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Employer Branding e Comunicazione Interna

30/07/2015

A cura di Alessandra Fornaci - Segretario CASP

La responsabilità sociale dell’impresa deve trovare le sue radici nella vision, nella mission e nei valori di un’organizzazione, sui quali occorre orientare la politica di gestione delle risorse umane. In questo quadro la comunicazione interna diviene leva essenziale per ascoltare le persone dell’organizzazione, condividere gli obiettivi, sviluppare la cultura aziendale e ingaggiare le persone. Nel corso “Comunicazione interna ed employer branding”, che si terrà il 2 ottobre a Milano, si farà il punto su questi temi ponendo a confronto esperienze e casi sviluppati in contesti diversi, nazionali e internazionali.

 

E’  noto ormai quanto conti per il successo di un’organizzazione individuare e comunicare la sua funzione sociale, cui deve assolvere per non presentarsi ed essere percepita come “un corpo estraneo” alla società, che persegue solo obiettivi autoreferenziali e finalità di profitto, indifferente agli impatti sociali del suo modus operanti.  Per essere riconosciuta parte della società, l’organizzazione deve infatti individuare il senso più nobile della sua azione e presentarsi più come risorsa che come costo (economico, ambientale, sociale, relazionale, etc...). Tale funzione dovrebbe essere supportata da una capillare condivisione di vision, mission e valori, definendo i pubblici di riferimento, interni ed esterni, per analizzarne non solo i bisogni in ottica di marketing dei servizi/prodotti ma anche attraverso l’analisi delle aspettative sociali, famigliari e individuali delle persone alle quali ci si rivolge, per poter conoscere il loro concetto di “qualità della vita” al fine di proporlo e, quanto più possibile, di anticiparlo.

In tale processo occorre ricordare che le organizzazioni partecipano al progresso della società innanzitutto a partire dalla gestione delle risorse umane interne (di fatto un campione rappresentativo della società) proponendo nel luogo di lavoro un insieme di valori coerenti per partecipare proattivamente al raggiungimento di obiettivi comuni e condivisi. Come si è soliti dire “le organizzazioni camminano sulle gambe delle persone”, che oggi più che mai possono concorrere  come influencer con il loro buzz quotidiano nei social a determinare anche la reputazione aziendale.
Questo l’ambito dell’employer branding, che deve mettere a punto l’”employee value proposition” ovvero quello che l’organizzazione fa per soddisfare bisogni, aspettative e anche sogni dei propri collaboratori. Tutto “ciò che  le persone vivono e ricevono nell'ambito del rapporto di lavoro con un'azienda: la soddisfazione intrinseca per il lavoro, l'ambiente, la leadership, i colleghi, la retribuzione e altro ancora" (*).

E’ noto da decenni infatti che la comunicazione di un’organizzazione passa anche per i comportamenti delle persone che per essa lavorano, non solo dei leader ma anche  e in particolar modo nelle funzioni commerciali e di front office. Sono i cosiddetti pubblici “cerniera” che la comunicazione interna deve considerare come target prioritario, perché ovviamente un commerciale coinvolto e gratificato dal proprio lavoro non porta solo risultati di business ma concorre anche a sostenere la reputazione del brand.

Quindi, il come perseguire gli obiettivi per raggiungere il fine ultimo dell’organizzazione dovrà essere coerente sia all'esterno (valori aziendali) che all'interno dell'organizzazione (employee value proposition) e quanto più questi valori parteciperanno al progresso sociale in modo uniforme tanto più sarà semplice per l'organizzazione gestire la propria comunicazione offrendo prodotti o servizi utili al mercato e alla società.

La coerenza e la condivisione di questo sistema di valori di riferimento sono obiettivi fondamentali delle attività di comunicazione interna, a supporto della funzione di gestione e sviluppo delle risorse umane e della leadership aziendale.

Ma quanto questi concetti di management trovano concreta applicazione oggi nelle organizzazioni pubbliche e private? Quanto la comunicazione interna è considerata effettivamente una leva strategica in Italia e in altri Paesi? E in che termini le nuove tecnologie ICT stanno incidendo nell’evoluzione della comunicazione interna e con quali possibili impatti sul “vissuto” delle persone che in un’organizzazione lavorano?

Questi i temi del corso Comunicazione interna ed employer branding, che si terrà a Milano il 2 ottobre prossimo presso la sede Ferpi.
Alessandra Fornaci (Direzione comunicazione Inps)  introdurrà i temi del percorso e proporrà illustrerà lo sviluppo della comunicazione interna in Inps tra il 2009 e i 2013 e lo sviluppo delle prime comunità professionali in rete. Cinzia Beretta (Global Communications Program Manager  General Electric, Global Operations) tratterà il tema della comunicazione interna verso team remoti nelle grandi multinazionali (con dipendenti spesso localizzati in paesi diversi, con culture diverse), della partnership con le Human Resources  e laleadership aziendale per i progetti di change management e per diffondere i valori aziendali e  dell’engagement dei team virtuali/multiculturali attraverso progetti per migliorare la cultura del servizio. Non mancherà un focus anche sul tema dello storytelling interno che rendere i dipendenti protagonisti. Giuliano Favini - amministratore delegato Logotel spa - presenterà alcune esperienze della sua azienda, che gestisce online comunità commerciali per diverse aziende nazionali e internazionali committenti, operando in  collaborazione con le funzioni HR e commerciali e di comunicazione per la gestione esternalizzata delle reti commerciali.

Infine, Amanda Succi, vice Presidente Ferpi declinerà il tema delle diverse connotazioni che la comunicazione interna può assumere negli ambiti associativi, in relazione alle variabili culturali facendo riferimento al progetto Dedalo avviato in Ferpi e alla sua esperienza in Global Alliance.

Per ulteriori informazioni su costi e sconti per iscrizioni di gruppi è possibile contattare la segreteria  Ferpi  fino al 3 agosto e, dopo la pausa estiva, dal 28  agosto. Le iscrizioni dovrebbero pervenire entro il 25 settembre.

(*) The War of Talent, Ed Michaels – Helen Handfield Jones – Beth Axelrod, 2001, Harvard Business School Press, Boston, Massachusetts
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