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Il sindaco Iervolino, buon comunicatore. Un articolo di Giancarlo Panico

07/06/2005
Da IL DENARO - Comunicazione & Marketingenti locali & territorio ALL'AMMINISTRAZIONE NAPOLETANA OCCORRE UN APPROCCIO STRATEGICO ALLE RELAZIONIIl sindaco Iervolino, buon comunicatoredi Giancarlo Panico *Lo sport non solo giornalistico degli ultimi tempi pare essere diventato parlare male dell'Amministrazione Comunale di Napoli, dell'operato della giunta, del sindaco. Per un osservatore esterno o un lettore poco attento, sembra che in questi anni di governo la prima cittadina e i suoi collaboratori non siano riusciti a fare niente di buono per la città. Per una città che tutti vorremmo vedere gestita come Roma o come Milano.Ma che non è né Roma né Milano. Invece è stato fatto tanto, sicuramente più di quanto possa risaltare all'esterno. Non dico che è esattamente il contrario, cioè che va tutto bene, ma di cose, anche molto importanti, fatte negli ultimi anni ce ne sono. E, soprattutto, vanno nella direzione della costruzione di una città moderna, europeista, sicuramente più a misura d'uomo. Forse sono state poco condivise con i cittadini. Ma i media non l'hanno aiutata. Però anche a questo e mi riferisco alla comunicazione - negli ultimi mesi è stato messo mano e vedrete in poco tempo si inizieranno a raccoglierne i frutti.Tra le accuse mosse a sindaco e amministratori la più ricorrente è divenuta proprio la mancanza di un'attività sistematica di comunicazione. Di una comunicazione, però, che nella migliore delle ipotesi è vista ancora come informazione. Forse il malinteso più grande. Comunicazione non è solo informazione, e informazione solo giornalistica, ma tutt'altro. Molto altro. Basti pensare che viviamo nella cosiddetta società della comunicazione eppure i giornali continuano a perdere copie. Comunicazione è innanzitutto una relazione simmetrica (o almeno bisognerebbe lavorarci perché lo possa essere) tra due soggetti, nel nostro caso tra il Comune e i suoi pubblici. Ma è anche iniziative, eventi, progetti, servizi e relazioni con i media (l'ufficio stampa in cui il Comune si difende bene).Forse il sindaco di una città come Napoli avrebbe bisogno di un portavoce. Invece c'è un aspetto della comunicazione, in particolare, su cui potendo contare su una lunga e comprovata esperienza politica - ha saputo e sicuramente voluto puntare la Iervolino e in diversa misura, lo fanno molti dei suoi collaboratori: la cura delle relazioni. Con i pubblici interni, innanzitutto.E poi con tutti quelli esterni: i cittadini, i rappresentanti delle altre istituzioni, quelli delle associazioni di categoria e di volontariato, i diversi (e credetemi non sono pochi) stakeholder, gli opinion leader, gli influenti. Mai nel passato il comune di Napoli e il sindaco hanno avuto una così intensa attività di relazioni pubbliche.La Iervolino è stata il sindaco della gente. Producendo ottimi risultati. In questi anni il brand "Napoli" nel mondo è cresciuto tantissimo, anche tra i napoletani. Si è consolidato. E' divenuto contro ogni stereotipo - sinonimo di un sistema che significa turismi, enogastronomia, servizi, ricettività, arte, cultura, innovazione. Nonostante la camorra, il racket, le strumentalizzazioni mediatiche, i problemi di sempre. Sfido chiunque a governare una città di un milione di napoletani'. A vedere come trattano istituzione, sindaco e amministratori sembra, invece, che i media e coloro che lavorano nel mondo dell'informazione non facciano parte del sistema Napoli. Non siano responsabili, così come gli amministratori, dell'economia, dello sviluppo sociale, culturale e politico.Fatto salvo, naturalmente, il diritto di cronaca e l'obbligo di raccontare e di denunciare quando necessario, le cose che non vanno. La comunicazione, invece, è uno, se non il più importante, degli elementi fondamentali per la costruzione di un sistema sociale, per la vita di una città. E l'informazione ha un ruolo indispensabile. Lo è per ogni organizzazione, anche la più piccola: un ente pubblico, un'impresa, un associazione di volontariato. Figuriamoci per una città complessa e ricca di risorse come Napoli e per l'organizzazione e le persone chiamata a governarla.Comunicazione che significa tante cose ma soprattutto, e nel nostro Paese iniziamo a prenderne consapevolezza, relazione. Ecco perché, cosa ancora inspiegabile per molti, le relazioni pubbliche (e non le inesistenti pubbliche relazioni) diventano sempre più importanti, sempre più studiate, sempre più necessarie. Richiedono, ovviamente, un approccio strategico, sistematico, professionale.Forse questo è mancato all'Amministrazione Comunale. A tutti coloro che negli ultimi tempi hanno iniziato a praticare lo sport del linciaggio dell'Amministrazione Comunale di Napoli chiedo di riflettere solo qualche secondo (ma ce ne vorranno molti di più) sullo scenario di riferimento su cui si proietta l'azione del Comune di Napoli.Questa organizzazione pubblica è a capo (ma allo stesso tempo fa parte) di un sistema di relazioni molto complesso. Un sistema di cui, un po' come la Internet, non si conoscono neanche i confini. Che sicuramente non sono quelli geografici. Mentre cercate di pensare al sistema di relazioni e fate il paragone con Internet provate a capire l'organizzazione, le persone, le risorse da impiegare per creare e promuovere un sistema siffatto. Non poche e non facilmente strutturabili: internamente come esternamente all'organizzazione.Eppure il brand di Napoli, che fa da traino per tutto il territorio della Campania, è sempre più forte. Ed inizia a concretizzarsi in una serie di iniziative, attività e progetti che, per forza di cose, richiedono una certa strutturazione dell'organizzazione.A cui, dunque, si è sicuramente lavorato. Penso alla predisposizione del piano strategico del Turismo, alla nascente Authority (che rappresenterà un traguardo storico per tutto il Paese) che inizia finalmente a prendere forma con l'assessore Luca Esposito, penso al piano strategico per lo sviluppo di cui pure si sta parlando in questi giorni, penso al risanamento economico, agli ottimi risultati raggiunti nella lotta al racket con Tano Grasso. Al miglioramento della qualità e all'efficienza dei trasporti pubblici.Alle politiche sociali. Obiettivi impensabili fino a qualche anno fa. Tutto questo è, senza dubbio, il prodotto di un'azione di governo fondata sulle relazioni. Relazioni che a vedere i risultati sembrano essere abbastanza efficaci. Rosa Russo Iervolino, a mio parere, in questi anni è riuscita a interpretare bene il nuovo paradigma della comunicazione. Lo stesso fatto che per molti napoletani è "Rosetta" piuttosto che il sindaco o la Iervolino la dice lunga su quanto questa donna, chiamata alla guida di una città difficile come Napoli, abbia visto lontano. Sia riuscita ad anticipare i tempi..A Trieste, quest'anno, in occasione del secondo festival mondiale delle relazioni pubbliche più di 600 professionisti provenienti da tutto il mondo discuteranno proprio di questo. Di quanto la comunicazione "con" (la relazione) stia prendendo il sopravvento rispetto alla comunicazione "a", di quanto sia importante conoscere il soggetto con cui si comunica, di quanto la diversità e le diversità caratterizzeranno sempre di più la nostra vita quotidiana.
* delegato FerpiCampania 
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