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D'Ammassa: il futuro dei social? Realtà virtuale e realtà aumentata

26/02/2016

All'indomani dell'introduzione su Facebook delle Reaction, abbiamo parlato di presente e futuro dei social con Paolo D'Ammassa, Founder & CEO di Connexia. Che racconta di come sia in corso una battaglia tra Google e Facebook per la global domination di Internet, di come la dimensione visual sia quella vincente - e lo dimostra il successo crescente di Instagram - e di come il futuro vada in direzione di realtà virtuale e realtà aumentata.

Google ha lanciato le AMP. Facebook, invece, le Reactions. In che modo queste due importanti novità cambiano le Digital PR?
È necessario fare un distinguo: le AMP - Accelerated Mobile Pages di Google sono riconducibili come concetto agli Instant Articles di Facebook. Entrambi fanno parte della battaglia tra Google e Facebook per la "global domination" di Internet, ovvero una sempre maggiore inclusività dei contenuti terzi e delle action per trattenere gli utenti più tempo sulle proprie piattaforme. Infatti il tema principale è che a fronte di una maggiore velocità nei risultati di ricerca da mobile, una volta che l'utente clicca sulle AMP, non viene reindirizzato al sito, ma rimane in Google, e la pagina "risultato" viene embeddata appunto sotto il dominio Google. Da un punto di vista di chi produce i contenuti, le AMP sono l'ennesimo contesto dove i risultati e le performance dipendono principalmente dalla qualità delle immagini e dei titoli, e della loro capacità d'ingaggio.

Le Reactions invece sono decisamente più affascinanti perché aprono infiniti scenari di data analisys, di creazione di algoritmi per ottimizzare i ROI e aumentare le conversioni.

Il semplice Like, che fino a ieri spesso richiedeva un commento/testo di spiegazione, si trasforma in sei differenti "emozioni". Cosa ci aspettiamo? In primis una diminuzione dei commenti. Prendiamo i sistemi di messaggistica e gli emoticons. Abbiamo sostituito il "ti amo" con uno o più cuori, il "vaffa" con l'emoticons del dito medio, e così via.

Posso sostenere una breve conversazione solo con emoticons, senza digitare una sola lettera. Lo scorso anno una casa automobilistica ha presentato una vettura con un comunicato stampa di soli emoticons.

Ma il vero grande impatto delle Reactions sarà la parte di analisi.

Quali Reactions avranno più impatto su obiettivi di aumento della fanbase, engagement, incremento dell'awareness, traffico al sito e conversioni, etc.?

Quali percorsi di Reactions dovrò costruire per raggiungere gli obiettivi di business (es. prima un Like, poi uno o più Wow, quindi gli Ahah e infine i Love?)

Il nostro lavoro sul web passa sempre più per i social. Qual è a tuo avviso l’aspetto principale da tenere in considerazione?
In primis la lettura e l’interpretazione dei dati. Vincerà chi li saprà raccogliere e interpretare, per prendere le corrette decisioni in termini di content strategy, piano editoriale e poi “metter il tutto a terra”, continuando a misurarne le performance e a ottimizzarle.

Digital PR significa contenuti ma anche immagini e video. Qual è il mix ideale di una strategia vincente?
Non credo esista una ricetta unica per tutti. I social non sono semplici piattaforme di distribuzione. Sono, invece, i nuovi luoghi dove si fa engagement e si governano le relazioni in cui la componente visual sta crescendo in maniera importante. Instagram e Facebook si contendono la supremazia del mondo dei social network. Il potere esplicativo ed emozionale delle immagini supera quello del testo ed è in grado di creare ingaggio. Non per niente, in questa battaglia, Twitter resta indietro. Facebook sostiene che il 90% del traffico internet sarà fatto dai video. La possibilità di condividere video, gif animate e foto crea interesse, informa ed emoziona, e certamente questo è il presente e rappresenta la strategia su cui puntare.
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