenti dispute sulla gestione dei flussi dei migranti).
In un contesto come quello italiano che è prevalentemente caratterizzato da tecnici dei fondi e da profili e culture dell’informazione giornalistica, la comunicazione dovrà
sempre meno essere come un megafono e
sempre più una leva strategica per l’uso efficace dei fondi e dell’innovazione organizzativa della Pubblica Amministrazione, nel quadro di una cultura dell’evidenza pubblica, ossia della relazione con cittadini, imprese e stakeholder istituzionali, territoriali e civici.
All’analisi delle criticità, ai fattori strategici e agli strumenti da mettere in campo per migliorare il livello di relazione e reputazione di una rinnovata stagione di politiche pubbliche, soprattutto in vista del periodo di programmazione europea 2014-2020, la Commissione di Aggiornamento e Specializzazione Professionale (
CASP) di Ferpi ha deciso di dedicare il seminario di approfondimento
“Coesione europea. Comunicazione e crisis management delle politiche pubbliche” che si terrà a
Roma venerdì 11 marzo,dalle 09.30 alle 13.30, presso la
Fondazione Brodolini (via Solferino, 32).
Il corso sarà a cura di
Raffaele Paciello,
Esperto di analisi e comunicazione di Politiche e programmi comunitari, Socio Ferpi e Responsabile Delegazione regionale Puglia- Basilicata-Calabria; e di
Graziano Di Paola,
Presidente di Cultura Lavoro. Prendendo spunto da un ampio ventaglio di
case-history ed esperienze maturate sul campo, si concentrerà sulla comunicazione delle istituzioni europee e delle politiche pubbliche nel campo dei fondi strutturali europei. Prenderà in
analisi le campagne e gli strumenti, nonché le strategie di comunicazione dei principali programmi operativi nazionali e regionali, con un focus specifico sulla
misurazione dei risultati e sul ruolo del linguaggio. Sarà un’occasione per capire il quadro in cui ci muoveremo nei prossimi anni come
professionisti delle relazioni pubbliche e promuovere una
nuova cultura della comunicazione pubblica, aperta ai modelli comunicativi in rete e alla cultura delle tecnologie digitali.
Principali
destinatari del corso sono: consulenti professionisti di comunicazione delle politiche pubbliche, uffici stampa, accademici, amministratori pubblici, istituzioni pubbliche manager di grandi, piccole e medie aziende e tutti coloro che volessero scoprire e approfondire le tematiche legate a questa disciplina.
L’incontro formativo darà diritto al riconoscimento di
50 crediti ai Soci Ferpi in via di qualificazione, ed è aperto anche ad
Iscritti esterni alla Federazione.
Si consiglia, la presenza muniti di laptop e/o tablet per una fruizione “social”, multicanale, partecipata e collaborativa alla giornata formativa.
Per informazioni ed iscrizioni:
casp@ferpi.it