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Dar voce al tessuto produttivo e manifatturiero italiano: i professionisti del lobbying a supporto delle aziende automotive

#FERPISideChat

03/07/2024

Giuseppe de Lucia

Alice Onore, dell’ufficio Relazioni Istituzionali di ANFIA - una delle maggiori associazioni di categoria del comparto automotive in Italia - racconta a Giuseppe de Lucia, nella rubrica #FERPISideChat, le sfide regolamentari e industriali del settore e il ruolo dei professionisti delle relazioni istituzionali a supporto dell’industria automobilistica. 

Quali sono le principali sfide che il settore automobilistico sta affrontando in questo periodo di trasformazione? 
Il settore automotive sta affrontando un periodo di trasformazione epocale. La digitalizzazione dei processi produttivi si affianca alla decarbonizzazione e quindi alla progressiva elettrificazione dei veicoli leggeri e pesanti, cambiamenti che costituiscono sfide regolamentari e industriali senza precedenti. Il tutto in uno scenario di instabilità geopolitica che fa seguito alle difficoltà già emerse dalla crisi sanitaria ed energetica dell’inizio degli anni 20. In Europa, il settore automotive è certamente quello più regolamentato: siamo l’unica filiera che subisce una fortissima pressione regolamentare sia sul processo industriale che sul prodotto stesso. La citazione “l’America fa, la Cina copia, l’Europa regola” esprime perfettamente questo concetto. Lo scandalo del diesel gate ha dato notevole impulso a questa tendenza, che si è poi tradotta nel Green New Deal: l’ambizioso piano della Commissione europea pone obiettivi giusti e condivisibili, tuttavia impone una strada troppo complessa e forse sbagliata per raggiungerli. Mentre l’Unione regolamentava un settore già ampiamente normato, Stati Uniti e Cina stanziavano miliardi di risorse per accompagnare e permettere alle proprie imprese di affrontare la transizione. È per queste ragioni che la filiera si aspetta dal prossimo mandato europeo una definizione strategica di politica industriale, una pace regolamentare (vorremmo evitare il susseguirsi di misure spot) e un piano strategico coordinato che permetta al nostro continente – da sempre a vocazione industriale - di rimanere un luogo competitivo dove investire e continuare a produrre veicoli. 

In che modo le relazioni istituzionali contribuiscono a supportare l'industria automobilistica nell'affrontare queste sfide? 
Fare attività di lobbying e relazioni istituzionali significa partecipare attivamente al processo decisionale e democratico (in Italia è importante non perdere mai di vista questo concetto). Il settore che rappresento è vittima di una sorta di “bulimia normativa”, per citare il nostro Presidente, che rende il nostro lavoro sempre più fondamentale non solo nel portare il punto di vista delle aziende associate presso le istituzioni e i decisori, ma anche nel saper aiutare e accompagnare le imprese nel conoscere, interpretare e sfruttare rischi e opportunità del processo normativo. ANFIA, con le sue circa 470 associate, rappresenta le imprese che producono o fanno ricerca e innovazione in Italia. Bisogna tener presente che non esistono solo le grandi multinazionali, con uffici di Public Affairs ben strutturati, ma anche realtà più piccole: il nostro compito è dare voce e aiutare anche tutte le piccole e medie imprese della filiera della componentistica, spesso a conduzione familiare, che compongono l’ossatura del tessuto produttivo e manifatturiero italiano. È un lavoro fondamentale per la tenuta della filiera, queste PMI non hanno soltanto un peso economico molto rilevante, ma sono essenziali nel processo: il 75% di una vettura è costituito da parti e componenti. Noi di ANFIA dobbiamo essere consapevoli della direzione che sta prendendo il settore, avendo l’obbligo morale di informare le PMI, individuarne i diversi fabbisogni e stimolarle a fare investimenti verso i nuovi trend tecnologici. Così come abbiamo l’obbligo di supportare quelle aziende che non riusciranno a superare la transizione. 
Per riassumere, il ruolo di un Ufficio di Relazioni Istituzionali è quello di rendere il mondo politico e regolatorio comprensibile e accessibile anche a chi non riesce a seguire, per varie ragioni, le complessità delle dinamiche istituzionali. Questo mestiere si rivolge direttamente alle istituzioni pubbliche e le attività che portiamo avanti quotidianamente hanno impatti diretti sulla qualità del processo legislativo: sono convinta che il nostro mestiere sarà sempre più centrale nelle dinamiche aziendali anche delle medie, piccole e micro imprese. In futuro avremo sempre più bisogno di professionisti e – certamente - anche di una legge e di un albo. E poi, quanto è divertente raccontare e spiegare la politica italiana?

Quali iniziative concrete sta portando avanti la vostra associazione per promuovere la mobilità sostenibile?
ANFIA considera la mobilità sostenibile un obiettivo strategico per il futuro del Paese e del settore automotive. Per questo collaboriamo quotidianamente con le istituzioni, le aziende e le altre associazioni di categoria per promuovere la mobilità green in Italia. Tra i nostri obiettivi abbiamo la decarbonizzazione e lo svecchiamento dell’intero parco circolante e per portare avanti questa sfida - ambiziosa ma necessaria - sosteniamo lo sviluppo e l’implementazione di tutte le tecnologie green come l’elettrico, l’idrogeno e la diffusione dei biocarburanti. Per fare un esempio concreto, insieme alle altre associazioni dell’Automotive e dell’Autotrasporto siamo da tempo impegnati nella definizione di una road map per l'efficientamento e la sostenibilità del parco circolante del trasporto pesante. Oltre ad aver già presentato il Piano alle istituzioni italiane e alla stampa, abbiamo approfondito questo tema anche in occasione della COP28 di Dubai lo scorso dicembre.
 
Come la vostra associazione affronta il tema della sicurezza nel settore automobilistico?
ANFIA è membro dell’OICA (International Organization of Motor Vehicle Manufacturers) – organismo internazionale che partecipa attivamente ai lavori del World Forum for Harmonization of Vehicle Regulations (WP29) dell’UNECE (United Nations Economic Commission for Europe). Il nostro Responsabile dell’Area Tecnica e Affari regolamentari è stato riconfermato alla Presidenza del Comitato tecnico OICA per il biennio 2023-2025: il Comitato ha il compito di coordinare le attività regolatorie delle associazioni dei produttori di autoveicoli affiliate OICA. L’industria automotive sta affrontando un delicato passaggio generazionale: l'orientamento verso sistemi di propulsione più efficienti, tecnologie di sicurezza attiva sempre più avanzate, guida autonoma e altre innovazioni rivoluzionarie stanno plasmando radicalmente il futuro della mobilità e dei trasporti. I veicoli saranno sempre più autonomi e connessi e questi aspetti avranno delle implicazioni dirette sulla sicurezza dei mezzi e dei cittadini: l’impegno del Comitato tecnico è quello di armonizzare le regole tecniche a beneficio della sicurezza sulle strade, dell’ambiente e dei cittadini in ogni parte del mondo. 

In che modo state supportando l'internazionalizzazione delle aziende della filiera automobilistica? 
La filiera automotive è una filiera globale: sono moltissime le imprese italiane della componentistica che per soddisfare la crescita della domanda di componenti hanno aperto siti produttivi fuori dai confini europei. La nostra associazione supporta le aziende associate fornendo informazioni di tipo economico-normativo sui paesi di maggior interesse per la filiera, promuove azioni di sostegno all'internazionalizzazione in collaborazione con l’ICE e ministeri di riferimento come il MAECI e il MIMIT. Inoltre, ANFIA supporta e gestisce missioni all’estero e di incoming per la promozione degli scambi commerciali, collabora con le istituzioni per ridurre/eliminare le barriere tariffarie e non, supporta – con propri contributi – la costruzione della posizione della filiera nazionale per la conclusione di accordi di libero scambio tra l’Ue e altri paesi o aree geografiche e, infine, porta avanti attività di contrasto alla contraffazione di prodotti e marchi. 

Qual è il ruolo della ricerca e dell'innovazione nella trasformazione del settore automobilistico e come la vostra associazione supporta questi ambiti? 
Tra gli obiettivi di ANFIA vi è anche lo stimolo e il sostegno delle attività di ricerca, innovazione e digitalizzazione delle imprese. Sosteniamo fortemente lo sviluppo delle tecnologie riguardanti le soluzioni di mobilità, i prodotti e i processi produttivi oltre allo sviluppo delle tecnologie di guida autonoma e connessa. Il settore automotive gioca un ruolo fondamentale nella trasformazione della mobilità guidata dalla tecnologia. Ogni anno il settore investe in ricerca e sviluppo circa 1,8 miliardi di euro in Italia e circa 59 miliardi in Europa, e quello italiano deposita, in media, oltre 400 brevetti all’anno classificandosi come il settore con il più alto numero di brevetti a livello nazionale. 
Per dare un’idea, ANFIA è impegnata da anni nella promozione di un progetto di filiera, la Piattaforma tecnologica per la Mobilità Sostenibile e Sicura Borgo 4.0. Il progetto, realizzato con il coinvolgimento di un partenariato pubblico-privato, integra azioni di ricerca, sviluppo, innovazione e trasferimento tecnologico per dare vita, nel borgo di Lioni (Avellino), al primo esempio in Italia di una smart road urbana ed extraurbana destinata a testare le più avanzate soluzioni legate alla mobilità autonoma e connessa.
Sarà importante garantire un ambiente normativo competitivo e favorevole alle imprese, per far sì che l’automotive italiano rimanga un’eccellenza a livello internazionale. Le imprese continuano a scontare l’inefficienza burocratica del sistema pubblico di ricerca nazionale rispetto a quello europeo: mancanza di omogeneità tra le regole, carenza di fondi disponibili (esclusi quelli del PNRR) o mancato anticipo degli stessi, livelli di rendicontazione troppo dettagliati, mancata sinergia con le Università e i centri di ricerca sono solo alcune delle principali criticità riscontrate dalle nostre associate. Anche in questo caso, ANFIA sta lavorando per cercare di fare sistema e mettere in luce alcune proposte di semplificazione in varie sedi istituzionali. 
 
 
 

 

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