Il vino è una storia da raccontare
09/07/2015
“La vera sfida da affrontare oggi nel raccontare il vino è quella di riuscire a trasmettere attraverso soggettività ed empatia la storia che rende unico e tipico il proprio prodotto”. Lo sostiene Sergio Dagnino – Direttore Generale di Caviro, produttore di vini, leader nel segmento del consumo quotidiano e sottoprodotti derivati.
Produrre vino e distillati oggi significa coniugare la tradizione di una delle più antiche attività umane e l’innovazione di filiera, di processo e di prodotto. Caviro, una delle più importanti aziende vinicole italiane con brand come Tavernello, ma anche Cesari e Leonardo, rappresenta un’eccellenza. Anche nella comunicazione. Oggi l’azienda ha raggiunto posizioni di leadership non solo in campo vinicolo, dove è il primo produttore italiano di vino daily con prodotti posizionati nelle diverse fasce di prezzo, ma anche nel settore distilleria dove è co-leader mondiale nella produzione di acido tartarico naturale. Da maggio è presente ad Expo 2015 dove è sponsor del Padiglione “CIBUSèITALIA” di Federalimentare.
Negli ultimi 5 anni il mercato del vino in Italia è cresciuto in volume e valore. Quanto la comunicazione è determinante nelle politiche di brand?
La comunicazione gioca un ruolo fondamentale nel mondo del vino e rappresenta una strada imprescindibile per portare agli occhi del grande pubblico i valori, le tradizioni e il saper fare che contraddistinguono realtà con una storia importante alle spalle come Caviro. Questo si riflette anche nelle strategie e nelle politiche di brand. Inoltre, il vino è poco comunicato in Italia in termini di adv, sia per le dimensioni della media delle aziende sul mercato che per la ridotta presenza di veri marchi. In un contesto così fortemente competitivo e frammentato, saper comunicare in modo semplice è determinante e significa rimanere al passo con le esigenze dei consumatori di oggi, sempre più veloci nelle scelte ma, allo stesso tempo, più consapevoli e indipendenti. I marchi più premiati dal mercato sono proprio quelli che hanno definito in modo chiaro la propria “promessa di marca” e si rivolgono in modo diretto al consumatore.
Come si comunica un vino nello scenario attuale?
Modernizzare la cultura del vino significa anche adottare stili di comunicazione più puliti e basilari, con l’obiettivo di stare vicino ai propri consumatori per costruire una reputazione e una relazione di fiducia. Questo li aiuta ad avvicinarsi all’essenza dell’azienda e a vivere un’esperienza per comprendere il percorso da cui il vino proviene, dal vigneto alla tavola e oltre, come nel caso di Caviro con la valorizzazione degli scarti. La vera sfida da affrontare oggi nel raccontare il vino è quella di riuscire a trasmettere attraverso soggettività ed empatia la storia che rende unico e tipico il proprio prodotto. E’ quindi strategico scegliere una comunicazione basata sullo storytelling e l’emozionalità, che arrivi dritta al consumatore. La rivoluzione del digitale, da questo punto di vista, è stata fondamentale, perché ha consentito di abbattere le barriere e stabilire un rapporto privilegiato con il proprio pubblico.
Caviro è una delle più importanti aziende italiane del settore. Qual è il suo tratto distintivo e come dialoga con i consumatori?
Per un’azienda come la nostra è importante far capire come si lavora e quindi comunicare attenzione all’innovazione, alla continua ricerca e allo sviluppo di know-how, ma quello che è davvero distintivo per rappresentare la distintività della propria offerta è far emergere la passione che caratterizza il saper fare e attraversa tutte le fasi della filiera. Un mondo lontano da quello dei tecnicismi e più vicino ai sapori autentici della terra. Allo stesso modo, la naturalezza e l’informalità sono caratteristiche che ritroviamo in tutta la comunicazione dei brand Caviro. In primis Tavernello, come si può vedere anche dall’ultimo spot, appena andato on air, dove la vite entra in città e nelle case degli italiani, e la bottiglia in vetro di Tavernello viene gustata in un contesto piacevole e quotidiano.
Tutti questi ingredienti rendono unici i nostri vini e, negli anni, ci hanno consentito di raggiungere numerosi traguardi di successo come nel caso di Tavernello che si riconferma essere il brand numero uno di vendite in Italia.
La vostra azienda è main sponsor del Padiglione Cibus è Italia di Federalimentare ad Expo 2015. Qual è per un’azienda il valore aggiunto di Expo alla comunicazione?
Expo è un’importante vetrina nazionale ed internazionale e Caviro ha deciso di essere presente nel padiglione “CIBUSèITALIA” di Federalimentare. Siamo fieri di rappresentare il mondo vitivinicolo all’interno dell’excursus che porta i protagonisti dell’agroindustria italiana agli occhi del grande pubblico. Il tema dell’esposizione ‘Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita’, ci tocca molto da vicino, per questo Caviro ha deciso di raccontare la sua storia.
Per tutta la durata della manifestazione, il Gruppo Caviro racconta all’interno del padiglione le innovazioni tecnologiche e la sostenibilità che da sempre contraddistinguono l’anima della Cooperativa Agricola. Grazie ad un percorso di edutainment articolato in filiere merceologiche, il visitatore è accompagnato lungo i due piani espositivi in un viaggio all’insegna delle eccellenze alimentari del Made in Italy dove Caviro rappresenta il mondo enologico nell’area dedicata al “Bere italiano”. Un pannello informativo, arricchito da un video con gli spot televisivi più amati, coinvolgerà il visitatore nella storia Gruppo e dei suoi marchi con un focus particolare sull’impegno della Società nell’ambito della sostenibilità.
Che significa sostenibilità per un’azienda vinicola?
La mission di Caviro - che oggi conta oggi 36 cantine socie in 8 regioni per un totale di 12.000 viticoltori e 31.000 ettari in Italia - è da sempre quella di valorizzare le uve dei propri viticoltori con attenzione alla qualità ed ad un ridotto impatto ambientale.
L’attenzione all’ambiente è, infatti, al centro del processo di produzione del vino e attraversa tutte le fasi della filiera vitivinicola di Caviro - la più grande in Italia - dall’utilizzo di fonti rinnovabili per la generazione di energia dagli scarti di lavorazione, fino alla valorizzazione dei sotto-prodotti agroindustriali, che diventano materie prime per aziende leader dei comparti farmaceutico, alimentare e beverage in tutto il mondo. Essere sostenibili, per questa Cooperativa, significa arrivare al completo recupero dei sottoprodotti generando solo lo 0,10% di scarti finali dalle proprie lavorazioni attraverso processi che consentono di minimizzare la dipendenza dalle fonti energetiche convenzionali.
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