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Il road show Oscar di Bilancio 2004 è partito con un primo appuntamento a Padova

18/05/2004

Qui il resoconto della giornata.

Lo scorso 11 maggio, Padova ha tenuto a battesimo il road show dedicato alla diffusione della nuova cultura della rendicontazione permanente che ha preso il via simultaneamente alla cinquantesima edizione del Premio Oscar di Bilancio.Grazie ad Acri – Associazione fra le Casse di Risparmio Italiane che, insieme al Consiglio Nazionale Dottori Commercialisti, Dipartimento Funzione Pubblica - Programma Cantieri ed Enel, sostiene l'iniziativa, l'incontro ha potuto beneficiare dell'ospitalità della Fondazione Cariparo alla quale si deve un particolare ringraziamento per aver messo a disposizione la sala nella quale si sono svolti i lavori.Come da programma, il pomeriggio è stato aperto dal saluto del Consigliere Nazionale Ferpi Giampietro Vecchiato e del Segretario della Fondazione Cariparo Roberto Saro che hanno presentato le tematiche dell'incontro ponendo l'accento sul valore, sempre più rilevante, del bilancio inteso non solo come strumento di rendicontazione economica ma altresì quale mezzo principe per avviare una comunicazione permanente e bidirezionale sui comportamenti socialmente responsabili di un'organizzazione verso tutti i suoi interlocutori.Prima di entrare nel vivo delle tre relazioni di approfondimento dedicate rispettivamente alle aree imprese private, enti pubblici e organizzazioni nonprofit, il Segretario Generale dell'Oscar di Bilancio Gherarda Guastalla Lucchini, ha ripercorso la storia del Premio e delle sue annuali evoluzioni, giungendo ad illustrare le novità dell'edizione 2004 che, con l'intento di  attuare un vero salto culturale, quest'anno si propone di premiare il miglior bilancio "Triple Bottom Line". Il che implica l'assegnazione del riconoscimento all'organizzazione che meglio sappia produrre e diffondere il rendiconto integrato delle performance economiche, sociali ed ambientali, in coerenza con le raccomandazioni del Global Reporting Iniziative. Un cambiamento coraggioso, ma che proprio per questo, distingue l'Oscar di Bilancio per il suo costante impegno nell'anticipare le aspettative di tutti i pubblici influenti (e non solo quelli della comunità finanziaria).Il pomeriggio è entrato nel vivo con la prima relazione, focalizzata sulle organizzazioni profit e tenuta da Giovanni Camera, consigliere Aiaf e membro di una delle Commissioni di Segnalazione dell'Oscar. Dopo una panoramica sugli scenari, le regole e i condizionamenti che determinano modalità e strumenti di redazione del bilancio d'esercizio di un'impresa, il relatore ha preso in analisi – uno ad uno – i criteri di valutazione applicati dalle commissioni che valutano i rendiconti candidati all'assegnazione dell'Oscar di Bilancio. Per ogni voce presa in esame, Camera ha offerto una ricchissima serie di indicatori, modelli e parametri, corredando la sua relazione con un nutrito numero di best practice selezionate dai bilanci vincitori delle passate edizioni del Premio, offrendo così esempi concreti di efficacia a cui fare riferimento.Di seguito, il Consigliere Nazionale Ferpi Omer Pignatti, si è occupato di approfondire la sezione dedicata alla Pubblica Amministrazione con un intervento teso ad analizzare principi, metodi e finalità di redazione del Bilancio Sociale. Partendo dall'assunto che il bilancio di un ente pubblico si differenzia da quello di un'organizzazione privata per il fatto di dover rendicontare la realizzazione di azioni politiche piuttosto che quella di attività produttive, Pignatti ha indicato nel Bilancio Sociale lo strumento più appropriato all'adempimento di questo obiettivo. Non semplice risulta l'individuazione di parametri universali cui riferirsi, considerando anche che - ad oggi - non esiste ancora una regolamentazione ufficiale basata su principi di redazione prefissati. A fronte di questo, il relatore ha illustrato una serie di linee guida utili a rendere il Bilancio Sociale non solo un efficace strumento di informazione e verifica delle politiche attuate da un'amministrazione, ma un vero e proprio strumento di comunicazione capace di attivare una relazione a  due vie (governo – stakeholder/cittadini) che permetta all'ente amministrativo di rivedere le attività di programmazione e valutazione nell'ottica di un costante miglioramento.  Il Bilancio Sociale è stato argomento anche della relazione tenuta da Franco Vannini di Sodalitas, al quale era affidata la sezione dedicata alle organizzazioni nonprofit. Come per le amministrazioni pubbliche, anche per gli enti senza scopo di lucro – che in quanto tali non fondano le loro politiche su principi di redditività numericamente quantificabile - questo tipo di documento costituisce lo strumento più idoneo a valutare le performance dell'organizzazione nel perseguimento dei suoi principi statutari. Stabilito questo, il relatore è passato ad esporre i principi fondamentali su cui fondare la redazione di un Bilancio Sociale efficace (responsabilità, trasparenza, neutralità, comparabilità verificabilità e fedeltà), prendendo quindi in analisi le parti della sua struttura ed illustrando i principali indicatori di performance sociale ai quali il documento deve richiamarsi (con riferimento al metodo AGRS applicato al nonprofit). Anche questo intervento si è quindi concluso con la presentazione di casi esemplari quali modelli di rendicontazione efficace.La campagna di sensibilizzazione verso la nuova cultura della rendicontazione permanente ha già segnato la sua seconda tappa martedì 18 maggio presso la Fondazione Carige di Genova. Il resoconto dell'incontro, e il calendario dei prossimi appuntamenti, saranno reperibili prossimamente su www.ferpi.it.  Valentina Pasolini - FERPI 
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