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Il futuro delle Relazioni Pubbliche? E' già iniziato

26/11/2010

Cosa sono oggi e dove stanno andando le Rp come funzione e come professione? In 11 "pillole" e un video riproponiamo le riflessioni di alcuni autorevoli professionisti che ne hanno discusso il 16 novembre scorso all'Università Iulm in occasione del convegno _Relazioni pubbliche per le imprese: verso un ruolo strategico?_ organizzato nell’ambito delle iniziative di Ferpi 40.

di Grazia Murtarelli
L’evoluzione della professione in ottica FERPI (Giampietro Vecchiato)
Il percorso di crescita delle relazioni pubbliche è evidente. Le relazioni pubbliche hanno conquistato una loro dignità e autonomia. Professionisti e accademici devono continuare a collaborare e dialogare per evitare quell’autoreferenzialità così dannosa per la professione.
Dal 1983 al 2008: il professionista, il guado e la montagna (Emanuele Invernizzi)
Se negli anni ’80 la professione sembrava essere in mezzo al guado, oggi il cambiamento è radicale: la professione è uscita dal guado ma si appresta ad affrontare nuove sfide. Occorre che i professionisti considerino se stessi i principali fautori del proprio futuro. Così come in questi anni sono usciti dal guado, adesso i professionisti devono proporsi nelle organizzazioni complesse e nel mercato come manager e imprenditori della comunicazione.
La professione delle relazioni pubbliche secondo l’ECM (Stefania Romenti)
Dall’analisi delle risposte italiane estrapolate dalla ricerca internazionale European Communication Monitor (ECM) emerge il ruolo sempre più strategico che i professionisti e la funzione comunicazione svolgono all’interno delle organizzazioni; sono aumentate le risorse a disposizione dei professionisti e in particolare i budget e i salari; le pratiche professionali, vale a dire i canali, gli strumenti e le principali aree di attività sono sempre più istituzionalizzati.
Il futuro della professione di relazioni pubbliche (Toni Muzi Falconi)
L’organizzazione comunicativa è come Giano: da una parte c’è il ciclo della materialità, dall’altra c’è il ciclo della narrazione. Le due facce dell’organizzazione sono interdipendenti, interrelate e dipendono dalla leadership dell’organizzazione. L’organizzazione comunicativa è sempre più orientata alla manutenzione e alla crescita della propria licenza ad operare. In questo scenario le Rp giocano un ruolo strategico indispensabile.
Il mondo è drasticamente cambiato (Carlo Fornaro)
Il futuro e lo sviluppo della professione, mai come in questo periodo, sono in mano ai professionisti e risiedono nella capacità dei comunicatori di far capire quanto il mondo in cui le organizzazioni operano sia cambiato radicalmente. Cambia inoltre il modo in cui i professionisti di comunicazione lavorano per la costruzione e il mantenimento della reputazione aziendale. Resta fondamentale il ruolo delle relazioni con i media.
La comunicazione come mezzo e non come fine (Anna Adriani)
Occorre fare formazione soprattutto verso i propri competitor all’interno dell’organizzazione: la comunicazione non può essere relegata a una funzione che svolge semplicemente un’attività di “eco” dei progetti svolti dalle altre funzioni.
Quando la comunicazione entra a far parte del comitato di direzione (Patrizia Rutigliano)
Le vere novità? L’ingresso della nostra funzione nel comitato di direzione insieme ad altre figure, avere un supporto proattivo come comunicatori e partecipare alla formulazione delle scelte politico-strategiche dell’organizzazione.
L’atteggiamento dei giovani: sfruttare le nuove opportunità (Andrea Prandi)
Il futuro si gioca sulla capacità di gestire adeguatamente i contenuti. Le nuove tecnologie rappresentano uno strumento centrale e un punto di forza nello sviluppo della professione. Le nuove generazioni devono mostrare la giusta ambizione per essere in grado di affrontare il cambiamento.
L’individuo al centro della comunicazione (Giuseppe Coccon)
Il cambiamento riguarda soprattutto la capacità di porre al centro della comunicazione l’individuo. Non si tratta di parlare a utenti, a clienti, ma a persone. E questo comporta una rivoluzione anche nel lessico aziendale.
L’importanza dell’ascolto (Furio Garbagnati)
Le aziende non possono più permettersi il lusso di raccontare unicamente la propria storia. Le aziende devono ascoltare la storia degli altri. Il sistema di governo delle relazioni con i pubblici dev’essere fondato sull’ascolto e il dialogo.
Essere proattivi per far evolvere la professione (David Rossi)
Perché la professione evolva, il professionista di relazioni pubbliche deve adottare un atteggiamento proattivo. Non aspettare, ma proporre cogliendo la grande opportunità della trasversalità della nostra funzione. Il futuro dei professionisti è in mano ai professionisti.
Il nostro futuro è già iniziato. Voi che ne dite?
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