I numeri: ciò che dicono e non dicono e come maneggiarli
11/05/2015
Saper leggere un bilancio d’esercizio, riuscire a individuare le cose più importanti da dire, conoscere le criticità e i punti deboli, è determinante nella messa a punto di una strategia di comunicazione finanziaria chiara ed efficace. Ne parleranno Chiara Galgani, Andrea D’Ortenzio e Fabio Pavesi, venerdì 22 maggio a Milano, in occasione di un seminario Ferpi Casp sul tema.
Si pensa spesso che comunicare un bilancio sia un atto formale. Soprattutto per le società quotate. C’è una griglia normativa cui attenersi, ci sono regole definite da Consob che dicono come scrivere il comunicato che accompagna la diffusione dei conti.
E poi i giornalisti hanno fretta, soprattutto i quotidianisti. Il comunicato con i dati di ricavi, margini e posizione finanziaria e il confronto con l’anno precedente sono lì. Da prendere e sostanzialmente da ricopiare. La cronaca pura lascia poco spazio alla riflessione, alla dinamica sul medio termine dello stato di salute o meno della vostra società. Ma può capitare e capita (spesso quando meno lo si aspetta) che un giornalista provi a scavare al di là della cronaca, perché magari il bilancio segna una cesura, un punto di svolta rispetto alla dinamica storica.
Si registra un calo evidente del fatturato? Cade la marginalità a dispetto della tenuta dei ricavi? Aumenta fortemente l’indebitamento? Si perdono volumi? Ci si ritrova a rinegoziare improvvisamente il debito? etc…
Può accadere questo ed altro e allora il comunicatore deve saper affrontare la situazione senza farsi trovare impreparato.
Occorre trovare spiegazioni plausibili a eventi inaspettati. Occorre sapere con dimestichezza e tempismo leggere e interpretare i numeri della società. Capire se è uno scivolone momentaneo; capire se c’è una causa esogena congiunturale o se si palesa un problema che rischia di essere strutturale. Occorre quindi rileggersi la dinamica storica dell’azienda e confrontarla con i diretti competitor. Se c’è un calo dei ricavi e lavori nel lusso è più che probabile che il fenomeno sia generalizzato, perché l’economia cinese, ad esempio, mostra un rallentamento. Se così è occorre vedere i bilanci di chi opera nello stesso mercato. Se per tutti c’è un calo non è un “colpa” dell’azienda quella contrazione. Non ci sono di mezzo errori gestionali.
Acquisire gli elementi base di interpretazione dei numeri di bilanci consentono al comunicatore di sapere (lui per primo) con quale società sta lavorando, quali sono i suoi punti di forza e le sue debolezze. Per evidenziare ovviamente i primi e minimizzare i secondi.
A questi temi la Commissione di Aggiornamento e Specializzazione Professionale (CASP) di Ferpi ha deciso di dedicare una giornata di formazione con il Seminario,
L’ABC della Comunicazione Finanziaria: fatti e idee dietro i numeri, che si terrà
venerdì 22 maggio a
Milano – presso la sede della Federazione (via Lentasio, 7 – ore 9.30/17.30) sotto la guida di
Chiara Galgani, Responsabile Relazioni Media – Banca MPS e Socia Ferpi; e dei giornalisti
Fabio Pavesi, Caposervizio Finanza al Sole 24 Ore; e
Andrea D’Ortenzio, Caposervizio Economia dell’Agenzia ANSA.
Le iscrizioni si chiudono il 18 maggio 2015. Il corso viene attivato al raggiungimento del numero minimo di iscritti.
Per informazioni e modalità di partecipazione:
casp@ferpi.it