Ferpi > News > Ipad: il futuro dell’editoria

Ipad: il futuro dell’editoria

11/11/2010

I tablet stanno avendo lo stesso effetto della televisione negli anni ’50, sono una nuova porta di accesso sul mondo. Strumenti nuovi e affascinanti, oltre che il futuro del web, possono rappresentare anche la salvezza dell’editoria. Questi alcuni dei dati emersi durante la presentazione della nuova ricerca UPA.

“Siamo nell’I-life, un nuovo stile di vita dove la “I” suona come la prima persona singolare dell’individualismo di massa contemporaneo”: queste le parole di Lorenzo Sassoli de Bianchi, presidente Upa (Utenti Pubblicità Associati) durante la presentazione, nei giorni scorsi a Milano, della prima ricerca qualitativa sulle modalità di fruizione e sull’impatto della pubblicità sui tablet, e in particolare su Ipad, dal titolo Le modalità fruitrice e l’impatto della pubblicità sui tablet .
Il binomio tra carta stampata e lettura dei contenuti tramite Ipad va analizzato a fondo e con grande anticipo, perché in questo si ritrova il futuro dell’editoria. L’indagine mette in luce come ci sia
grande potenzialità per una stampa di qualità attraverso un nuovo strumento in grado di diffonderla con modalità di fruizione altrettanto valide rispetto a quelle attuali.
“Assistiamo a cambiamenti epocali, Internet sta rivoluzionando la comunicazione e la connessione è diventata un bisogno primario per ogni individuo. Questa ricerca vuole essere un primo segnale di conoscenza su un fenomeno con il quale avremo a che fare nel prossimo futuro. I tablet risultano essere, infatti, un vero e proprio cambio di paradigma nella fruizione dei contenuti editoriali.”, ha proseguito il presidente.
L’avvento dei tablet è paragonabile, come portata innovativa, a quello della televisione negli anni ’50: una porta d’accesso magica ad un’altra dimensione dove ci si lascia sedurre volentieri dai contenuti. Anche da quelli pubblicitari.
“In poche centinaia di grammi è depositata la memoria del mondo – ha aggiunto Sassoli – Oggi possiamo scaricare un’applicazione per tutto quello che ci interessa. Le applicazioni sono un’estensione del sé che ci connettono con la vita e limitano lo smarrimento nel mare magnum del web”.
Il direttore studi di UPA, Raffaele Pastore, ha poi illustrato i principali risultati che la ricerca ha messo in luce.
“I focus group condotti fra i primi utilizzatori ci hanno fatto comprendere che i tablet sono riusciti a collocarsi all’incrocio di tre modalità d’uso dei media oggi a disposizione: quello del web, quello della carta stampata e quello della televisione. I tablet sono riusciti infatti, contemporaneamente, a risolvere due problematiche complesse insite nel modo di essere attuale del web e della carta, che, va ricordato, sono due fra i veicoli più importanti di tutta l’informazione e, in parte, dell’entertainment. I tablet hanno in sostanza “semplificato il web”, uno dei problemi più ardui del digital divide, ed hanno “reso un’esperienza esteticamente affascinante” la lettura della carta stampata. Un incrocio di soluzioni che ha portato molti degli intervistati a parlare di effetto “magico”.
Le “applicazioni” hanno semplificato l’accesso a Internet e la bellezza delle immagini, insieme alla navigazione con le dita, hanno trasformato la lettura della carta in un’esperienza inedita. Infine l’uso del tablet in maniera anche emotivamente integrata in famiglia, e il suo più frequente stazionamento in casa, piuttosto che in mobilità, lo hanno reso molto più vicino alla centralità d’uso della televisione di quanto ci si potesse aspettare.
Clicca qui per scaricare la ricerca.
Eventi