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De Gaetano Anna

16/06/2008

L'apertura di un'agenzia di Italian Design in Cina: un'esperienza pilota per il passaggio ad un modello replicabile

Anna De Gaetano, (annadegaetano@gmail.com) laureata in “Scienze e tecnologie della comunicazione” presso lo IULM di Milano e laureata in “Consumi, Distribuzione Commerciale e Comunicazione d’Impresa” nella stessa Università, presenta la sintesi riguardante il suo progetto di tesi specialistica


Per un’adeguata comprensione delle tematiche trattate nella tesi è necessario innanzitutto chiarire il contesto entro il quale si è sviluppata la mia ricerca.


Dal mese di giugno 05 fino al termine di gennaio 06 ho potuto osservare da vicino la procedura che ha permesso di costituire una nuova società a capitale straniero in Cina. Infatti il mio ruolo presso lo studio di design “Luca Trazzi Design Consultancy Co., Ltd” (denominazione dello studio in Cina) è consistito nel monitoraggio dell’iter previsto per l’apertura della sede operativa presso la PRC (People Republic of China), a Shanghai.


L’intero progetto si è dunque sviluppato grazie all’esperienza sul luogo e alla possibilità di osservare da vicino le dinamiche sia relative alla costituzione di un nuovo business in Cina da parte di un imprenditore italiano, sia relative al contesto economico e culturale cinese.


La tesi è sostanzialmente divisa in due parti: la prima aiuta a comprendere con correttezza il sistema contestuale in cui è avvenuta l’operazione di investimento italiano, in modo da poter offrire una chiara panoramica sull’ambiente operativo. In questa parte si sono volute creare due sezioni: “analisi del contesto economico/culturale cinese” e “la Cina accoglie l’esterno: lo scambio e la trasformazione”. La prima sezione approfondisce i seguenti temi: l’avviamento dell’economia socialista di mercato dalla politica della pianificazione, gli investimenti stranieri, alcuni aspetti della legislazione cinese, il mercato nazionale tra apertura e crescita interna, il consumatore cinese e il mercato pubblicitario tra investimenti stranieri e iniziative locali. La seconda sezione invece studia le metodologie di accoglienza dei brands stranieri, la presenza italiana in Cina e l’incentivazione dei rapporti con il nostro Paese. Nello specifico si sono svolte analisi sulle tipologie di investimento straniero, con particolare riferimento all’adesione della Cina all’Organizzazione Mondiale per il Commercio. Di notevole interesse inoltre è la tematica legata alla proprietà intellettuale, trattata anche e soprattutto in relazione alla offerta di design che lo studio si accingeva a proporre al nuovo mercato. Le modalità di approcciare il business da parte degli imprenditori cinesi e la nuova formazione di brands, con le conseguenti difficoltà e tattiche, ha rivestito un punto di particolare interesse, sia in merito all’analisi svolta in relazione ai potenziali clienti per lo studio di design, che per quanto riguarda gli orizzonti a cui la Cina sta aspirando. Lo studio dello stato dell’arte dei media è stato anch’esso utile non solo ai fini di una più corretta comprensione del mercato e dello sviluppo che sta attraversando, ma anche ai fini dell’approfondimento di questioni relative alle difficoltà e alle barriere a cui è ancora sottoposto il sistema cinese, di tipo comunista ma orientato ad un nuovo capitalismo. Capitalismo che si fa promotore di marchi di lusso, che stanno raccogliendo successo presso quei consumatori così difficili da quantificare ed analizzare, ma che ad oggi sembrano essere pari all’intera popolazione del nostro Paese. Rispetto al controverso sviluppo dell’economia della Cina si sono raccolte informazioni sulle difficoltose tecniche di analisi dei mercati (data la vastità del Paese), sullo studio dei consumatori, la loro corretta categorizzazione e la loro imminente predisposizione agli acquisti. Si sono analizzati poi i settori che stanno sempre più sviluppandosi, come quello pubblicitario e dell’high technology, spinti dalla nuova tendenza di marketing che si respira in tutto il Paese. L’Italia e il suo sistema di relazioni attive per favorire i rapporti con la Cina hanno costituito un’altra parte sostanziale del lavoro. Grazie ai contatti avvenuti con la Camera di Commercio italiana in Cina ed ai colloqui con consulenti presso studi che operano a favore dell’incentivazione dei rapporti tra i due Paesi, si è potuto ottenere un quadro interessante per comprendere altri approcci all’investimento, rispetto a quello di Luca Trazzi, oltre allo sviluppo e allo stato attuale degli investimenti italiani in Cina e del “Sistema Italia” più in generale. Il materiale per lo svolgimento delle tematiche qui sopra citate è stato raccolto presso reti informative e organizzazioni locali, oltre che da pubblicazioni recuperate in loco.


La seconda parte ha invece come fulcro l’analisi delle operazioni riguardanti l’apertura dello studio di design italiano “Luca Trazzi”, contenendo la descrizione puntuale delle attività che si sono affrontate e delle modalità di lavoro attuate. L’iter di apertura dello studio mi ha dunque visto spettatrice, in qualità di ricercatrice, di tutta la procedura che ha preceduto l’inizio dell’operatività dello studio. Procedura che ha toccato aspetti come la ricerca e la scelta dell’immobile, l’individuazione dello studio legale e la conseguente contrattazione, il recruitment, i contatti con la stampa, la ricerca dei clienti, le modalità di presentazione ai clienti, lo studio sui clienti potenziali e le modalità di gestione delle relazioni. Tutti gli aspetti trattati sono stati colti innanzitutto in prima persona, sia dalla vita di tutti i giorni, che dall’esperienza di ricerca effettuata presso lo studio di design, per poi essere vagliati tramite una metodologia analitica, grazie alla consultazione di documenti e relazioni sui temi.


Come indicato dal titolo che porta il mio progetto di tesi, l’esperienza effettuata dall’Architetto Luca Trazzi, sebbene circoscritta all’ambito del design italiano, è da considerarsi “pilota” rispetto ad ulteriori progetti che potranno essere presi in considerazione da parte di imprenditori che vedano nella Cina ciò che questo studio di design ha visto, e non solo rispetto al campo del disegno industriale, nel nostro caso ben argomentato, ma anche rispetto ad altri campi e settori.
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