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Ferpi 40. A Roma convegno sulla comunicazione dei beni immateriali

12/02/2010

La produzione e gestione di attività immateriali, come la cultura, lo spettacolo, l’istruzione, l’informazione, il turismo, e i servizi ad essi connessi, rappresentano i due terzi del Pil. Centrale e sempre più strategico il ruolo della comunicazione. Se ne parla in un convegno a Roma il 18 febbraio, promosso a Roma dalla Delegazione Lazio, il primo del programma delle iniziative per il 40° anniversario di Ferpi.

di Gioacchino De Chirico
In Italia, come nel resto del mondo, il passaggio dalla società industriale alla società della conoscenza (e dell’informazione) sta comportando una decisa valorizzazione delle produzioni immateriali.
Beni culturali, produzioni audiovisive, cinema, teatro, musica, l’insieme degli spettacoli dal vivo, editoria, sport, informazione, turismo, ricerca scientifica e istruzione, nuove tecnologie, servizi al cittadino e alle aziende riguardano oltre i due terzi del Prodotto Interno Lordo del nostro paese.
In questo quadro, Roma riveste un ruolo di eccellenza conferitole in parte dalla storia e in parte dalle scelte politiche e amministrative di molti decenni, dall’unità d’Italia a oggi. Si tratta di un patrimonio sul quale insistono professionalità diverse e spesso innovative, alcune delle quali si sono affermate e definite negli ultimi decenni. Tutte hanno contribuito in modo significativo allo sviluppo di questo settore.
Tra queste, in primo piano, si colloca la figura del comunicatore in grado di attivare e mettere in campo strategie e strumenti efficaci per promuovere e facilitare la fruizione di questi beni.
Per questo motivo , Ferpi, in occasione del suo 40° anniversario, attraverso la delegazione del Lazio guidata da Celeste Bertolini, ha voluto organizzare un incontro pubblico per discutere sulle caratteristiche salienti della figura professionale del comunicatore, su quali siano e come si stanno modificando le esigenze della committenza e dei diversi pubblici di riferimento.
Giovedì 18 febbraio alle ore 17, alcune delle figure di maggior spicco delle aziende pubbliche e private della scena culturale romana si incontreranno con gli assessori alla cultura di comune, regione e provincia per un confronto aperto e concreto con gli operatori della comunicazione.
L’incontro si terrà il giorno dell’inaugurazione di un luogo suggestivo quanto emblematico del percorso di modifica della struttura produttiva della città: la Pelanda dei Suini nell’ex mattatoio di Testaccio, un quartiere da tempo riconvertito alle produzioni culturali sia di livello popolare che colto.
I temi da discutere non saranno pochi. Il rapido sviluppo di nuovi modelli gestionali e l’affermarsi di nuove esigenze produttive non è stato sempre seguito da opportuni adeguamenti degli impianti normativi. E, in molti casi, non si sono registrati significativi adeguamenti delle sensibilità e delle competenze nel settore comunicazione da parte dei decisori, pubblici e privati. Se a questo si aggiunge uno scenario estremamente frastagliato e disomogeneo delle professionalità e delle organizzazioni imprenditoriali che si occupano di comunicazione e di relazioni pubbliche e istituzionali si ottiene un quadro complesso e di non facile lettura.
Ma si dovrà parlare anche di strategie e di organizzazione della filiera produttiva. Per lungo tempo infatti è invalsa la consuetudine di coinvolgere la funzione della comunicazione solo nella fase conclusiva della produzione. Alla figura del comunicatore il prodotto è stato spesso affidato senza che la sua competenza specifica venisse in alcun modo utilizzata nella fase di progettazione e organizzazione, perdendo così delle opportunità che, più tardi, era molto difficile recuperare. Ma il convegno del 18 febbraio segna un nuovo inizio di dialogo e collaborazione tra imprese pubbliche e private, amministrazione pubblica e il mondo della comunicazione di Ferpi.
Scarica qui l’invito all’evento.
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